9 dicembre forconi: IL PRESIDENTE DELLA REGIONE BASILICATA, MARCELLO PITTELLA (PD), È AGLI ARRESTI DOMICILIARI DA QUESTA MATTINA

venerdì 6 luglio 2018

IL PRESIDENTE DELLA REGIONE BASILICATA, MARCELLO PITTELLA (PD), È AGLI ARRESTI DOMICILIARI DA QUESTA MATTINA

IL PROVVEDIMENTO GLI È STATO NOTIFICATO DALLA GUARDIA DI FINANZA CHE HA ESEGUITO ALTRE 29 MISURE RESTRITTIVE NELL'AMBITO DI UN'INCHIESTA SUL SISTEMA SANITARIO LUCANO

(ANSA) - Maxi operazione a Matera. Gli accertamenti eseguiti dalla Procura della Repubblica di Matera e dalla Guardia di Finanza hanno evidenziato il "totale condizionamento della sanità pubblica da parte di interessi privatistici e da logiche clientelari politiche". Lo ha detto il Procuratore Pietro Argentino nella conferenza stampa sull'inchiesta sulla sanità lucana che ha portato a 30 misure di cui 22 arresti (due in carcere e 20 ai domiciliari).
Le misure restrittive sono in corso di esecuzione da parte della Guardia di Finanza di Matera nell'ambito di un'operazione sul sistema sanitario in Basilicata nei confronti di persone coinvolte "a vario titolo in fatti riconducibili a reati contro la Pubblica amministrazione". L'attività "vede impegnati, allo stato, circa cento tra uomini e donne delle Fiamme Gialle". Nel comunicato della Guardia di Finanza è annunciato che alle ore 12 i dettagli dell'operazione saranno illustrati in una conferenza stampa in Procura.
Il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella (Pd), è agli arresti domiciliari da questa mattina nella sua casa di Lauria (Potenza). Il provvedimento gli è stato notificato dalla Guardia di Finanza, nell'ambito dell'inchiesta su alcuni episodi di manipolazioni di concorsi e raccomandazioni nel sistema sanitario. La conferma dell'arresto è giunta all'ANSA da persone vicine al governatore che hanno definito la sua posizione nella vicenda "surreale".
Falso e abuso d'ufficio: sono queste - secondo quanto si è appreso a Matera - le accuse contestate a Pittella.
Il "deus ex machina' della "distorsione istituzionale" che si è verificata nella sanità lucana è il presidente della regione Marcello Pittella. Lo scrive il Gip di Matera Angela Rosa Nettis nell'ordinanza d'arresto per il governatore della Basilicata sottolineando che Pittella "non si limita ad espletare la funzione istituzionale formulando gli atti di indirizzo politico per il miglioramento e l'efficienza" della sanità regionale, "ma influenza anche le scelte gestionali" delle Asl "interfacciandosi direttamente con i loro direttori generali" tutti da lui nominati. 
Le indagini sono cominciate circa un anno e mezzo fa in seguito all'esposto di un dipendente di una ditta fornitrice di servizi che non aveva ricevuto la sua quota di Tfr.
Ci sono anche i commissari delle uniche due aziende sanitarie lucane, Giovanni Chiarelli (Asp Potenza) e Pietro Quinto (Asm Matera), tra le persone arrestate e poste ai domiciliari nell'ambito dell'inchiesta. Ai domiciliari - secondo quanto si è appreso - anche il direttore amministrativo dell'Asm, Maria Benedetto. Per Quinto, le accuse sono di corruzione e turbata libertà degli incanti.


''DOBBIAMO ACCONTENTARE TUTTI'': LA LISTA VERDE DEI RACCOMANDATI DI PITTELLA, TRA VESCOVI E VICEMINISTRI PD 

IL PADRE DOMENICO, SENATORE PSI, FU ARRESTATO PER TERRORISMO DOPO AVER OPERATO UNA BRIGATISTA. POI GELLI E IL MOVIMENTO SOCIALE, LA FUGA IN FRANCIA E...


