LA RIFORMA DELLA GOVERNANCE ECONOMICA, COMPRESO BILANCIO COMUNE (DOSSIER CUI TENEVA MACRON) E MINISTRO UNITARIO DELLE FINANZE (CARO ALLA GERMANIA).
''HO MINACCIATO IL VETO CONTRO LE NORME SU NPL E DEBITO SOVRANO DELLE BANCHE''. E SU FLAT TAX E PACE FISCALE…
Michele Arnese per www.startmag.it
Italia ha minacciato il veto all’Eurosummit contro le norme volute da Francia e Germania su Npl e debito sovrano delle banche che avrebbero penalizzato gli istituti di credito italiani.
E’ quanto ha svelato oggi il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, nel corso dell’audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.
In effetti, come raccontato da Start Magazine il primo luglio, tutto è stato di fatto rinviato a dicembre: nessuna decisione il 30 giugno all’Eurosummit sulla riforma della governance economica dell’Ue, compreso bilancio comune (dossier cui teneva Macron) e ministro unitario delle Finanze (caro alla Germania).
Il paracadute per il fondo salva-banche(ma sti cazzi!!!) si farà entro dicembre, ma il destino delle altre riforme della zona euro, compreso il bilancio comune, non è ancora chiaro. Comunque, fanno notare ambenti dell’esecutivo, nel testo finale c’è la frase “while preserving the overall balance e further development” che per il governo italiano significa discutere delle proposte nel quadro dell’architettura istituzionale da riformare.
Le altre proposte, tra cui la riforma dell’Esm, finora usato solo per aiutare la Grecia, sono finite in un generico punto delle conclusioni che rinvia a ulteriori discussioni. Il premier italiano Giuseppe Conte, con l’ausilio del ministro Tria, ha voluto rendere il testo ancora più generico e meno vincolante, visto che dietro quelle proposte si nascondono numerose insidie, in particolare per le banche italiane, come sottolineato con chiarezza da Renato Brunetta (Forza Italia) e dal segretario della Fabi, Lando Maria Sileoni: tetti agli npl, limiti all’esposizione al debito sovrano, sorveglianza dei bilanci affidata all’Esm di cui Germania e Francia sono i perni fondamentali.
La minaccia di veto da parte dell’Italia contro le norme impostate da Francia e Germania, ha aggiunto oggi il ministro dell’Economia, Tria, nel corso dell’audizione, ha avuto un alleato indiretto seppure non sulla stessa linea dell’Italia: ossia i Paesi del Nord Europa, critici sulle norme.
Di fatto, dunque, ha detto Tria, lo stallo e la minaccia di veto posta dall’Italia hanno prodotto lo slittamento delle decisioni.
Ecco di seguito gli altri temi su fisco, spesa, deficit e conti pubblici affrontati dal ministro dell’Economia nel corso dell’audizione alle commissioni Bilancio di Camera e Senato:
ITALIA E UE
“Il governo si impegnerà con l’Ue per ottenere gli spazi necessari per realizzare i punti programmatici indicati dal presidente del Consiglio Conte”.
GLI OBIETTIVI
“Gli obiettivi di medio termine dovranno un po’ slittare, perché dobbiamo portare a termine il contratto di governo e perché non è il momento di fare manovre troppo ‘pesanti’ e restrittive”.
RIFORMA DELLE IMPOSTE
Uno delle priorità del governo è “la riforma delle imposte dirette con l’obiettivo prioritario di ridurre gradualmente il carico sui redditi bassi e medi e la piccola impresa”.
CALO TASSE
La priorità per il calo delle tasse andrà “ai redditi minori e medi. Sembra contraddire la flat tax, ma la discussione e’ come ci si arriva, l’idea e’ che bisogna partire oggi” ma che l’obiettivo “è di legislatura. Non si rinvia, va trovato il cronoprogramma per l’applicazione progressiva di una forma di flat tax”.
PACE FISCALE
“La pace fiscale e altre misure una tantum non possono coprire programmi di spesa pluriennali, questi non si possono coprire con una tantum. Certamente un’una tantum puo’ consentire di avviare programmi più lunghi”.
PATRIMONIALE NO GRAZIE
L’ipotesi di una patrimoniale “non è in discussione nel governo e non sono personalmente favorevole”.
REDDITO DI CITTADINANZA
“Il reddito di cittadinanza è ben definito ma si può articolare in vari modi, i ministeri interessati lo stanno studiando”.
IO E PADOAN
“La mia vita in questo governo come difensore dei conti pubblici penso sia molto più facile di quella che ha avuto il mio predecessore”. La discontinuità “non si vede sui livelli di deficit o di debito, non e’ che o sfasciamo i conti o non c’e’ discontinuità”. Si vede, piuttosto, “nell’uso delle risorse, andrà cercata nella composizione di entrate e uscite” e l’obiettivo, ad esempio di contenere “la spesa corrente” per implementare “quella in conto capitale è molto ambizioso”.
Fonte: qui
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