9 dicembre forconi: Colpo di scena al G7: Trump firma il documento e poi si ritira dopo le parole di Trudeau su dazi Usa

domenica 10 giugno 2018

Colpo di scena al G7: Trump firma il documento e poi si ritira dopo le parole di Trudeau su dazi Usa

Al termine di due spinose giornate di G7 Donald Trump aderisce al documento conclusivo, poi dall' Air Force One che lo sta portando a Singapore per il vertice con Kim Jong un, posta suTwitter un annuncio shock: gli Stati Uniti non firmeranno le decisioni prese dai sette leader delle potenze industrializzate. 

Motivo della marcia indietro le parole pronunciate dal premier canadese Justin Trudeau alla conferenza stampa finale, mentre Trump è già in viaggio: le tariffe imposte dalla Casa Bianca su alluminio e acciaio sono "un insulto" per i canadesi, perché motivate dal presidente americano con ragioni di sicurezza nazionale. 

Il tempo di riceverne il resoconto e Trump si dissocia dal documento finale e rilancia i dazi sulle auto. L'Europa prova a smorzare i toni: "Ci atteniamo al comunicato come approvato da tutti i partecipanti al G7", accennano fonti vicini all'Ue.

10 giugno 2018 - "Ho dato istruzioni di non appoggiare il documento finale del G7". Dall'Air Force One, in viaggio verso Singapore per il vertice con Kim Jong un, Donald Trump posta su Twitter un annuncio shock, senza precedenti nella storia: gli Stati Uniti non firmeranno le decisioni prese dai sette leader delle potenze industrializzate. Si tirano indietro dopo aver accettato in un primo momento le conclusioni del vertice. Una rottura con gli alleati dalle conseguenze a questo punto davvero imprevedibili.    

Lo strappo tanto temuto già alla vigilia del summit alla fine si è consumato nel modo più violento e inaspettato. 

Sono oramai le sette di sera a Charlevoix, la dichiarazione di compromesso tanto attesa è stata già diffusa, e tutti i leader - anche il neopremier italiano Giuseppe Conte - hanno lasciato la sede del summit. La maggior parte di loro è già in volo verso i rispettivi Paesi quando la furia di Trump si abbatte sul padrone di casa del vertice, Justin Trudeau, e spazza via due giorni di duro lavoro e di tesissime trattative. 

Bastano due tweet al presidente americano per smontare tutto: si dissocia dal documento finale e definisce il premier canadese "un disonesto e un debole". Poi tira fuori l'artiglieria pesante: quei "dazi sulle auto che invadono il mercato americano" e che il tycoon ha più volte minacciato.    

A far infuriare Trump sono state le parole usate da Trudeau nella conferenza stampa finale del G7, e l'annuncio che dal primo luglio partirà la risposta alle tariffe su alluminio e acciaio volute dalla Casa Bianca anche su Canada, Messico ed Europa. Tariffe che Trudeau non esita a definire "un insulto" per i canadesi, perchè motivate dal presidente americano con ragioni di sicurezza nazionale. Ragioni che alleati storici come il Canada o gli europei non possono accettare.    

"Noi canadesi siamo gentili, siamo ragionevoli, ma non ci faremo maltrattare", ha quindi affermato Trudeu: "Ho detto direttamente al presidente americano che i canadesi non lasceranno facilmente che gli Stati Uniti vadano avanti con tariffe contro la nostra industria dell'acciaio e dell'alluminio. E non lasceranno che questo avvenga per presunti motivi di sicurezza, dopo che i canadesi dalla prima guerra mondiale in poi si sono sempre trovati fianco a fianco con i soldati americani in terre lontane dove ci sono conflitti. Per noi - ha concluso Trudeau - questo è un insulto".    

Evidentemente partito con la convinzione di essere riuscito a bloccare le temute rappresaglie, Trump, leggendo, ha perso completamente le staffe, bollando le parole di Trudeau come "false" e minacciando contromisure durissime se verranno colpiti gli agricoltori, i lavoratori e le aziende americane.    

Colta di sorpresa, l'Europa prova a smorzare i toni: "Ci atteniamo al comunicato come approvato da tutti i partecipanti al G7", è la reazione di Bruxelles secondo quanto fanno trapelare fonti delle istituzioni europee. Ma oggi forse è avvero un altro giorno. E con la rottura consumata da Trump nulla per ora potrà essere più come prima. 

Fonte: rainews.it

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KURZ CONFERMA LA POSSIBILITÀ DI UN MEETING PUTIN-TRUMP IN AUSTRIA 

CONTE SI SCHIERA CON DONALD TRUMP E VIENE INVITATO ALLA CASA BIANCA. È L'INIZIO DI NUOVI RAPPORTI INTERNAZIONALI E DI CAMBIAMENTI CHE POTREBBERO ESSERE MOLTO PIÙ VELOCI DI QUANTO OGGI NON SEMBRI AD OSSERVATORI SUPERFICIALI

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

Free trade proclamation. Alla faccia del protezionismo. Triplo salto mortale, oplà, diceva sul serio, non era una battuta, e il tavolo accuratamente preparato per uno di questi inutili G7 o 8 che fossero, e a una Merkel furiosa non resta che preannunciare che alla fine il documento comune ci sarà anche se resta la distanza degli Stati Uniti, ovvero che ha dovuto cedere, lei, Macron, e ruota di scorta Juncker.
merkel conte trumpMERKEL CONTE TRUMP

Trump questa mattina, prima di andarsene a Singapore a preparare lo storico vertice con il dittatore della Corea del Nord Kim Jong un, tiene una conferenza stampa da solo mentre gli altri 6 si preparano a parlare di ambiente e clima, e dice che la disputa sulle tariffe è presto risolta senza tanti strani calcoli e risse su cosa conviene a chi se si trasforma l'intero territorio delle Nazioni industrializzate in una zona di Commercio tariff free,niente tariffe ,zero dazi.