«LE PRESSIONI DEI PRELATI E I FAVORI IN QUOTA DEM» CONTATTI COI VICEMINISTRI
Fiorenza Sarzanini per il ''Corriere della Sera''

La linea del governatore della Basilicata Marcello Pittella era esplicita: «Dobbiamo accontentare tutti». 

E nell' elenco l' esponente di primo piano del Pd aveva inserito parenti e amici di parlamentari, politici locali, professionisti e prelati.
fratelli gianni e marcello pittellaFRATELLI GIANNI E MARCELLO PITTELLA

È la «lista verde» dei raccomandati di quello che il giudice definisce nell' ordine di cattura «deus ex machina». Per ottenere il risultato falsificavano verbali di concorso, gonfiavano i punteggi dei candidati prescelti, consegnavano in anticipo le tracce delle prove.

Pittella ordina e il direttore generale dell' Asm, l' azienda sanitaria di Matera, Pietro Quinto - che aveva fatto nominare nel 2015 - fa eseguire. Il giudice sottolinea come «l' impressionante numero di conversazioni e contatti telefonici, quasi 14.000 in meno di tre mesi, dimostra i rapporti di Quinto con membri del precedente governo nazionale, parlamentari anche oggi in carica e non, consiglieri e assessori regionali».

Tra gli altri due esponenti del Pd: l' ex viceministro dell' Interno Filippo Bubbico per una raccomandazione e quello dell' Istruzione Vito De Filippo per soddisfare la richiesta che arriva direttamente dalla Curia. Ma si fa esplicito riferimento anche a due candidati vicini al governatore della Puglia Michele Emiliano e della Campania Vincenzo De Luca scelti perché «le assunzioni venivano decise al fine di ampliare il consenso elettorale e "scambiare" favori ai politici di pari schieramento che governano Regioni limitrofe».
MARCELLO PITTELLAMARCELLO PITTELLA

Il giudice evidenzia «il caso di alti prelati della Chiesa che avrebbero raccomandato dei concorrenti nella selezione, riservata unicamente ai disabili, indetta dall' Asm per assumere 8 assistenti amministrativi» e la particolare vicinanza di Quinto all' ambiente ecclesiastico ritenuto da quest' ultimo un «buon partito», con cio alludendo non di certo al suo potere spirituale.

Indicativa la conversazione intercettata il 27 maggio 2017 con il viceministro De Filippo nel corso della quale Quinto giustifica la sua insistenza nel soddisfare una raccomandazione a favore della sorella del Segretario del Vescovo di Matera Antonio Giuseppe Caiazzo, don Angelo Gallitelli, spiegando che certe cose «le fa per il suo bene» e che «qualche parola la spende, così sottacendo a un plausibile ritorno ragionevolmente anche in termini di un possibile consenso elettorale».
VITO DE FILIPPOVITO DE FILIPPO

Per gli indagati i candidati senza raccomandazione sono «una inutile zavorra». Il 9 maggio 2017 Maria Benedetto, la presidente di commissione arrestata, sbotta: «Tutti i raccomandati hanno fatto tutti schifo, guarda e una, è vomitevole, ma dimmi tu come faccio io, come ca... faccio... vescovi, pure i vescovi, che dice che u' vescovo... nessuno dei verdi... come ca... dobbiamo fare». Due settimane dopo, mentre corregge i compiti, dice: «Io... per fare questa cosa sto malissimo, ma come una sorella mi devi credere io non ci dormo la notte, ma non pensando a cosa può succedere, pensando proprio al mio intimo... come responsabile morale. Hai capito cosa voglio dire? ... qualcuno a me dà fastidio che mi, mi ribolle il sangue... fare schifo... ti fa vergognare... io preferisco premiare un poveretto che almeno studia qualcosa e lo supera... mi sento un verme».

