SGOMINATE DUE ORGANIZZAZIONI CHE GESTIVANO LO SMERCIO DELLA POLVERE BIANCA
LA COCAINA VENIVA ORDINATA VIA TELEFONO E CONSEGNATA IN 24 ORE DOVUNQUE
SEQUESTRATI BENI PER 2,5 MILIONI DI EURO: TUTTO RUOTAVA INTORNO ALLA FIGURA DI PASQUALE MATARAZZO, CHE RIMBORSAVA I CLIENTI NON SODDISFATTI…
Tra Napoli, Cercola, Volla, San Giorgio a Cremano e Viareggio, i carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare emesse nei confronti di 20 indagati dal Gip di Napoli ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico e alla detenzione di stupefacenti.
Contestualmente sono stati sottoposti a sequestro preventivo, ai fini della successiva confisca, due quote sociali, 10 rapporti finanziari e un’autovettura, per un valore complessivo di 2,5 milioni di euro.
Le attività investigative, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno consentito di svelare l’esistenza di due gruppi criminali collegati tra loro per la commercializzazione di sostanza stupefacente, prevalentemente cocaina.
Una prima piazza di spaccio è stata individuata nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, con epicentro nel complesso di edilizia popolare denominato “Bronx”, dove a gestire gli affari illeciti e a introitarne i ricavi erano esponenti di primissimo piano del clan Formicola: Giulia Formicola, Salvatore e Assunta Rispoli, rispettivamente, sorella e nipoti di Ciro Formicola, capo dell’omonimo clan e detenuto in regime di 41 bis.
Tale articolazione malavitosa aveva rapporti “commerciali” illeciti, riguardanti il mercato dei narcotici, con un altro gruppo criminale, insistente nel comune di Volla e organizzato intorno alla figura di Pasquale Matarazzo.
Questo secondo gruppo, a sua volta, operava con il placet del clan Veneruso-Rea, egemone nei Comuni di Volla e Casalnuovo, con il quale il Matarazzo era legato in quanto cognato di Salvatore Alfuso, elemento di spicco del clan.
Le indagini hanno evidenziato come, attraverso una rete di pusher che fungevano da corrieri a domicilio, la cocaina veniva ordinata via telefono o attraverso i più diffusi social network e consegnata h24 ovunque, anche all’esterno di plessi scolastici a studenti e a imprenditori presso le loro aziende.
Inoltre, lo smercio di cocaina avveniva nei confronti di autotrasportatori che, giungendo presso il centro agroalimentare di Volla, prenotavano in anticipo le dosi di cocaina per consumarla durante il viaggio.
Matarazzo, inoltre, attraverso un vero e proprio servizio di customer satisfaction, richiamava i propri clienti per sapere se erano stati serviti con soddisfazione e se era adeguato il taglio del narcotico in relazione al rapporto qualità-prezzo, rimborsando, all’occorrenza, i clienti non soddisfatti con dosi omaggio.
L’attività ha permesso inoltre di documentare l’occupazione abusiva di un appartamento popolare, nel Comune di Volla, da parte del Matarazzo, il quale acquisendo tra l’altro la disponibilità di un ulteriore appartamento adiacente e sovrastante, procedeva illegittimamente a lavori di ristrutturazione per fini personali. I beni sono stati pertanto sottoposti a sequestro. Fonte: qui
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