9 dicembre forconi: EUROPA A PEZZI: ANCHE IL GOVERNO SPAGNOLO È AL CAPOLINEA

venerdì 1 giugno 2018

EUROPA A PEZZI: ANCHE IL GOVERNO SPAGNOLO È AL CAPOLINEA

AL VIA IL DIBATTITO SULLA SFIDUCIA A RAJOY, CHE ACCUSA IL SOCIALISTA SANCHEZ: “VUOLE DIVENTARE PREMIER A QUALSIASI COSTO, CON L’APPOGGIO DI CHIUNQUE”

Roberto Pellegrino per il Giornale
mariano rajoy 1MARIANO RAJOY 

Non ha alcuna intenzione di cedere, ma sa che entro le prossime 48 ore, si deciderà il suo futuro di premier, iniziato il 21 dicembre del 2011, quando la crisi economica aveva costretto la Spagna alla sudditanza verso i parametri della Troika.

Lui, il grigio politico formatosi con caparbietà nelle file dei Popolari galiziani, aspettava dal 2004 il suo momento, rimandato per ben due volte, in sette anni dai progressisti di Zapatero.

Non era molto amato da José María Aznar, la grande eminenza della destra iberica, e non era conosciuto dagli spagnoli, ma in quel momento storico, Mariano Rajoy era il meno peggio tra tutti i politici cui affidare il Paese a rischio default.
mariano rajoy 2MARIANO RAJOY 2

A distanza di sette anni, quando tutti davano le colpe ai Socialisti per quei 6 milioni di disoccupati (su un popolazione di 44 milioni) e per non avere protetto la Spagna dalla bufera finanziaria, ora è lui il presidente del Governo arrivato al capolinea, benché tutte le sue ragioni del mondo.

Come il collega socialista che lo ha preceduto, forse non riuscirà a portare a termine due mandati consecutivi. Il 2020 sembra troppo lontano, anche se Rajoy ripete che non vuole lasciare.
pedro sanchez mariano rajoyPEDRO SANCHEZ MARIANO RAJOY

«La mozione di sfiducia dei Socialisti (contro di lui, segretario del PP decimato dagli arresti del caso di corruzione Gürtel, ndr) è cattiva per la Spagna, perché va contro la stabilità del Paese e serve solo a Pedro Sánchez.

PEDRO SANCHEZPEDRO SANCHEZ
Lui vuole diventare premier a qualunque costo, con l' appoggio di chiunque, compresi i partiti separatisti». Lo ripete da giorni, mentre intravede i lunghi coltelli dei Socialisti e il volta spalle degli ex alleati di Ciudadanos che, invece che salvarlo, chiedono a gran voce lo scioglimento delle Camera per andare al voto: per gli spagnoli sarebbe la terza volta in meno di due anni.
ALBERT RIVERAALBERT RIVERA

«Per quanto dipende da me, tutte le legislature durano quattro anni, sciogliere le Camere è una mia esclusiva prerogativa». Così Rajoy risponde, a muso duro, agli arancioni di Albert Rivera, resuscitati dai sondaggi favorevoli e prossimo exploit politico, dopo le regionali in Catalogna, a livello nazionale, ma sicuramente contrari alla mozione di sfiducia che Sánchez sta febbrilmente legittimando tra le forze politiche al Congreso.

irene montero pablo iglesiasIRENE MONTERO PABLO IGLESIAS
Ieri, il Partito Nazionalista basco (PNV) gli ha detto di no. Mariano ripete all' emiciclo che lo vuole decaduto: «State creando l' instabilità che la Spagna», ora che ha ripreso a crescere il Pil «non può permettersi». E ora che lo scoglio dell' approvazione della manovra fiscale per il 2019 è passata, con l' appoggio determinante di Ciudadanos. Venerdì pomeriggio si sapranno le sorti di Rajoy.

Intanto, i nazionalisti catalani sono pronti a stappare lo champagne, se Mariano salta.
E non sanno che, anche con l' eventuale apertura della loro causa a un governo socialista, creerà attorno a loro ulteriori gravi tensioni e dissensi, risvegliando le voglie indipendentiste dei baschi, dei navarri e dei galiziani.

