9 dicembre forconi: BOLSONARO IN TESTA NEI PRIMI RISULTATI DELLE ELEZIONI PRESIDENZIALI BRASILIANE

lunedì 8 ottobre 2018

BOLSONARO IN TESTA NEI PRIMI RISULTATI DELLE ELEZIONI PRESIDENZIALI BRASILIANE


"LA GENTE HA CAPITO CHE NON POSSIAMO CONTINUARE SULLA STRADA DEL SOCIALISMO SE NON VOGLIAMO DIVENTARE UN NUOVO VENEZUELA" 

IL CANDIDATO DI LULA, FERNANDO HADDAD, SPERA ANCORA NEL BALLOTTAGGIO

EMILIANO GUANELLA per www.lastampa.it

bolsonaro 1BOLSONARO 
L’onda lunga della destra di Jair Bolsonaro cala sul Brasile, mentre il candidato di Lula da Silva Fernando Haddad prova disperatamente a rincorrere. I candidati della destra populista appoggiati dall’ex capitano dell’esercito sono cresciuti ovunque, in alcuni casi registrando degli exploit ben oltre le previsioni dei sondaggi.

A Rio de Janeiro e San Paolo, i due collegi elettorali più importanti del paese la destra sbanca e tira la volata a Bolsonaro, che ha votato in mattinata accompagnato dal figlio Flavio, eletto senatore. È stata la prima volta che è uscito di casa dopo l’accoltellamento subito un mese fa in piena campagna. Visibilmente dimagrito, si è rivolto ai giornalisti ancora dentro al seggio, cosa proibita dal codice elettorale, dicendosi fiducioso della vittoria. «La gente ha capito che non possiamo continuare sulla strada del socialismo se non vogliamo diventare una nuova Venezuela». Di fronte all’insistenza dei cronisti che su eventuali alleanze al secondo turno ha spiegato che, se si dovesse tornare a votare, non intende stringere delle alleanze formali. «Noi accettiamo l’appoggio di chi, a titolo spontaneo e personale, vuole stare con noi. Non promettiamo niente in cambio, ma chiediamo che siano d’accordo sul principio di base; spazzare via la sinistra».  

bolsonaroBOLSONARO
Tutti sul carro di Jair
Il pellegrinaggio verso di lui, a dire il vero, è iniziato da tempo, da quando cioè fra i diversi partiti di centro si è capito non avrebbero avuto alcuna chance. I due principali candidati al posto di governatore di San Paolo, un quinto degli elettori, hanno già sconfessato i rispettivi partiti buttandosi nelle sue mani, come hanno fatto 250 deputati uscenti della lobby pagata dai produttori agricoli. Sono pro-Bolsonaro anche i leader delle principali chiese evangeliche, i cui pastori hanno infilato il suo nome nei sermoni delle ultime settimane. Si punta tutto, insomma, sull’avversione alla sinistra, molto diffusa nel centro-sud del Paese e in linea generale, nella classe medio-alta. Fernando Haddad, che spera nel ballottaggio, lo sa benissimo e per questo sta già pensando ad un «fronte di resistenza democratica», una sorte di grande alleanza trasversale contro l’autoritarismo della nuova destra. «Noi – ha detto Haddad dopo aver votato a San Paolo, la città di cui è stato sindaco dal 2012 al 2016 – chiederemo l’appoggio degli altri candidati moderati, ma anche di diverse personalità che hanno a cuore il futuro del Brasile; non possiamo gettare al vento 30 anni di conquiste civili della nostra democrazia».  

Camera e Senato
A fare la parte del leone sarà, ancora una volta, il Parlamento. Ieri si è votato anche per il rinnovo della Camera e di due terzi dei seggi al Senato e le prime stime mostrano un quadro ancora più frammentato di quello attuale con venti partiti a Brasilia, ma nessuno oltre il 7-8% dei seggi. Ma non solo; otto parlamentari su dieci stanno cercando la rielezione, molti per assicurarsi l’immunità parlamentare in quanto indagati nelle diverse inchieste della magistratura e sono pronti a fare salti mortali pur di contare di nuovo qualcosa. L’ondata anti-sistema e anti-corruzione iniziata con le proteste di piazza del 2013, proseguita con l’impeachment a Dilma Rousseff e l’arresto di Lula da Silva, potrà pure eleggere un presidente, ma difficilmente cambierà il modus operandi della politica brasiliana. 
bolsonaroBOLSONARO

