9 dicembre forconi: Il caso Sea Watch diventa uno scontro tra Italia e Olanda

sabato 26 gennaio 2019

Il caso Sea Watch diventa uno scontro tra Italia e Olanda

Mentre la nave Sea Watch 3 è ancorata a un miglio a largo delle coste di Siracusa, a nord di Punta Maglisi dopo il via libera all'ingresso in acque italiane a causa delle cattive condizioni meteo e per garantire la sicurezza dei 47 migranti che si trovano a bordo, ormai da una settimana, e della stessa imbarcazione, sono diverse le novità sulla vicenda, e su più fronti. A cominciare dalle notizie della serata. Da una parte l'intervento della procura per i minori di Catania, che con il procuratore Caterina Ajello ha chiesto con una lettera ufficiale che vengano fatti sbarcare i minorenni; dall'altra l'Olanda, che ha rispedito al mittente la lettera inviata questa mattina dal ministro dell'Interno Matteo Salvini al governo 'oranje' per chiedere notizie sulla Sea Watch - che è iscritta al naviglio marittimo olandese - e sollecitato accertamenti sulla stessa, ovvero se la ong di riferimento abbia avuto comportamenti corretti. 
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Parla il pm: "Faccio il mio lavoro"

Sul fronte minori, da fonti investigative si apprende che in totale sarebbero 13, di cui otto non accompagnati. La missiva del procuratore Ajello è stata inviata ai ministri dell'Interno e delle Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini e Danilo Toninelli, e al presidente del tribunale per i minorenni di Catania, al procuratore generale di Catania e al prefetto di Siracusa. "Faccio il mio lavoro, i minori non possono essere espulsi" ha detto Ajello parlando con l'AGI. La giudice scrive di avere avuto notizia della presenza di minori a bordo della nave dall'ufficio del difensore dei diritti del bambini di Siracusa, "minori soccorsi dalla citata nave in mare aperto".
"Tutto ciò premesso - si legge nelle lettera - atteso che i suddetti minori si trovano in territorio dello Stato italiano e specificatamente nel distretto di competenza di questa procura della Repubblica per i minorenni, la tutela dei loro diritti deve essere assicurata da questa autorità giudiziaria". Ajello aggiunge che "evidentemente tutti questi diritti vengono elusi a causa della permanenza dei suddetti minori a bordo della nave poiché quantomeno non possono beneficiare di strutture di accoglienza idonee e sono costretti a permanere in una condizione di disagio sino a quando la situazione politica internazionale non sarà risolta, con grave violazione dei loro diritti".
Di qui la decisione della procura di avviare un apposito procedimento civile con cui si si chiede che i minorenni extracomunitari a bordo della Sea Watch 3 "possano sbarcare per essere collocati nelle apposite strutture per minori stranieri". La lettera è stata recapitata per conoscenza anche al comandante della capitaneria di Porto di Siracusa, all'autorità garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza e all'ufficio del difensore dei diritti dei bambini presso il Comune di Siracusa.

L'Olanda: "Non siamo responsabili"

Dal fronte olandese invece la doccia fredda: viene respinta la richiesta del governo italiano di prendersi in carico i migranti soccorsi dalla nave. "Finché non ci saranno accordi strutturali a livello europei per i migranti, l'Olanda non adotterà soluzioni ad hoc", hanno fatto sapere dal ministero degli Esteri ai media olandesi. "Abbiamo preso atto della richiesta italiana ma la Sea Watch 3 non è di nostra responsabilità", spiegano dall'Aia.
La lettera del Viminale inoltrata alla Farnesina e da questa all'Olanda diceva: "Il Governo della Repubblica Italiana invita il Governo del Regno dei Paesi Bassi a predisporre, con urgenza, gli adempimenti relativi all'organizzazione della presa in carico e del trasferimento in territorio olandese dei 47 migranti a bordo della nave olandese Sea Watch". Il governo, aggiunge la lettera, "chiede inoltre di poter disporre di ogni informazione in merito alla Ong Sea Watch, con particolare riferimento alla conformità alla legislazione dello Stato di bandiera dell'organizzazione e delle attività della predetta Ong, nonché delle relative imbarcazioni ed equipaggio".

Salvini: "Aprano i porti di Rotterdam o Amburgo"


Sempre in serata, Salvini ha ribadito "bandiera olandese, Ong tedesca. Aprano i porti di Rotterdam o di Amburgo, in Italia posto non ce n'e'". 
Intanto il Comune di Siracusa si è offerto di accogliere i 47 migranti a bordo della Sea Watch 3, "abbiamo ottenuto un primo risultato di mettere la nave in sicurezza: ora occupiamoci delle persone a bordo, la città è pronta e disponibile ad assisterle e accoglierle", ha riferito il sindaco Francesco Italia, spiegando che si è inoltre attivata da subito "una catena di solidarietà, con la Curia e le associazioni di protezione civile e volontariato. Nessuno vuole minare le prerogative del ministro dell'Interno in tema di immigrazione, qui si tratta solo di dare assistenza a persone in difficoltà".
Fonte: qui
Caso Diciotti. Tribunale chiede ok a procedere contro Salvini. Ministro su Facebook applaude giudici
Il tribunale dei ministri di Catania, contraddicendo la richiesta motivata di archiviazione della procura della Repubblica del capoluogo etneo, ha richiesto l'autorizzazione a procedere in giudizio nei confronti del ministro dell'Interno Salvini per il caso Diciotti. È quanto si apprende da fonti del Viminale. La decisione del tribunale dei ministri arriva dopo la richiesta motivata di archiviazione avanzata dalla procura di Catania. 
Pm Catania invia richiesta e atti a Senato
Nave Diciotti, Porto di Catania (Ansa)
© suppredazione5 Nave Diciotti, Porto di Catania (Ansa)