RAJOYRAJOY
E se si andasse alle urne prima del 2020, giungerebbero guai peggiori: i sondaggi danno un trittico finale di pareggio: Il PP, il PSOE e Ciudadanos tutti al venticinque per cento, quindi uno stallo politico in cui la chiave dell' alleanza sarà in mano a Rivera, che, al contrario, questa volta, punterà da solista alla Moncloa. E Podemos? Iglesias non riuscirà a ripetere i successi passati, avrà meno del 15%, un numero inutile per allearsi.

Fonte: qui

RAJOY SFIDUCIATO, IL SOCIALISTA SANCHEZ PER 10 VOTI SU 350 GLI SOFFIA IL POSTO. E PER PRIMA COSA GARANTISCE ‘IL RISPETTO DEGLI IMPEGNI CON L’EUROPA’, CASOMAI AI MERCATI VENISSE IN MENTE UNA BELLA SHITSTORM PURE SU MADRID 

LO SCONFITTO: IL VOSTRO È UN GOVERNO PERICOLOSO, FRANKENSTEIN. 

IN EFFETTI SANCHEZ HA SOLO 85 DEPUTATI, GLI ALTRI LO HANNO VOTATO SOLO PER LO SCANDALO CORRUZIONE DEL PARTIDO POPULAR

SPAGNA: RAJOY SFIDUCIATO, SANCHEZ NUOVO PREMIER

 (ANSA) - Il Congresso dei deputati spagnolo ha sfiduciato il premier conservatore Mariano Rajoy, raggiungendo i 176 voti necessari su 350, secondo il conteggio in diretta della tv pubblica Tve. Il leader socialista Pedro Sanchez diventa automaticamente il nuovo capo del governo di Madrid.

La presidente del Congresso Ana Pastor ha annunciato che la mozione di sfiducia ha ottenuto 180 voti a favore, 169 contrari e 1 astensione. Pastor ha detto che comunicherà a re Felipe VI il risultato del voto e che "il candidato Pedro Sanchez ha ottenuto l'investitura della fiducia della camera".

SPAGNA: SUBITO DOPO VOTO RAJOY STRINGE MANO A SANCHEZ

pedro sanchezPEDRO SANCHEZ
 (ANSA) - Subito dopo l'annuncio del risultato del voto sulla mozione si sfiducia, il premier spagnolo uscente Mariano Rajoy si è avvicinato nell'aula del Congresso al suo successore Pedro Sanchez stringendogli la mano e congratulandosi. Rajoy subito dopo ha lasciato l'aula senza fare dichiarazioni.

SPAGNA: RAJOY SI CONGRATULA CON SANCHEZ

 (ANSA) - Il premier uscente spagnolo Mariano Rajoy in un breve intervento dalla tribuna del Congresso poco prima del voto della sfiducia si è congratulato con il leader socialista Pedro Sanchez, che diventerà il nuovo capo del governo: "da democratico accetterò il risultato del voto". Rajoy ha detto che "è stato un onore essere presidente del governo, e avere lasciato una Spagna migliore".

pedro sanchez pablo iglesiasPEDRO SANCHEZ PABLO IGLESIAS
SPAGNA: SANCHEZ,GARANTISCO RISPETTO IMPEGNI CON EUROPA

(ANSA) - Il leader socialista Pedro Sanchez, che dopo l'imminente voto di sfiducia a Mariano Rajoy diventerà il nuovo capo del governo spagnolo, ha detto davanti al Congresso che il suo esecutivo garantirà il rispetto degli impegni presi con l'Europa e la stabilità.

SPAGNA: LEADER PSOE,GOVERNO SANCHEZ SEGUIRÀ MODELLO ZAPATERO

(ANSA) - Il nuovo governo spagnolo che formerà il leader socialista Pedro Sanchez seguirà "il modello di quello di José Luis Zapatero": lo ha affermato aprendo l'ultima parte del dibattito sulla mozione di sfiducia al premier conservatore Mariano Rajoy la capogruppo socialista Margarita Robles. Robles ha denunciato l'assenza in aula di Rajoy, che ha accusato di "mancare di rispetto" al parlamento.

