Scontro nel governo sull'Alta velocità. L'indiscrezione sul premier: "Non si fa più". Ma Salvini lo gela e Conte deve frenare
Dopo la corsa in avanti, arriva la frenata di Palazzo Chigi. La decisione (contraria all'opera) che Conte avrebbe assunto ha creato un terremoto politico sulla Tav, tema che divide (e non poco) la maggioranza di governo.
Lega e M5S sulla Val di Susa viaggiano a due velocità diverse. Non è un mistero che la galassia grillina, sia ai vertici che a livello locale piemontese, non veda di buon grado la Torino-Lione. Ma oggi La Stampa in un retroscena ha ricostruito il desiderio del presidente del Consiglio di piegarsi al volere grillino: Conte avrebbe preso una decisione chiara e la Tav "non si farà più".
In fondo era stato il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, a lanciare il cappello oltre l'ostacolo prima che arrivasse l'approvazione del premier. "Il mio obiettivo è analizzare costi e benefici di tutte le opere. Quelle utili e necessarie per i cittadini andranno completate, specie se già iniziate - diceva a giungo il grillino - e nelle prossime settimane arriveranno le prime risposte". E queste risposte oggi sembrano arrivate. Conte infatti sembra disposto a far avverare la profezia di Toninelli quando affermava che su quelle rotaie potrebbe non passare mai alcun treno.
Immediata è però arrivata la replica di Matteo Salvini, favorevole alla grande opera e poco incline ad accettare i diktat pentastellati. "C'è da fare l’analisi costi-benefici: l’opera serve o no, costa di più bloccarla o proseguirà? Non è che faccio pagare agli italiani miliardi", ha detto il vicepremier. Il contratto di governo stipulato tra le due forze politiche parla di un impegno a "ridiscutere integralmente il progetto nell'applicazione dell'accordo tra Italia e Francia", ma non prevede un addio repentino all'Alta velocità.
Per calmare le acque che agitano la maggioranza, da Palazzo Chigi filtrano notizie che dovrebbero giocare il ruolo degli estintori su un fuoco che divampa. Fonti del governo fanno infatti trapelare che il dossier sulla Tav al momento non è ancora giunto sul tavolo del presidente del Consiglio. Tradotto: nessuna decisione finale è ancora stata presa e, continuano le fonti, "non ci sono state valutazioni al riguardo". La questione sarebbe dunque ancora in mano a Toninelli che è "impegnato in una valutazione costi-benefici che poi sarà sottoposta e condivisa con il presidente del Consiglio e con l'intero governo". Anche Di Maio si è detto tranquillo, allontanando la decisione finale: "La questione della Tav? Non è sul tavolo del governo, deciderà il ministro Toninelli quando incontrare il suo omologo francese".
Sul caso è intervenuta anche la Ue. "Non commentiamo le voci, ha fatto sapere Bruxelles, ma la "Lione-Torino è un progetto importante non solo per la Francia e per l'Italia ma per l'intera l'Europa. Il progetto è in corso ed è importante che tutte le parti mantengano fede agli impegni per completarla in tempo". A parlare è stato un portavoce della Commissione europea durante un briefing con la stampa. I fondi Ue che dovrebbero arrivare, ha poi precisato, andranno "ovviamente" ai "lavori che vengono fatti, questo è logico".
Fonte: qui
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