PARIGI CHIEDE UN PROCESSO AL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL’ONU SUI CENTRI PER FRENARE I MIGRANTI
OBIETTIVO DELL’ELISEO: FAR FUORI L’ITALIA DA TRIPOLI
Paolo Mastrolilli per La Stampa
La Francia chiede di tenere una riunione del Consiglio di Sicurezza dell' Onu, per discutere la questione del traffico degli esseri umani in Libia. L' Italia, che ha la presidenza di turno dell' organismo, sta cercando di accomodarla, ma fa notare che il tema generale era stato già trattato martedì scorso, con l' approvazione di una risoluzione. È importante infatti che questa tragedia venga affrontata e risolta, ma non strumentalizzata al fine di avanzare gli interessi nazionali di singoli Paesi.
Roma ha dedicato la sua presidenza del Consiglio all' emergenza sicurezza nel Mediterraneo, in particolare con la riunione ministeriale sulla Libia guidata dal capo della Farnesina Alfano, e con il dibattito di martedì scorso sul traffico degli esseri umani, a cui è intervenuto il sottosegretario Amendola. Alla discussione hanno partecipato il segretario generale dell' Onu Guterres, il direttore di Unodoc Yuri Fedotov, la Special Rapporteur Maria Grazia Giammarinaro, e il Commissioner for Peace and Security dell' Unione Africana Smail Chergui.
Al termine, il massimo organismo del Palazzo di Vetro ha approvato all' unanimità una risoluzione che condanna i traffici e impegna tutti i Paesi a fare di più per fermarli. Nel frattempo però è uscito il video della Cnn sulla vendita degli schiavi in Libia, che si è aggiunto alle osservazioni dell' Alto Commissario Onu per i Diritti Umani Zeid Ra' ad al Hussein sulle sofferenze dei detenuti. Quindi il presidente francese Macron ha chiesto di riunire il Consiglio di Sicurezza.
Naturalmente tutti concordano sul fatto che il traffico di esseri umani è una pratica rivoltante, come ha dimostrato la risoluzione approvata martedì, ma forse dietro all' iniziativa dell' Eliseo ci sono anche altre ragioni, come le sollecitazioni ricevute dai Paesi amici dell' Unione Africa, e magari gli interessi diretti di Parigi in Libia, inclusi quelli petroliferi. Domenica scorsa poi Le Figaro notava anche che la Francia dall' inizio dell' anno ha fermato 43.000 illegali alla sua frontiera meridionale, e si è lamentata con Roma perché non farebbe i controlli necessari a bloccarli prima.
Ora è noto che l' intervento per rovesciare Gheddafi fu voluto soprattutto dall' allora presidente Sarkozy, e il caos seguito alla caduta del regime ha accelerato la crisi dei migranti, davanti alla quale l' Europa ha lasciato praticamente sola l' Italia. L' emergenza si risolverebbe prima di tutto stabilizzando il Paese, ma anche qui Parigi ha svolto un ruolo peculiare, ad esempio ospitando il generale Haftar, e di fatto incoraggiando le sue mire per la conquista militare di Tripoli.
Queste ambizioni, che includono la richiesta di essere nominato presidente della Libia con il controllo esclusivo delle forze armate, sono sostenute anche da Egitto, Emirati Arabi e Russia, e costituiscono forse la ragione principale per cui non si riesce a concludere un accordo che pacifichi davvero tutto il Paese.
La presidenza italiana fa notare che il dibattito in Consiglio sul traffico degli esseri umani è già avvenuto, ma si sta adoperando affinché la richiesta francese possa essere soddisfatta, probabilmente con una riunione a porte chiuse da concludere con una dichiarazione. L' importante è che l' eventuale appuntamento ribadisca la linea già affermata dalla risoluzione di martedì, senza diventare l' occasione per mettere in discussione l' operato dell' unico Paese che si è davvero adoperato per salvare le vite dei migranti, sopportando gran parte del peso di questa emergenza.
Fonte: qui
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