LA LEGA STOPPA: “NON SIAMO D’ACCORDO”. BONAFEDE: “FACEVA PARTE DEL CONTRATTO”
Simone Canettieri per “il Messaggero”
Il gioco degli specchi. Se al Senato c' è lo stallo sul dl sicurezza (con l' arma fiducia agitata per stanare i pentastellati ribelli accompagnandoli così alla porta), alla Camera adesso piomba il caso prescrizione a dividere Lega e M5S.
«Non siamo d' accordo con il metodo, perché è anticostituzionale e nemmeno tanto nel merito perché abbiamo una cultura diversa sulla giustizia», filtra dai vertici della Lega. «Faceva parte del contratto di governo, questa riforma, dunque nessuna tensione: i patti sono patti», trapela invece dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, che ieri, raccontano, si è sentito per messaggi con Matteo Salvini per cercare di trovare una «quadra».
Essendo l' ennesimo dossier divisivo per la maggioranza sono in molti a ritenere che questa vicenda, nello specifico, possa sbloccarsi solo con un vertice tra i due vicepremier. Difficile da fissare anche a stretto giro di posta: Di Maio parte per la Cina e tornerà in Italia solo mercoledì. La vicenda ha avuto una svolta l' altra notte.
Nell' ufficio di presidenza delle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera sono stati espressi forti dubbi dalla Lega che ha chiesto ai presidenti, insieme alle opposizioni, più tempo per esaminare il ddl anticorruzione.
LA NOTTE
La riunione c' è stata dopo il voto in Aula del dl Genova per organizzare i lavori dopo i 300 emendamenti presentati. I gruppi (tranne M5s) hanno chiesto di scrivere al presidente Fico per far slittare l' arrivo in Aula del ddl, previsto a dicembre.
Ma Giuseppe Brescia, presidente M5S della commissione Affari Costituzionali della Camera, ribatte alla richiesta della Lega e delle opposizioni di far slittare l' esame del testo: «L' ammissibilità di tutti gli emendamenti al ddl anticorruzione, compreso l' 1.100 che tocca il tema della prescrizione, sarà valutata attentamente lunedì, nella piena consapevolezza della delicatezza e della rilevanza dell' argomento, ma anche condividendo lo spirito dei presentatori che non vogliono più rinviare la discussione »
Nel merito si tratta dell' emendamento che farebbe scattare la sospensione della prescrizione dopo la sentenza di primo grado. La modifica però non ha la firma del Guardasigilli ma dei relatori del provvedimento, i deputati M5s Francesca Businarolo e Francesco Forciniti. Le critiche arrivano da destra a sinistra, passando per le associazioni degli avvocati. Ma il problema rimane la Lega.
Anche quest' ennesima sfida si inserisce nella complicata missione con cui è alle prese Di Maio in questo momento: ricompattare il Movimento. La deputata Giulia Sarti infatti ricorda che si tratta di una «nostra battaglia storica». Ballano sullo sfondo appunto gli equilibri con il Carroccio.
I DOSSIER
Per il leader pentastallato si tratta di dosare con perizia i toni in un momento in cui il corteggiamento di Salvini da parte del centrodestra si riaffaccia e mentre il leader del Carroccio ragiona sull' opportunità di sostituire i voti dei ribelli 5 Stelle sul dl sicurezza con quelli di Fdi anche nell' ottica di un possibile impegno comune in caso di elezioni anticipate a Roma.
I fronti dunque si affastellano sempre di più. E proprio sul no alla prescrizione rischia di formarsi una vera e propria saldatura nel centrodestra che mette a rischio i nervi della maggioranza gialloverde.
Enrico Costa, deputato di Forza Italia e responsabile del Dipartimento Giustizia del movimento azzurro dice: «Su questo tema daremo battaglia a difesa di sacrosanti principi di civiltà giuridica. Anche la Lega la pensa come noi». Ecco perché i due vicepremier devono vedersi il prima possibile anche se il vertice dovrà attendere almeno cinque giorni.
Fonte: qui
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