RIBALTONE A MADRID, FINISCE L’ERA RAJOY OGGI AL VOTO LA MOZIONE SOCIALISTA, IL LEADER SANCHEZ SARÀ PREMIER. LO SCONFITTO: IL VOSTRO È UN GOVERNO PERICOLOSO

Francesco Olivo per la Stampa

stretta di mano rajoy sanchezSTRETTA DI MANO RAJOY SANCHEZ
Mariano Rajoy ha scoperto ieri cosa significa governare in minoranza: le opposizioni si mettono insieme per un solo giorno e cambiano in un attimo il premier. Al congresso dei deputati di Madrid si vota stamattina e l’esito appare scontato: il capo socialista Pedro Sanchez diventerà capo del governo, con il via libera, abbastanza clamoroso, degli indipendentisti catalani, che tornano a fare politica a Madrid. La Spagna si ritrova così all’improvviso con una situazione di instabilità (Sanchez ha solo 85 deputati su 350) che preoccupa, va da sé, i mercati. La mozione di censura contro uno dei leader più longevi d’Europa ha raccolto tutti gli appoggi necessari e Rajoy a mezzogiorno e mezza potrebbe ritrovarsi capo dell’opposizione.

La proverbiale arte di Don Mariano, la resistenza infinita, stavolta sembra non aver pagato. A farlo cadere è stata una sentenza (di primo grado): il Partito popolare è stato finanziato per anni da un’organizzazione corrotta che si aggiudicava appalti a Madrid e Valencia e in cambio versava milioni nelle casse del Pp. Il tesoriere Barcenas si è preso 33 anni di carcere, ma è lo stesso partito a esser stato condannato dai giudici.
pedro sanchez mariano rajoyPEDRO SANCHEZ MARIANO RAJOY

Grazie ai soldi della «trama Gurtel» i dirigenti popolari si sarebbero assegnati uno stipendio parallelo. Insomma, l’affare va al di là delle ruberie nelle gare d’appalto in Comuni di provincia e l’opposizione ne ha approfittato per assediare la Moncloa: «Siamo governati da delinquenti», ha dichiarato il leader di Podemos Pablo Iglesias. L’analisi di Rajoy è stata in pieno stile «Mariano»: zero autocritica e spalle larghe. Ma la parola d’ordine di sempre, «casi isolati», stavolta non è bastata.

La bomba atomica

pedro sanchez al marePEDRO SANCHEZ AL MARE
Pedro Sanchez, il segretario socialista, ha taciuto per un giorno, «aspettavo di sentire le sue scuse al Paese», ha dichiarato ieri, e poi ha sganciato la bomba atomica: mozione di censura. Per riuscirci serviva mettere d’accordo partiti diversissimi tra loro, dagli indipendentisti catalani, gli autonomisti baschi e i post indignados di Podemos, «una coalizione Frankenstein», ha ironizzato Rajoy, che però ieri è diventata una coalizione che ha consentito un inedito ribaltone (pienamente costituzionale).

pedro sanchez al marePEDRO SANCHEZ AL MARE
Il primo tempo del dibattito parlamentare è andato in scena ieri. Rajoy si è presentato con lo stile del deputato navigato di sempre, puntuto, a tratti ironico, finto rilassato («Per me è una seduta molto piacevole»). I colpi di Sanchez non lo hanno demolito nella dialettica, ma hanno convinto i pochi indecisi a dargli la spallata definitiva. Il ruolo più complicato è toccato al Partito nazionalista basco, una formazione moderata, che solo una settimana fa aveva consentito a Rajoy l’approvazione della Finanziaria.
irene montero pablo iglesiasIRENE MONTERO PABLO IGLESIAS

I cinque deputati autonomisti non se la sono sentita di tornare nella patria basca con la medaglia scomoda di salvatori di una destra poco amata (eufemismo) da quelle parti e oggi diranno sì a Sanchez. C’è ancora un modo per fermare il ribaltone iberico: le dimissioni di Rajoy. Ieri l’hanno chiesto tutti, a partire da Sanchez: «Si dimetta e fermiamo la mozione». Il leader di Ciudadanos, la formazione liberale, diventata nazionalista, ha proposto un patto al premier: «Lei convochi subito elezioni e si dimetta, così si eviterebbe di far decidere Puigdemont».
pablo iglesias e irene monteroPABLO IGLESIAS E IRENE MONTERO

Lui non ha ceduto e va alla conta: «Quello del Psoe sarà un governo pericoloso». I suoi dicono che non vede l’ora di fare il capo dell’opposizione a Frankenstein. In pochi, nei corridoi del Congresso, ci credono.

Fonte: qui

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