9 dicembre forconi: ROMA - PRIMO INTERVENTO PER SOSTITUIRE IL VISO AD UNA DONNA DI 49 ANNI, VITTIMA DI UNA GRAVE MALATTIA DETURPANTE

martedì 25 settembre 2018

ROMA - PRIMO INTERVENTO PER SOSTITUIRE IL VISO AD UNA DONNA DI 49 ANNI, VITTIMA DI UNA GRAVE MALATTIA DETURPANTE



IL PRELIEVO È AVVENUTO DA UNA RAGAZZA VITTIMA NEL LAZIO DI UN INCIDENTE STRADALE 

SONO STATI NECESSARI TRE ANNI DI PREPARAZIONE PER ORGANIZZAZIONE E PERSONALE


JEROME HAMON UOMO DAI TRE VOLTI CON L EQUIPE CHE LO HA OPERATOJEROME HAMON UOMO DAI TRE VOLTI CON L'EQUIPE CHE LO HA OPERATO
Si è aperto un nuovo capitolo per i trapianti in Italia, con il primo intervento per sostituire il viso ad una donna di 49 anni, vittima di una grave malattia deturpante. Il prelievo è avvenuto da una ragazza vittima nel Lazio di un incidente stradale ed è stato realizzato nella notte fra venerdì e sabato. Poi un lunghissimo intervento (la conclusione in nottata) per impiantare il viso. Tecnicamente si definisce un trapianto 'multitessuto', con pelle, fasce muscolari e cartilagine. Un intervento complesso per il quale sono stati necessari tre anni di preparazione, da parte dell' organizzazione e del personale.

Il trapianto è stato eseguito su una paziente di 49 anni affetta da neurofibromatosi di tipo I, (una malattia genetica che causa gravi manifestazioni sulla pelle, negli occhi e nervose), ed è stato possibile proprio grazie alla giovane di 21 anni che ha donato anche altri organi: fegato e reni. Alla famiglia della donatrice «va il ringraziamento della rete trapianti», ha fatto sapere il Centro Nazionale Trapianti.

TRAPIANTO DI FACCIATRAPIANTO DI FACCIA
Nel mondo sono già stati realizzati una cinquantina di trapianti di faccia, in Europa una decina e la maggior parte di questi in Francia. L' intervento rientra in un protocollo sperimentale, autorizzato dal Centro Nazionale Trapianti dopo l' acquisizione del parere positivo del Consiglio Superiore di Sanità; le équipe per il prelievo del tessuto facciale da donatore deceduto e per il successivo trapianto sono dirette dal professor Fabio Santanelli di Pompeo, responsabile dell' Unità Operativa di Chirurgia Plastica del Sant' Andrea di Roma, e dal dottor Benedetto Longo, che fa parte della stessa unità operativa.

Lorenzo Sommella, il direttore sanitario che ha lasciato la struttura 5 mesi fa, ma che aveva seguito le procedure organizzative, oltre ad esprimere soddisfazione per lo sforzo realizzato dal reparto, ha ricordato il grande impegno necessario per arrivare ad un risultato simile: tre anni preparatori con i chirurgi che si sono formati anche all' estero dove queste operazioni erano state già realizzate.

Come sempre, anche in questo caso sarà necessario aspettare del tempo, solo dopo che sarà stata sciolta la prognosi sarà possibile capire l' esito dell' operazione che ha un elevatissimo livello di complessità. Era il 2005 quando una donna francese di 38 anni è diventata la prima ad avere parte della faccia ricostruita, e da allora ne sono seguite una cinquantina. Il team di ricercatori che nel novembre del 2005 ha operato Isabelle Dinoire ad Amiens, nel nord del paese, ha battuto sul tempo quello della Cleveland Clinic statunitense, che all' epoca era in attesa di un donatore.

Fonte: qui


SALVARE LA FACCIA 
ALL’OSPEDALE SANT’ANDREA DI ROMA IL PRIMO TRAPIANTO DI VISO IN ITALIA: MA CI SONO COMPLICAZIONI, LA PAZIENTE RIGETTA IL TESSUTO E ORA RISCHIA DI DOVERSI SOTTOPORRE A UN ALTRO INTERVENTO 
UNO DEI CHIRURGHI CHE HA ESEGUITO L’INTERVENTO HA 41 ANNI MA È ANCORA UN PRECARIO: ECCO QUANTO GUADAGNA

TRAPIANTO DI FACCIA AL SANT'ANDREA, COMPLICAZIONI PER LA PAZIENTE: «C'È RIGETTO DEL TESSUTO»

Da www.ilmessaggero.it
ospedale sant'andreaOSPEDALE SANT'ANDREA

Dall'entusiasmo per un intervento unico in Italia alla preoccupazione per il possibile esito, con la paziente che non è in pericolo di vita ma che dà segni di rigetto tali da far decidere i medici di optare per il 'piano B'. In poche ore è completamente cambiata la situazione all'ospedale Sant' Andrea di Roma, teatro del primo trapianto di faccia tentato in Italia.

