LA CAMERIERA CHIEDE AIUTO, MA ALLA FINE PRECIPITA MENTRE LEI CONTINUA A FILMARE
UN GESTO IGNOBILE PER IL QUALE È STATA CONDANNATA A…
Non si è lasciata impietosire dalla richiesta disperata della sua domestica etiope che le chiedeva di aiutarla mentre le sue dita aggrappate alla finestra stavano mollando la presa. Anzi. Si è messa a filmare la disperazione negli occhi di quella donna che, poco dopo, è volata giù dal settimo piano di un appartamento in Kuwait.
Una scena scioccante, registrata nel marzo 2017, e una mancanza totale di pietà che adesso costerà a questa datrice di lavoro un anno e otto mesi di prigione per aver lasciato cadere la sua domestica etiope che la implorava di aiutarla.
«Prendimi, ti prego, prendimi» grida la donna, ma lei continua a filmare fino a quando la mano non cede. La donna cade dal settimo piano, ma miracolosamente rimane viva: se la cava con un braccio rotto e altre ferite minori.
Al processo la datrice di lavoro si è difesa dicendo di aver filmato per dimostrare che non aveva mai picchiato la donna e che era stata una sua scelta quella di voler fuggire dalla finestra. Ma per i giudici è colpevole non solo di non averla aiutata, ma di averla filmata e di aver postato il video sui social.
Il Kuwait ospita più di 600.000 collaboratori domestici, in maggioranza asiatici, molti dei quali lamentano abusi, maltrattamenti e il mancato pagamento degli stipendi.
LA CAMERIERA CHIEDE AIUTO, MA ALLA FINE PRECIPITA MENTRE LEI CONTINUA A FILMARE
UN GESTO IGNOBILE PER IL QUALE È STATA CONDANNATA A…
Non si è lasciata impietosire dalla richiesta disperata della sua domestica etiope che le chiedeva di aiutarla mentre le sue dita aggrappate alla finestra stavano mollando la presa. Anzi. Si è messa a filmare la disperazione negli occhi di quella donna che, poco dopo, è volata giù dal settimo piano di un appartamento in Kuwait.
Una scena scioccante, registrata nel marzo 2017, e una mancanza totale di pietà che adesso costerà a questa datrice di lavoro un anno e otto mesi di prigione per aver lasciato cadere la sua domestica etiope che la implorava di aiutarla.
«Prendimi, ti prego, prendimi» grida la donna, ma lei continua a filmare fino a quando la mano non cede. La donna cade dal settimo piano, ma miracolosamente rimane viva: se la cava con un braccio rotto e altre ferite minori.
Al processo la datrice di lavoro si è difesa dicendo di aver filmato per dimostrare che non aveva mai picchiato la donna e che era stata una sua scelta quella di voler fuggire dalla finestra. Ma per i giudici è colpevole non solo di non averla aiutata, ma di averla filmata e di aver postato il video sui social.
Il Kuwait ospita più di 600.000 collaboratori domestici, in maggioranza asiatici, molti dei quali lamentano abusi, maltrattamenti e il mancato pagamento degli stipendi.
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