Dev’essere proprio un mondo schifoso quello che mi costringe a dare
ragione ad Enrico Letta. Eppure, dichiarando che sarebbe un disastro se
il capo della Bundesbank Weidmann dovesse sostituire
Draghi, l’ex premier ha perfettamente ragione. Da qualche tempo i
tedeschi hanno fatto trapelare l’ipotesi e l’interessato stesso non ha
smentito questa possibilità nell’intervista appena rilasciata alla Rai.
Già il fatto che l’unica intervista rilasciata da Weidmann sia
stata ai media italiani la dice lunga sull’avanzamento del progetto e
infatti Weidmann ha lanciato un messaggio piuttosto chiaro su cosa
dovrebbe essere fatto nei nostri confronti.
E cosa diamine avrà mai il presidente della Bundesbank che non va?
Se fosse solo per queste cosucce non sarebbe tanto
diverso da un Brunetta qualsiasi, il guaio è che Jens Weidmann conserva
dell’Italia l’immagine stereotipata trasmessa dai film americani degli
anni Cinquanta (pizza, mafia e mandolino), ma soprattutto non si
capacita di come questi cialtroni mediterranei possiedano una ricchezza
privata media superiore a quella di un tedesco. Weidmann lo dice col
sorriso tirato tipico dei primi della classe, ma lo dice chiaramente e
proprio nell’intervista messa in onda ieri da RaiUno nella trasmissione
di Lucia Annunziata.
«Sa che è stata fatta una ricerca tra i paesi dell’area euro
nella quale si evidenzia che le famiglie italiane hanno più patrimonio
delle famiglie tedesche? Non penso però che qualcuno auspichi un
trasferimento di patrimoni dall’Italia alla Germania…»
Così ha detto Weidmann all’intervistatrice, sfoggiando un bel sorriso
sarcastico. I passaggi dell’intervista sono piuttosto lunghi e numerosi
e tutti i giornalisti, in queste ore, si stanno soffermando sulle
dichiarazioni del Presidente della Bundesbank con riferimento al
quantitative easing di Mario Draghi, che per Weidmann è stato un
fallimento, o sulla necessità che l’Italia provveda quanto prima a
ridurre il debito pubblico. Invece, il punto chiave è quello evidenziato
dal sottoscritto:
LE FAMIGLIE ITALIANE HANNO PIU’ PATRIMONIO DI QUELLE TEDESCHE!
E’ di assoluta evidenza, per uno studioso del fenomeno capitalistico,
che l’ultracapitalismo non può reggersi a lungo quando consente alla
maggior parte della popolazione di tutelarsi attraverso il risparmio. Se
ci facciamo caso, i paesi maggiormente capitalistici, come gli Stati
Uniti, promuovono la spesa dei privati tramite carte di credito, tramite
i “pagherò”, ma non certo tramite il risparmio. E persino la prima casa
è molto più tassata che in Italia. Lasciamo perdere le faraoniche
idiozie che ha raccontato Berlusconi per anni, la verità è che nei paesi
capitalistici i patrimoni sono riservati ai ricchi e che anche gli alti
stipendi della middle class vengono puntualmente sputtanati in tasse,
assicurazioni e cianfrusaglie da comprare (tipo il suv coi rostri per i
bufali, anche se abiti a New York City).
Per gli americani avere una casa di proprietà (e non essere in
affitto) vuol dire veramente avercela fatta nella vita. Difatti, a parte
i ricchi ricchi, praticamente nessuno ne ha un’altra, la famosa seconda
casa.
Bene, ora guardatevi un po’ attorno: quanti impiegati e operai
conoscete, in Italia, che hanno una seconda casa? Io abito in Veneto e
oserei dire, almeno una famiglia su tre. Ma al di là delle impressioni
personali, quel che è certo, è che i tedeschi non sono nelle nostre
stesse condizioni e non si capacitano del perchè, nonostante il loro
efficentismo e i loro (ex) alti stipendi, siano più poveri degli
italiani come beni rifugio accumulati. Ma Weidmann lo sa (welfare e
tasse basse sul patrimonio) ed è lì che andrà a picchiare se diventerà
il nuovo inquilino della Bce a Francoforte. Con Weidmann al posto di
Draghi il debito italiano non avrà più alcuna copertura e diventerà
facile occasione di vendite allo scoperto per gli speculatori.
Il
governo italiano, qualsiasi esso sia, dovrà porvi rimedio attraverso
alte tasse sui patrimoni della classe media italiana, trasferendo di
fatto quella ricchezza alle banche tedesche, finalmente monopolio del
board della Bce.
Se c’è una cosa bella dei tedeschi è che non sanno
mentire. Purtroppo, troppi italiani non capiscono e non sanno trarre le
conclusioni politiche dalle confessioni d’oltralpe.
Fonte: Micidial
Massimo Bordin
Tratto da: comedonchisciotte
Nessun commento:
Posta un commento