Il succo e’: noi ci vogliamo bene con gli altri Paesi che sono qui in Quebec riuniti -ed è inutile chiedersi se stia prendendo in giro tutti - non ci sono contenziosi aperti, se dovessi dare un voto al nostro rapporto direi che e’ dieci, usare un linguaggio forte per spiegare le proprie posizioni e’ del tutto normale, e per carità, nessun rancore, hanno fatto gli interessi delle rispettive nazioni, sono stati bravi in passato,è sicuramente colpa delle passate Amministrazioni se hanno stipulato accordi pessimi per gli Stati Uniti. Ora però è finita.

Ora, è possibile che sui giornali e TV dell'Inviato Unico o del Commentatore Unico leggiate che è tutta una manfrina ma semplicemente non è vero. È una proposta rivoluzionaria e mette in seria difficoltà Francia e Germania, le nazioni i cui leader fino a oggi hanno fatto gli indignati. Se un'automobile americana oggi entra a fatica in Europa perché c'è un dazio del 10% addirittura il 22 per i pick-up, e invece per gli autoveicoli europei è in tutto 2,5%, che cosa si risponde se in buona fede ad una proposta di questo tipo?

donald trump giuseppe conteDONALD TRUMP GIUSEPPE CONTE

Trump ha anche ribadito l'invito ad accogliere di nuovo nei vertici dei paesi più industrializzati la Russia di Putin messa fuori 4 anni fa perché si era annessa la Crimea. Anche questa è stata una proposta arrivata a sorpresa al vertice canadese, e che naturalmente scopre molta ipocrisia da parte di chi si oppone. Con la Russia infatti paesi come la Germania ostenta lontananza e disdegno democratici, confermano le sanzioni, ma poi trattano la costruzione del nuovo gasdotto.

La delegazione americana in Quebec conferma anche le voci della vigilia su un prossimo incontro a due tra Trump e Putin, assieme alla possibilità, come Dago-anticipato, che si tenga nella scandalosa Vienna di Sebastian Kurz, leader sovranista e populista inviso alle capitali europee.

 Il portavoce del Cremlino pure ha confermato da Qingdao, in Cina, dove il presidente russo sta partecipando al summit dei Paesi membri della Shanghai Cooperation Organization (Sco), che il vertice e’ in preparazione.

Peskov ha è confermato che la possibilità dell'incontro a Vienna e’ emersa nei colloqui tra Putin ed il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, durante la visita in Austria nei giorni scorsi del presidente russo. Ma, ha ribadito, bisogna prima che Russia e Stati Uniti raggiungano un accordo.

In che senso? Che se il leader del Cremlino è "pronto a sviluppare, approfondire e normalizzare le relazioni con gli Usa"; se è vero che "ci siamo incontrati con il presidente degli Stati Uniti nell’ambito di eventi internazionali. ed è ovviamente insufficiente per affrontare le relazioni Usa-Russia”, il punto è che la situazione politica interna negli Stati Uniti non consente di tenerlo".

L'allusione è chiara alle nuove sanzioni americane, ma anche all'intero clima di sospetto e processo contro la Russia che si fa intorno all'inchiesta di un procuratore speciale sulle possibili ingerenze di Mosca nelle elezioni del 2016.

Certo, se l'incontro dovesse essere davvero fissato per il prossimo luglio, durante il viaggio di Trump a Bruxelles per la Nato, sarebbe per uno scatto di reni del presidente americano, non certo perché l'indagine Russia Gate si possa sperare conclusa in un qualunque modo.

Lanciata la bomba, Trump è partito per Singapore a preparare il Summit del 12, calibrando le parole, spiegando che si tratta di una possibilità che si presenta una volta sola di costruire pace e dicendosi certo che capira’ in un minuto se le intenzioni di Kim jong-un sono serie o sta bluffando. I recenti contatti sono stati positivi tra i negoziatori, si tratta di un territorio inesplorato nel vero senso della parola,” ma io resto fiducioso”’.

JUNCKER GIUSEPPE CONTEJUNCKER GIUSEPPE CONTE
Con il premier italiano Giuseppe Conte Donald Trump ha avuto un colloquio privato di circa un'ora. Ha mostrato cordialità ed entusiasmo verso “il grande vincitore”, come lo ha chiamato, delle elezioni italiane. Con l'eccezione del Giappone, che gli accordi già li va facendo separatamente fin dalla primavera scorsa con gli Stati Uniti, l'Italia del nuovo governo è stato l'unico Paese ad esprimere accordo con Trump sulla questione delle sanzioni alla Russia ed anche sulla prepotenza tedesca nel problema dei dazi.

Conte e’ stato invitato alla Casa Bianca. Anche queste sono notizie che si possono sottovalutare perché cosi’ è l'andazzo delle fake news, oppure percepire come inizio di nuovi rapporti internazionali e di cambiamenti che potrebbero essere molto più veloci di quanto oggi non sembri ad osservatori superficiali.

Fonte: qui


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