TUTTA COLPA DI UNA BUCA E DELLA RADICE DI UN PINO CHE COSTEGGIA LA STRADA
IL CAMPIDOGLIO AMMETTE: “DOBBIAMO ABBATTERE ALMENO 400 ALBERI, LA PROCURA INDAGA PER OMICIDIO COLPOSO
LA TESTIMONE: “STAVA ANDANDO PIANO”
Michela Allegri per il Messaggero
Mentre il Campidoglio corre ai ripari e ammette che a Roma almeno 400 alberi devono essere abbattuti e che, soprattutto sulla via del Mare, mettono in pericolo la vita di centauri e automobilisti, spunta un testimone chiave che viaggiava tra Ostia e la Capitale a pochi metri di distanza da Elena Aubry, che ha visto la ragazza perdere il controllo della sua moto Honda Hornet 600, lungo via Ostiense, e andare a sbattere contro un guard rail.
Viaggiava dietro di lei due giorni fa, poco prima che quell' incidente le costasse la vita. «Andava piano, aveva appena fatto un sorpasso corretto, non mi sembra che si sia scontrata con altri veicoli», ha raccontato agli inquirenti il teste, un maresciallo dei Carabinieri. E adesso l' inchiesta potrebbe arrivare a coinvolgere i responsabili della mancata manutenzione della strada, perché il sospetto è che la ragazza abbia perso il controllo della moto proprio a causa di una buca o di un avvallamento nell' asfalto provocato dalle radici dei pini che costeggiano la carreggiata.
La Procura attende i risultati dei rilievi effettuati dagli agenti del X Gruppo Mare, poi disporrà una consulenza per verificare le condizioni dell' asfalto. Il passo successivo, sarà l' acquisizione in Campidoglio della documentazione relativa agli appalti per rimettere in sesto via Ostiense. Ieri la pm ha anche conferito al medico legale l' incarico di effettuare l' autopsia.
L' INCIDENTE
L' incidente è avvenuto alle 10.39 di due giorni fa. Elena, 26 anni, stava tornando dal mare, era andata a trovare alcuni amici. Si trovava all' altezza del Cineland di Ostia quando ha perso il controllo della moto, che è scivolata a terra. Nell' impatto la ragazza ha anche perso il casco.
I soccorsi del 118 sono stati inutili: la giovane è morta sul colpo. «Aveva tolto una mano dal manubrio per un istante, forse per aggiustarsi la cintura, ma non ha fatto nessuna manovra pericolosa», avrebbe detto il testimone agli inquirenti.
IL POST
Anche la madre di Elena, Graziella Viviano, è convinta che ad uccidere la figlia siano state le «buche maledette» che devastano la Capitale. In un post su Facebook, il dolore della donna e la voglia di giustizia: «Questa è la pagina di Elena e io sono la sua mamma - scrive Graziella - Sto per scrivere qualcosa che mai avrei voluto scrivere, che mi devasta profondamente e che da oggi in poi cambierà la vita di tutte le persone che hanno conosciuto ed amato Elena.
Elena non c' è più. Per un' inspiegabile e assurda situazione, per un assurdo incidente, per le maledette buche di Roma mia figlia non c' è più. È andata via con tutta la sua voglia di vivere, i suoi sorrisi, la sua caparbietà e la forza dirompente dei suoi ventisei anni. Vi prego, ricordatela nelle vostre preghiere. Era un cuore generoso e chi l' ha conosciuta lo sa. Grazie a tutti per la vostra attenzione».
Fonte: qui
Nessun commento:
Posta un commento