Fonte: qui
bolsonaroBOLSONARO

CHI E’, CHI NON E’, CHI SI CREDE DI ESSERE L’EX MILITARE JAIR BOLSONARO, OUTSIDER DI ESTREMA DESTRA E NUOVO UOMO FORTE DELLA POLITICA BRASILIANA 
LA SUA PIATTAFORMA CONTRO LA ‘SINISTRA LADRA’: LIBERISMO IN CAMPO ECONOMICO E MANO DURA CONTRO LA CRIMINALITÀ E LE MINORANZE. AL BALLOTTAGGIO SE LA VEDRA’ CON LA SINISTRA DI HADDAD – IL FLOP DI DILMA ROUSSEF
Rocco Cotroneo per il “Corriere della Sera”

bolsonaro 1BOLSONARO
Si è fermato a un passo dalla vittoria l' ex militare Jair Bolsonaro, outsider di estrema destra, esploso in pochi mesi come l' uomo forte della politica brasiliana. Al primo turno ha raccolto attorno al 47 per cento dei voti, con un forte distacco sul candidato di sinistra Fernando Haddad, erede di Lula, che ha ricevuto il 28% dei consensi. I due disputeranno il ballottaggio per la presidenza tra tre settimane, il 28 ottobre. Non è stata una tornata elettorale qualsiasi per il Brasile, quasi 150 milioni di elettori, quarta democrazia del mondo. Non violenta, per fortuna, ma assai tesa e aggressiva, tutta «contro».

bolsonaroBOLSONARO
L' ha dominata come nelle previsioni Bolsonaro, con una vaga piattaforma di liberismo nell' economia e mano dura contro la criminalità e le minoranze. Contro la sinistra «ladra», il populismo e la corruzione è il consenso raccolto dal «Capitano». Per fermare intolleranza, razzismo e l' attacco ai diritti dei lavoratori il voto è andato al suo avversario.

Polarizzata e sbilanciata, è la corsa elettorale più anomala degli ultimi 30 anni, da quando cioè è tornata la democrazia in Brasile. Se la destra radicale di Bolsonaro ha avuto una crescita costante nei consensi, frutto di una strategia costruita nel tempo, il polo opposto è figlio delle scelte personali di Lula e delle sue tattiche, risolte soltanto nel rettilineo finale.
bolsonaroBOLSONARO

L' ex presidente, in prigione da sei mesi condannato per corruzione, ha insistito fino all' ultimo per restare in corsa con una raffica di ricorsi e bloccando allo stesso tempo la crescita di alternative nel campo progressista. Fino a quando, costretto dalla legge, ha passato il testimone a un fedelissimo del suo partito, già ministro e sindaco di San Paolo ma poco conosciuto nel resto del Paese.

Nei sondaggi l' operazione di trasferimento dei voti ad Haddad ha funzionato con una certa rapidità e come si immaginava: il Pt, Partito dei lavoratori, gode di fedeltà assoluta nelle aree più povere del Nordest, tuttora beneficiate dai programmi sociali dell' era Lula, mentre gli scandali lo hanno colpito a morte nelle aree urbane del Sud e nella classe media.

bolsonaroBOLSONARO

A Lula i sondaggi attribuivano un 30-35 per cento dei consensi, il suo delfino Haddad (o la sua marionetta secondo i detrattori) ne ha ereditati una buona parte, salendo velocemente al secondo posto dietro Bolsonaro un paio di settimane fa. La retta finale della campagna elettorale può ancora cambiare molte cose, ma chi ha finora tratto i maggiori vantaggi dal protagonismo eterno di Lula è proprio Bolsonaro. Il quale senza fare praticamente campagna elettorale ha visto piovere sul suo nome i consensi di elettori moderati che non l' avrebbero votato, ma hanno visto in lui l' unica alternativa possibile contro il ritorno al potere del Pt, partito con un forte indice di rigetto a causa degli scandali e della recessione provocata dal governo di Dilma Rousseff. Fonte: qui

Nessun commento:

Posta un commento