Nel marzo precedente era stata una delle dirigenti a preoccuparsi: «Ora mi devo fare pure le... scannerizzare le carte, mi devo fare le fotocopie perche questi siccome sono delinquenti ancora quando io me ne sono andata, le fanno sparire, mica è la prima volta che hanno fatto queste cose, capito?».
Filippo BubbicoFILIPPO BUBBICO

Una delle contestazioni a Quinto riguarda le consulenze affidate a un avvocato per far ottenere al figlio la laurea in giurisprudenza e la pratica presso uno studio. Scrive il giudice: «Dal libretto universitario di Giuseppe Quinto emerge che il 19 dicembre 2015 ha sostenuto l' esame di Diritto Amministrativo I e di Diritto Amministrativo 2, ottenendo per entrambi il voto di 30 e lode, e il 14 dicembre 2015 ha sostenuto ben 3 esami: Diritto Penale I, Diritto Penale 2, Diritto Privato Comparato per i quali ha ottenuto 28, 28 e 27».

pittella domenico gianni marcelloPITTELLA DOMENICO GIANNI MARCELLO

LA DINASTIA LUCANA DALLA COLLUSIONE CON LE BR A STRASBURGO
Leo Amato per ''la Repubblica''

Marcello guida la Regione. Gianni è senatore dopo essere stato vicepresidente dell' Europarlamento, e aver provato addirittura a scalare il Partito democratico, candidandosi alle primarie.

Ma Marcello e Gianni Pittella, in Basilicata, resteranno per sempre i figli di Don Mimì, scomparso ad aprile di quest' anno, consigliere regionale nel 1970, eletto al Senato per tre legislature con i socialisti fino all' incredibile storia legata a Natalia Ligas, una brigatista latitante ferita in un conflitto al fuoco ( provò ad uccidere l' avvocato difensore del terrorista pentito Patrizio Peci) che Don Mimì, medico, operò nel 1981 in anonimato. Per questo ( e anche per l' accusa di aver elaborato con le Br un piano per rapire Ferdinando Schettini, vicepresidente della giunta regionale della Basilicata), Pittella senior fu condannato a 12 anni di reclusione.
domenico mimi pittellaDOMENICO MIMI PITTELLA

Espulso dal Psi, in attesa della condanna definitiva, fondò la Lega italiana di cui faceva parte anche Licio Gelli, si candidò con il Movimento sociale e quando la condanna arrivò, fuggì in Francia fino alla consegna nel 1999 nel carcere di Rebibbia per poi ricevere la grazia, parziale, dal presidente Ciampi. Nel frattempo però la carriera dei suoi figli era già partita. Nel 1996 Gianni viene eletto parlamentare dell' Ulivo prima di intraprendere il suo percorso, tre anni più tardi, nel parlamento europeo dove è capogruppo socialista per quattro anni.

domenico mimi pittellaDOMENICO MIMI PITTELLA
Alla sua ombra cresceva Marcello, il fratello più piccolo, che ha avuto la grande occasione nel 2013 quando sono arrivate le dimissioni dell' ex governatore Vito De Filippo, travolto dello scandalo per l' inchiesta sui rimborsi pazzi. Il Pd aveva scelto di non candidare nessuno dei consiglieri uscenti coinvolti dall' indagine. Ma lui, invischiato per uno scontrino corretto a penna, si è ribellato: ha coalizzato pezzi del centrosinistra e del centrodestra invocando una " rivoluzione democratica" e ha sconfitto per 200 voti il candidato di tutti i maggiorenti dem. Quindi si è ripresentato alle urne e vinto a mani basse.
domenico mimi pittellaDOMENICO MIMI PITTELLA



Accentrando tutto quello che poteva è riuscito, col tempo, a piegare le resistenze degli oppositori che ancora gli restavano all' interno del Pd lucano. Così anche il 5 marzo, dopo la sconfitta alle politiche del fratello ( paracadutato in un seggio sicuro in Campania), si era ripresentato ai suoi come l' unico condottiero capace di difendere il centrosinistra dall' avanzata di 5 Stelle e centrodestra. Era pronto a ricandidarsi, motivo per cui - ha scritto il gip - avrebbe potuto continuare a reiterare quella gestione della sanità che, secondo i giudici, altro non era che un reato. 

Fonte: qui


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