9 dicembre forconi: LA CONFERENZA SULLA LIBIA PRECIPITA VERSO IL FALLIMENTO

giovedì 18 ottobre 2018

LA CONFERENZA SULLA LIBIA PRECIPITA VERSO IL FALLIMENTO


DOPO IL NO DI TRUMP, GLI USA RITIRANO LA PARTECIPAZIONE DEL SEGRETARIO DI STATO MIKE POMPEO, HAFTAR DÀ BUCA, MACRON GONGOLA 

A PALERMO CONTE SI RITROVERÀ UNICO CAPO DI GOVERNO (RICONOSCIUTO) IN MEZZO AI SOTTOPANZA DEGLI ALTRI PAESI 

D'ALTRONDE L'ITALIA NON È STATA CAPACE NEMMENO DI NOMINARE IL NUOVO AMBASCIATORE A TRIPOLI...

DAGONEWS
VINCENZO MOAVERO MILANESI CON IL GENERALE KHALIFA HAFTARVINCENZO MOAVERO MILANESI CON IL GENERALE KHALIFA HAFTAR

La conferenza sulla Libia in programma a Palermo i prossimi 12 e 13 novembre sta precipitando verso il fallimento. Il premier Conte aveva promesso prima la presenza di Donald Trump, ovviamente impegnato con le elezioni di midterm, poi di Mike Pompeo, segretario di Stato. Non ci sarà nell'uno né l'altro. Gli Stati Uniti si preparano a mandare una seconda fila del Dipartimento di Stato, perché ormai considerano la conferenza un evento di basso livello. La Russia, non vedendo all'orizzonte il nome dell'ex capo della Cia, ha optato per il viceministro degli Esteri, Bogdanov
giuseppe conte donald trump 9GIUSEPPE CONTE DONALD TRUMP 




Il generale Haftar, grande alleato di Macron (che nella regione è il nemico numero uno dell'Italia) ha dato forfait. La stessa Francia è indecisa sul livello di funzionario governativo da inviare a Palermo, sempre nell'ottica di umiliare il governo gialloverde. In poche parole, l'unico capo di governo (riconosciuto) sarà lo stesso Peppino Conte. Certo, non ci si può indignare con i leader stranieri: l'Italia non ha ancora nominato il nuovo ambasciatore a Tripoli, e loro devono inviare i loro pezzi grossi?

MACRON SERRAJ HAFTARMACRON SERRAJ HAFTAR
Sul nome del diplomatico resta forte la spaccatura tra il ministro Moavero Milanesi e il segretario generale della Farnesina Belloni: lui pensa all'ex di peso Buccino Grimaldi, lei ha sul tavolo i cv di Luciano Pezzotti (che fu ambasciatore in Afghanistan e poi inviato speciale nel Corno d'Africa) e Andreas Ferrarese (già a Beirut e in Kosovo, per citare solo le sedi più ''calde'').

Fonte: qui

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