Nonostante l'intervento sia stato giudicato "tecnicamente riuscito" i bollettini di oggi parlano di problemi per la paziente tali da far scegliere ai medici di optare per una ricostruzione temporanea con il tessuto della paziente.

«Le condizioni generali della paziente permangono buone e non ci sono preoccupazioni per la sua vita - si legge nella nota diffusa in serata -. In considerazione del permanere della sofferenza del microcircolo, si è deciso di procedere alla ricostruzione temporanea con tessuti autologhi della paziente, in attesa di una eventuale ulteriore ricostruzione con tessuti facciali da nuovo donatore».

trapianto di faccia 1TRAPIANTO DI FACCIA 
I tessuti trapiantati, spiega il bollettino, hanno manifestato durante la prima notte passata in terapia intensiva dalla paziente segni di sofferenza del microcircolo per sospetto rigetto, nonostante «il cross-match negativo tra donatore e ricevente».

Le poche righe diffuse dall'ospedale hanno gelato le speranze di riuscita dell'intervento, e hanno portato all'annullamento la conferenza stampa prevista per oggi, a cui dovevano partecipare oltre al professor Fabio Santanelli di Pompeo, responsabile dell'Unità Operativa di Chirurgia Plastica del Sant' Andrea e coordinatore del trapianto e al suo assistente, il dottor Benedetto Longo, anche il governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti e la ministra della Salute Giulia Grillo.
TRAPIANTO DI FACCIATRAPIANTO DI FACCIA

La conferenza era già stata annunciata sabato scorso, quando la notizia era prima trapelata da fonti 'non ufficialì per venire poi confermata dall'ospedale e dal Centro Nazionale Trapianti.

All'intervento si era arrivati dopo diversi anni di preparazione, in cui i chirurghi erano stati in visita all'estero per imparare la tecnica, e la procedura era stata vagliata e autorizzata anche dal Consiglio Superiore di Sanità.

All'eventualità di un rigetto era sicuramente preparata la paziente, una donna di 49 anni colpita da neurofibromatosi di tipo 1, una malattia rara fortemente deturpante, che ha ricevuto la faccia da una giovane di 21 anni vittima di un incidente stradale.

l'equipe che ha effettuato il trapianto di facciaL'EQUIPE CHE HA EFFETTUATO IL TRAPIANTO DI FACCIA
Secondo Bohdan Pomahac, il chirurgo che ha effettuato il primo intervento di questo tipo negli Usa, questo evento avverso si verifica nel 90% dei pazienti entro un anno dall'operazione, e anche se in molti casi si risolve con i farmaci che sopprimono in parte il sistema immunitario esiste una percentuale di pazienti che invece deve rinunciare alla nuova faccia, e prepararsi ad un nuovo trapianto. Sembrerebbe essere questo il caso anche della donna romana, vista la decisione annunciata in serata.

TRAPIANTO DI FACCIA, UNO DEI MEDICI DELL'EQUIPE È UN PRECARIO CHE GUADAGNA 2 MILA EURO LORDI AL MESE

fabio santanelli di pompeo e benedetto longoFABIO SANTANELLI DI POMPEO E BENEDETTO LONGO
Eccellenza della medicina, tra i protagonisti di un intervento rivoluzionario per l'Italia, eppure precario. Benedetto Longo, 41 anni di Crotone, è stato uno dei chirurghi che ha eseguito il primo intervento in Italia di trapianto facciale a una donna ma, pur essendo un valido dottore, è un precario e guadagna 2 mila euro lordi al mese.

In tutto il mondo questo intervento è stato eseguito solo 50 volte, si tratta di interventi di avanguardia, che richiedono molta ricerca, precisione, dedizione, studio, oltre che ore di sacrificio e fatica in sala operatoria.

TRAPIANTO DI FACCIATRAPIANTO DI FACCIA
Capacità e doti che sono state messe in pratica durante l'intervento svoltosi al Sant'Andrea di Roma e che hanno mostrato, ancora una volta, come nel nostro Paese, in campo medico scientifico, ci siano delle vere eccellenze. La bravura e i sacrifici però non pagano sempre e il dottor Longo in un'intervista a La Repubblica ammette: «Vado avanti con incarichi da un anno ma è la passione che conta: il trapianto di faccia è uno degli interventi più difficili della medicina».

La passione. Sicuramente nel suo lavoro ce ne vuole tanta, svolgendolo nelle condizioni in cui lo svolge, ce ne vuole un po' di più. Sicuramente più dei ricercatori e medici profumatamente retribuiti in molti altri paesi d'Europa e del mondo.
L'operazione condotta dal chirurgo è un intervento di microchirurgia altamente sofisticata che ha richiesto tre anni di organizzazione. Longo opera insieme al professor Fabio Santanelli di Pompeo, primario di chirurgia plastica al Sant’Andrea di Roma, ma è un precario.
Lo stesso medico ha dichiarato di lavorare da 10 anni nella struttura ospedaliera e ogni anno gli viene fatto un contratto a tempo determinato per 12 mesi. Il contratto prevede una retribuzioni pari a 25 mila euro lordi l'anno per un lavoro che impegna 5 giorni alla settimana.    

Fonte: qui


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