CON LE SCUSE PIU' INCREDIBILI, SI CERCA DI INCREMENTARE IL REDDITO DI UN SISTEMA BANCARIO FALLITO.
SCATTA LA FURIA DEI COMMERCIANTI
Alessandro Galimberti per ''Il Sole 24 Ore(controllato da Confindustria)''
Mentre il tema dell' emersione dalle cassette di sicurezza rimane di costante e cogente attualità, come a ogni cambio di governo, dal Centro studi di Confindustria arriva una proposta per modificare i comportamenti dei consumatori italiani, i più affezionati al contante in Europa.
L' approccio "disincentivante" del Centro studi è articolato in due momenti: premialità fiscale per il cliente che sceglie la moneta elettronica (o il bonifico bancario), restrizioni alla fonte per chi preleva troppo contante agli sportelli, e così le transazioni sono controllate nell' interesse esclusivo delle banche.
Per cercare di allineare l' Italia al numero medio di transazioni annuali pro capite in moneta elettronica (la media Europea è 104, Finlandia al primo posto con 300, Olanda seconda con 250, Germania terz' ultima con 52 davanti a Grecia, 50, l' Italia ultima con 48) la proposta del Centro studi di Confindustria è di creare un credito di imposta del 2% al cliente che paga con carte di credito, debito e prepagate nominative o con bonifico bancario. Il consumatore paga il prezzo pieno ma accumula un credito che verrà contabilizzato e comunicato dalla banca di appoggio della carta di pagamento. Ovviamente restano escluse le carte non nominative in quanto non associabili ad alcun codice fiscale.
Il beneficio per il consumatore/cliente sarebbe comunque differito al momento della dichiarazione annuale dei redditi con il riconoscimento del credito fiscale (detrazione) perché lo "sconto"(BALLA) non viene applicato al momento del pagamento.
Nel calcolo dell' impatto sulla finanza pubblica, i primi due anni avrebbero un effetto negativo - dovuto allo sconto fiscale, non del tutto neutralizzato dal gettito aggiuntivo - che si invertirebbe stabilmente però dal terzo, sulla base di un aumento standard previsto del 10% sul montante "elettronico" complessivo (+55 miliardi l' anno per 5 anni).
Il gap di finanza pubblica, per restare alla proposta di Confindustria, potrebbe essere colmato già dall' inizio con l' altra misura "disincentivante" dei liquidi, vale a dire il prelievo alla fonte sui prelievi eccessivi di contante dagli sportelli atm/bancomat.
La soglia mensile, secondo il Csc, potrebbe essere fissata in 1.500 euro, oltre i quali la banca/gestore dovrebbe trattenere il 2% sulla richiesta di erogazione di contante. La soglia è individuata per esentare, di fatto, il 75% dei correntisti italiani dalla "tassa sul contante" e per penalizzare solo chi, comunque, movimentando cifre non trascurabili (e irragionevoli, secondo la corrente di pensiero contraria al contante) potrebbe determinare un gettito alla fonte di 3,4 miliardi di euro già nella prima annualità.
Consapevoli del fatto che la misura sui prelievi da applicare a ciascun conto corrente potrebbe essere elusa attraverso l' apertura di più conti, il Csc consiglia di valutare se, dal punto di vista operativo, si possa fare una misura "nominativa", aggregando più conti sui quali il correntista fraziona a scopo elusivo il montante prelevato.
Il meccanismo di incentivo e disincentivo proposto amplia notevolmente il mercato della moneta elettronica; pertanto, secondo Confindustria, si dovrebbe ricercare un accordo con gli operatori per limitare le commissioni sulle singole transazioni, visto che auspicabilmente aumenterebbero i volumi trattati.
Quanto ai risvolti di comunicazione pubblica della proposta sulla tassazione dei prelievi, Confindustria ritiene «necessaria una valutazione sulla "percezione" dei contribuenti in merito a una commissione sui prelievi: potrebbe infatti essere percepita come un primo passo verso la limitazione ai prelievi in caso di una degenerazione della situazione economica nazionale».
La proposta del Centro studi ha subito provocato le prime reazioni delle altre organizzazioni imprenditoriali, a partire da Confcommercio. In un comunicato, l' associazione sottolinea che «l' impulso alla diffusione di sistemi elettronici di pagamento sicuri e tracciabili va certamente perseguita.
Per questo bisogna agire anzitutto sul versante della riduzione dei costi che l' utilizzo di tali strumenti comporta a carico di consumatori ed imprese». In particolare, a giudizio di Confcommercio, «risulterebbe utile un credito di imposta a favore degli esercenti per le commissioni pagate per l' accettazione di carte di debito e di credito. Una tassa in più, soprattutto in un momento di perdurante stagnazione dei consumi, non ci sembra francamente una buona idea». Fonte: qui
HANNO LE PEZZE AL CULO, NON CAPISCONO NIENTE, ANDIAMO INCONTRO A UN DISASTRO..”
FELTRI CONTRO IL GOVERNO GIALLO-ROSE’ (“ASSOMIGLIA A QUELLI VECCHI") E LA TASSA SUL BANCOMAT: "SIAMO ALLA FOLLIA. NON ESISTE MOTIVO PER CUI LO STATO DEBBA IMPORCI UN' ALTRA GABELLA. TRATTASI DI UNA TRUFFA, QUALCOSA DI SCHIFOSO”
Vittorio Feltri per www.liberoquotidiano.it
Abbiamo un nuovo governo che assomiglia a quelli vecchi, identico. Le sue ambizioni sono notevoli. Addirittura vuole ridurre il passivo di bilancio facendo crescere la spesa, che è una contraddizione in termini.
Anche un salumiere è consapevole che per pareggiare i conti occorre fare una cosa sola: diminuire le uscite e aumentare le entrate.
Ma i nostri economisti, i quali se fossero bravi sarebbero ricchi e invece hanno le pezze al culo, non capiscono niente, pertanto è evidente che andiamo incontro a un disastro.
Continueremo a perdere denaro e non riusciremo a incassarne di più se non esasperando i contribuenti.
Si dà il caso che l' esecutivo stia studiando un provvedimento il quale manderà in bestia i cittadini. Questo: chiunque preleverà oltre 1500 euro al mese dal proprio conto corrente dovrà pagare una supertassa alla banca. Siamo alla follia.
Infatti i quattrini che versiamo sono già stati decurtati dal fisco in origine, cioè quando vengono riscossi dal datore di lavoro o dal cliente. Non esiste motivo per cui lo Stato debba imporci un' altra gabella. Trattasi di una truffa della più bell' acqua, qualcosa di schifoso e intollerabile.
Se io ho centomila euro accantonati presso l' istituto di credito, va da sè che essi sono miei a tutti gli effetti e li possa prelevare a mio piacimento senza dover ulteriormente subire una decurtazione ingiustificata operata dall' orrendo sistema erariale, che già ci soffoca in forma oppressiva. È inammissibile che lo Stato frughi nelle nostre tasche e ci rubi cifre sulle quali ci ha già castigato applicando aliquote sfrenate. Se questa è l' impostazione dei successori del governo gialloverde siamo certi che i signori subentrati a Salvini avranno vita breve. Essi tra l' altro insistono con l' immigrazione libera e ignorano che riguardo questo tema sono già stati sconfitti su tutti i fronti.
Gli italiani pretendono di essere tutelati e non aggrediti come se fossero sudditi da spolpare. Sarà una battaglia e i progressisti verranno travolti. Fonte: qui
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