L’età pensionabile in Italia è tra le più alte d’Europa, eppure i lavoratori italiani sono quelli che lavorano per meno anni.
Non è un segreto che l’età pensionabile in Italia sia tra le più alte d’Europa, anche se nonostante questi requisiti così restrittivi i lavoratori italiani sono comunque tra quelli che vanno in pensione prima rispetto agli altri Paesi.
Se a questo aggiungiamo le difficoltà nel trovare un lavoro stabile e duraturo è facile capire perché gli italiani sono quelli che lavorano meno anni in Europa.
Come dimostrano i dati Eurostat da 10 anni l’Italia si trova nell’ultima posizione della classifica sulla durata della vita lavorativa, molto al di sotto della media europea.
E questo dato potrebbe ulteriormente abbassarsi qualora venga attuata una riforma delle pensioni che introducendo meccanismi come la Quota 41 e la Quota 100 permetterà agli italiani di smettere di lavorare in anticipo rispetto a quanto accade oggi.
Quanti anni lavorano gli italiani?
Nel dettaglio in media i cittadini italiani lavorano per 31,3 anni (35,9 gli uomini, 26,3 le donne) rispetto ad una media europea di 35,6 anni.
Negli ultimi 10 anni l’età lavorativa è aumentata di 0,6 anni, ma ancora oggi - così come nel 2006 - l’Italia occupa l’ultima posizione della classifica sulla durata della vita lavorativa.
Questo dato può essere motivato da diversi fattori, quale ad esempio la difficoltà nel trovare un lavoro. Basti pensare che secondo i recenti dati Eurostat nel 2017 il tasso di occupazione (tra le persone di età compresa tra i 20 e 64 anni) in Europa è stato del 72,2%, mentre l’Italia si trovava al di sotto della media con il 62,3%.
Inoltre c’è un altro fattore da considerare: come confermato dal presidente dell’INPS - Tito Boeri - durante un incontro avvenuto lo scorso luglio alla Camera, nel 2016 l’età media effettiva in cui gli italiani sono andati in pensione è stata di 62 anni, nonostante l’età di accesso alla pensione più alta d’Europa (66 anni e 7 mesi, rispetto ad una media europea di 64,4 anni).
Il confronto con il resto d’Europa
Quindi l’Italia è tra quei Paesi in cui la durata lavorativa è più bassa; 31,3 anni, mentre un lavoratore tedesco è impiegato in media per poco più di 38 anni.
In Gran Bretagna in media si lavora per ben 38,8 anni, ma il record continentale spetta senza dubbio all’Islanda dove la vita lavorativa dura in media 47,4 anni(49,5 per gli uomini e 45,2 per le donne). Dietro all’Islanda troviamo la Svizzera(42,4 anni) e la Svezia (41,3 anni).
Anche le lavoratrici italiane sono impiegate per meno anni rispetto alle colleghe del resto d’Europa: ad esempio, in Olanda la durata lavorativa delle donne è di 37,3 anni, mentre in Germania è di 36 anni. Per quel che riguarda le donne il Paese dove la vita lavorativa è più longeva è sempre l’Islanda con 45,2 anni.
Ecco un grafico nel quale potete vedere quali sono i Paesi dove l’età lavorativa è più alta, sia per quanto riguarda gli uomini che le donne.
Ma gli italiani lavorano per più ore
C’è da dire però che nonostante in Italia si lavora per meno anni, l’orario d’impiego nel nostro Paese è tra i più alti d’Europa.
Nel dettaglio, secondo i dati OCSE riferiti al 2016 (che potete approfondire nella nostra infografica dedicata), in Italia una settimana lavorativa è composta da 33 ore, mentre in Paesi come la Germania si scende a circa 26 ore a settimana.
In Olanda, dove come abbiamo appena visto le donne hanno una vita lavorativa più breve, si lavora per 27,5 ore a settimana, mentre in Gran Bretagna per 32 ore.
In linea generale in quei Paesi dove c’è la tendenza a lavorare per più tempo durante la settimana la durata della vita è inferiore; viceversa dove si è soliti passare meno tempo in ufficio o su qualsiasi altro posto di lavoro questa routinedurerà più a lungo.
L’eccezione è rappresentata da Paesi come l’Islanda, dove gli anni medi di lavoro sono 47,4 a fronte di 36 ore di lavoro ogni settimana, o Portogallo dove si lavora per più di 35 ore a settimana e per un totale di 37 anni.
Fonte: qui
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