Un grande sell-off colpirà il mercato con particolari ripercussioni sull’investitore medio secondo Morgan Stanley.
C’entrano qualcosa i dati deludenti di Netflix e Facebook con questo scenario?
È in arrivo il sell-off maggiore da febbraio e l’investitore medio sarà colpito duramente.
A pensarla così è Morgan Stanley, che vede nelle brusche frenate di alcuni colossi tech un’ulteriore conferma del ribasso che colpirà il mercato azionario, a testimonianza che dopo i festeggiamenti dell’intero luglio sta arrivando ora “la sbornia” per Wall Street.
A pensarla così è Morgan Stanley, che vede nelle brusche frenate di alcuni colossi tech un’ulteriore conferma del ribasso che colpirà il mercato azionario, a testimonianza che dopo i festeggiamenti dell’intero luglio sta arrivando ora “la sbornia” per Wall Street.
Secondo la banca newyorkese i dati da record della trimestrale di Amazon sono ormai archiviati, e gli investitori si sono finalmente confrontati con le aspettative future, pronte a rivelare - secondo la banca - un “sell-off appena iniziato”.
Lo strategist Micheal Wilson crede che i numeri deludenti registrati da Netflix e Facebook vadano solo a supportare una teoria già sostenuta a lungo, che prevede tempi bui per gli investitori medi:
Lo strategist Micheal Wilson crede che i numeri deludenti registrati da Netflix e Facebook vadano solo a supportare una teoria già sostenuta a lungo, che prevede tempi bui per gli investitori medi:
“Riteniamo che la prossima correzione si rivelerà la più grande da febbraio, e potrebbe avere un impatto negativo sul portafoglio medio, perché il sell-off si concentrerà prevalentemente sul settore tech”.
Le frenate di Facebook e Netflix solo un primo segnale?
Facebook ha perso il 23% sulla scia dei dati del secondo trimestre inferiori alle attese, con il pesante calo del numero relativo agli utenti europei. La circostanza ha portato la società di Zuckerberg a far registrare la discesa giornaliera peggiore della storia USA, con una perdita in capitalizzazione di mercato quantificabile in 119 miliardi di dollari sui 510 miliardi di dollari totali.
Mentre le azioni Netflix hanno segnato a lungo un -14% dopo la brusca frenata degli abbonati riportata nel secondo trimestre del 2018.
Anche a seguito di queste circostanze, Wilson ha osservato come il rapporto tra crescita e valore sia stato più elevato solo durante la bolla delle dot-com.
Anche a seguito di queste circostanze, Wilson ha osservato come il rapporto tra crescita e valore sia stato più elevato solo durante la bolla delle dot-com.
L’S&P 500 ha perso più del 10% dai massimi di fine gennaio, e lo strategist ha ribadito il suo target price su quota 2.750 dollari a 12 mesi. Mentre ha confermato il suo rating overweight sul fronte utility, energia, industriale e finanziario, che dovrebbero sovraperformare in un contesto di mercato più difficile secondo Wilson.
Eppure la banca newyorkese riconosce anche la possibilità che il denaro si sposti semplicemente da un settore a un altro, lasciando così l’S&P 500 sui livelli attuali, piuttosto che su un sonoro -10% come previsto.
Fonte: qui
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