La Procura di Catania, in ottemperanza alla decisione del Tribunale dei ministri di Catania, ha inviato al Senato l'autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell'Interno Matteo Salvini e gli atti relativi all'inchiesta sulla nave Diciotti. La Procura aveva chiesto l'archiviazione del fascicolo. 
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La vicenda
Il 20 agosto 2018 la nave Diciotti, pattugliatore della Guardia costiera italiana, con a bordo 177 migranti tratti in salvo il 16 agosto al largo di Lampedusa, arriva nel porto di Catania. Nessuno ha il permesso di scendere: Malta si è rifiutata di accoglierli e l’Italia di farli sbarcare in mancanza di un accordo dell’Unione europea sulla ripartizione dei profughi. I Pm di Agrigento hanno indagato il ministro Matteo Salvini e un capo di gabinetto del Viminale per sequestro di persona, abuso d'ufficio e arresto illegale. Fascicoli sulla vicenda sono stati aperti anche dalla Dda di Palermo (traffico di migranti e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina) e dai Pm di Catania.
Giudici: da Salvini abuso poteri. Sapeva che a bordo c'erano minori
Ha "abusato dei suoi poteri, privato della libertà personale 177 migranti di varie nazionalità giunti al porto di Catania a bordo dell'unità navale di soccorso 'Diciotti' della Guardia Costiera italiana alle ore 23,49 del 20 agosto del 2018". Per questa ragione - sostiene il tribunale dei ministri di Catania - il ministro dell'Interno Matteo Salvini deve rispondere del reato di sequestro di persona, aggravato dall'aver agito nelle veste di "pubblico ufficiale e con abuso dei poteri inerenti alle funzioni esercitate nonché per averlo commesso anche in danno di soggetti di minore età".
Il ministro dell'Interno sapeva che a bordo della nave Diciotti ci fossero anche dei minori non accompagnati e nonostante ciò non ha autorizzato subito lo sbarco. In questo modo avrebbe violato le Legge Zampa del 2017. A dirlo sono i giudici del Tribunale dei ministri di Catania nel decreto invito al Senato. "La legge Zampa - dicono i giudici - sancisce il divieto assoluto di respingimento ed espulsione dei minori extracomunitari non accompagnati". "Ciò nonostante lo sbarco dei 29 minori veniva autorizzato dal ministro Salvini solo la sera del 22 agosto è solo dopo l'intervento della procura per i minori di Catania".
Il ministro: "Colpevole di aver bloccato lo sbarco". E applaude i giudici
"Sì lo rivendico, lo confesso e lo ammetto: ho bloccato la procedura di sbarco dei migranti. Mi dichiaro colpevole di questo reato".  Così il ministro dell'Interno Matteo Salvini su facebook spiega la richiesta del tribunale dei ministri di procedere contro di lui.  "Riunione il 7 dicembre e comunicazione il 24 gennaio", e poi applausi verso la telecamera. "In un'azienda qualunque qualcuno dovrebbe dare le dimissioni".  "I giudici facciano i giudici, i ministri fanno i ministri ed esercitano i loro poteri", aggiunge Salvini.
Rixi: gestione immigrazione non è tema da tribunale
"Come si gestisce l'immigrazione è una linea politica del governo e non può essere argomento di un tribunale", ha detto il viceministro ai trasporti, Edoardo Rixi, parlando della richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del vicepremier Matteo Salvini per la questione Diciotti. "Su alcuni argomenti il governo deve essere libero di poter scegliere - ha spiegato Rixi a margine del convegno Ipma, a Milano - e non è che se a qualcuno non va bene la questione diventa giudiziaria. Credo che ci stia stato un comportamento corretto del governo e della guardia costiera".
Bonafede: su Diciotti azione concordata da interno governo
Quello che è stato fatto nel caso della nave Diciotti "è azione concordata da tutto il governo. L'attività è stata portata avanti da tutti e non solo da Salvini". Lo ha detto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede  a proposito della decisione del tribunale dei ministri di Catania che, al contrario della richiesta motivata di archiviazione della Procura della Repubblica del capoluogo etneo, ha richiesto l'autorizzazione a procedere in giudizio nei confronti del ministro dell'Interno. Il Guardasigilli ha detto che la decisione sarà un atto del tutto "tipicamente parlamentare, la Giunta farà le sue valutazioni. Ho rispetto dell'autonomia e indipendenza della magistratura, come pure ho rispetto del Parlamento e delle scelte e valutazioni che verranno fatte".
Fonte: qui

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