ABC News ha sospeso per quattro settimane (senza stipendio) il noto giornalista Brian Ross per il “grave errore” commesso nel falso scoop su Michael Flynn, l’ex consigliere alla sicurezza nazionale di Donald Trump.
L’emittente statunitense aveva infatti inizialmente riportato che Flynn si preparava a testimoniare che Donald Trump gli aveva chiesto di contattare i russi durante la campagna elettorale del 2016. Poi era arrivata la “correzione”: la richiesta era stata avanzata da Trump dopo l’elezione. Un “dettaglio” per niente irrilevante che sminuisce la portata di uno “scoop” che ha fatto crollare i mercati per qualche ora. La storia originale riportata da ABC News, infatti, poteva implicare azioni illegali da parte di Trump, mentre la precisazione descrive mosse scontate per un presidente eletto.
Intanto, dopo la vittoria in Senato che ha portato all’approvazione del più ampio taglio alle tasse dai giorni dell’amministrazione guidata da Ronald Reagan, Trump ha aperto alla possibilità di un’aliquota sulle imprese al 22 per cento nell’ambito della negoziazione tra Camera e Senato per armonizzare i testi della riforma fiscale approvata da entrambi i rami del Congresso. Dopo aver insistito su tasse al 20% per le aziende, così da rilanciare la competitività, il presidente non chiude la porta a una leggera diminuzione del taglio alla pressione fiscale. La proposta di portare l’aliquota sulle imprese al 22 per cento (invece che al 20%) per finanziare sgravi maggiori alle famiglie con figli è stata inizialmente avanzata dal senatore della Florida (e candidato alle ultime primarie repubblicane), Marco Rubio.
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