"BERLINO VUOLE RISPEDIRE 40MILA MIGRANTI IN ITALIA CON VOLI CHARTER. MA SALVINI FA MURO: "NON AUTORIZZO ALCUN ATTERRAGGIO".
TENSIONE ALLE STELLE: ORA SI RISCHIA LA CRISI DIPLOMATICA
Andrea Indini per il Giornale
La tensione è ai massimi livelli. La prova di forza di Angela Merkel per rispedire 40mila immigrati irregolari in Italia rischia di aprire una crisi diplomatica senza precedenti.
Come anticipato nelle scorse ore da Repubblica, Berlino avrebbe già dato il via libera a rimpatriare i cosiddetti "dublinanti" con voli charter per Roma. "Come ho chiuso i porti, adesso chiuderò anche gli aeroporti", sbotta Matteo Salvini promettendo che nessun nuovo immigrato, proveniente dalla Germania, metterà piede sul suolo italiano. Il primo volo sarebbe già programmato per martedì prossimo e, se il governo tedesco non dovesse fare marcia indietro, potrebbe aprirsi una rottura insanabile tra i due Paesi.
A pochi giorni dalle elezioni in Baviera, la Merkel, in crisi di consensi, se ne esce con una forzatura che destabilizza i già precari rapporti con Roma. Tutto perché il ministro dell'Interno tedesco Horst Seehofer non è riuscito a stringere un accordo con Salvini sui "dublinanti", ovvero quegli immigrati che vengono ripescati in Paesi europei diversi da quello di primo ingresso. "Non accettiamo alcuna intesa che possa portare in Italia anche un solo immigrato in più", aveva tagliato corto il leader leghista sbattendo la porta in faccia ai tedeschi. A Berlino qualcuno deve essersela presa amaramente ed ecco scodellare un piano per velocizzare i rimpatri. L'idea della Merkel è di spedirne 40mila all'Italia e 15mila alla Francia. Il piano è talmente a buon punto che la cancelliera avrebbe già disposto due date per far partire i primi voli charter carichi di stranieri: il 9 e il 19 ottobre. Peccato che al Viminale nessuno sia stato informato.
Dopo il fallimento delle trattative tra Seehofer e Salvini, sempre secondo Repubblica, il dossier sarebbe finito nelle mani de premier Giuseppe Conte che in questi giorni ha iniziato a parlarne direttamente con la Merkel. Lo strappo della cancelliera svela l'impossibilità di trovare un accordo tra i due governi. I tedeschi vogliono infatti rimandare in Italia, "entro 48 ore dall'ingresso in Germania", chiunque attraversi illegalmente la frontiera. Niente da fare. Anche perché Berlino ha rifiutato la contro proposta di Salvini di prendersi un immigrato da ricollocare per ogni "dublinante" rispedito in Italia. Il pugno duro dei tedeschi, però, non servirà a niente. Anche perché al Viminale sono ben determinati a non accettare alcun sopruso da parte della Germania. Come ha già chiuso i porti italiani alle barche delle ong, che riversavano sulle nostre coste migliaia di immigrati clandestini, Salvini è disposto a chiudere tutti gli aeroporti a voli tedeschi. "Se qualcuno, a Berlino o a Bruxelles, pensa di scaricare in Italia decine di immigrati con dei voli charter non autorizzati - scandisce il leader leghista - sappia che non c'è e non ci sarà alcun aeroporto disponibile".
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IN REALTÀ I TEDESCHI NON NE VOGLIONO PARLARE IN ANTICIPO PERCHÉ ANNUNCIARE I VOLI EQUIVALE A RENDERLI INUTILI: I PAESI DI ARRIVO E I MIGRANTI COINVOLTI FAREBBERO DI TUTTO PER SOTTRARSI…
MIGRANTI: SALVINI,VOLI GERMANIA? PROBLEMA NON ESISTE
(ANSA) - "Io mi pongo i problemi che esistono: se la Germania mi dice che questi voli non esistono, neanche il problema esiste". Lo ha detto il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini a un convegno dell'Ugl "Crescita economica e prospettive sociali in un'Europa delle Nazioni", alla presenza di Marine Le Pen.
MIGRANTI, LA GERMANIA E L’AMBIGUITÀ SUI VOLI IN ITALIA «RINVIATI». PERCHÉ ALLE PORTE C’È IL VOTO IN BAVIERA
Paolo Valentino per www.corriere.it
Le autorità tedesche smentiscono che nei prossimi giorni sia in programma alcun volo charter per rimpatriare in Italia un gruppo di rifugiati, già registrati nel nostro Paese e poi arrivati in Germania. Lo dicono con singolare coincidenza il ministero federale degli Interni e l’Ufficio per l’immigrazione della Baviera, in risposta alle notizie riportate dai media italiani e dalla Dpa, l’agenzia di stampa tedesca, secondo cui il volo sarebbe stato pianificato per oggi, con un secondo in calendario per il 17 ottobre.
Quasi tutti i rifugiati che dovrebbero essere rimpatriati provengono dalla Nigeria. La Dpa cita fonti dell’aeroporto di Monaco di Baviera, dove nelle scorse settimane è stata allestita una struttura ad hoc per questo tipo di operazioni, che è già attiva. Tuttavia, il portavoce del ministero degli Interni aggiunge che è prassi del governo tedesco «non dare informazioni concrete prima dei voli di rimpatrio, circa il momento e/o i Paesi coinvolti, poiché comporterebbero la prevedibilità delle misure, mettendone a rischio la riuscita». Come dire, non abbiamo in programma rimpatri di massa, ma se li avessimo non lo diremmo.
L’ambiguità sembra confermata dalle dichiarazioni dell’Ufficio per le migrazioni bavarese, secondo il quale, «non c’è nessun charter in programma questa settimana». Il che ovviamente lascia aperta la possibilità che ce ne sia uno in quella o quelle successive.
E allora il pensiero corre al calendario politico, alle elezioni in Baviera di domenica prossima, appuntamento col destino per il governo cristiano-sociale che potrebbe perdere la maggioranza assoluta dopo decenni. Ritrovarsi in una nuova polemica aperta con l’Italia sul tema dei migranti non deve essere sembrato il modo migliore di arrivare al voto. Da qui l’apparente retromarcia, che probabilmente è soltanto un rinvio.
Ma l’ambiguità non è solo di parte tedesca. Resta ancora un mistero l’esito dell’accordo tra Italia e Germania per un rimpatrio ordinato dei rifugiati, che secondo le regole di Dublino, il nostro Paese deve riprendersi in quanto nazione di primo ingresso. Una bozza di intesa esiste da settimane, ma non è chiaro se il ministro degli Interni Salvini l’abbia firmata o meno. Una cosa è certa, nel silenzio della altrimenti solerte comunicazione del Viminale, i rimpatri dei profughi verso l’Italia sono già iniziati, sia pure alla spicciolata: 1.692 per l’esattezza secondo fonti del ministero dell’Interno tedesco.
In tutto la Germania chiede al nostro Paese di riprendersene oltre 10.700, quindi siamo a un sesto, il che non è tanto, ma neppure poco. In almeno un caso però, secondo le stesse fonti, ci sarebbe stato un rimpatrio collettivo, in luglio, con un volo charter per Milano. Ammesso che sia così, non si ha memoria di un tweet del ministro Salvini che minacciasse chiusure o quant’altro.
Fonte: qui
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