Alert banche italiane.
“Il bisogno di aumentare le entrate e migliorare l’efficienza è evidenziato dall’introduzione della richiesta minimi di propri fondi e di passività che possono essere utilizzate in caso di bail-in (Mrel), fattore che potrebbe rendere necessario per diverse banche ricorrere a nuove e significative emissioni di bond sul mercato, con effetti negativi sul costo medio di finanziamento”. E’ quanto si legge nel rapporto sulla stabilità finanziaria di Bankitalia.
Bankitalia prevede che le banche più importanti dell’Italia possano far fronte al rischio di un buco complessivo di 30-60 miliardi di euro, sotto forma di passività Mrel, alla fine del periodo di transizione.
Praticamente Bankitalia avverte che l’introduzione del debito bailinable – ovvero di quei bond che le banche, stando alla recente regolamentazione dovranno iniziare a emettere per premunirsi contro eventuali situazioni di bail-in – potrebbe aumentare i costi di accesso ai finanziamenti e mettere ulteriormente a rischio i profitti degli istituti di credito, già insufficienti a coprire i costi di capitale.
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Bankitalia: nuovi flussi NPL come prima crisi, per banche rischio aumento costi raccolta con Mrel
Riguardo alle banche italiane, “la qualità del credito continua migliorare” e “i flussi di nuovi prestiti deteriorati sono sui livelli precedenti la crisi finanziaria”. E’ quanto si legge nel rapporto sulla stabilità finanziaria di Bankitalia.
In particolare, l’incidenza dei crediti deteriorati (NPL) “nei bilanci degli intermediari è in forte riduzione, soprattutto per le banche che hanno effettuato ingenti operazioni di cessione; rimane però elevato per diversi intermediari”.
Le operazioni con cui alcune banche italiane hanno rafforzato i propri capitali hanno inoltre ridotto la differenza con altri istituti europei:
“Il completamento di alcuni aumenti di capitale ha ridotto il divario in termini di patrimonializzazione rispetto alla media degli altri paesi europei. L’esposizione delle banche italiane nei confronti del settore pubblico del Paese continua a ridursi a un ritmo sostenuto”.
Detto questo, l’introduzione del requisito Mrel per le banche potrebbe tradursi in un aumento significativo dei
costi della raccolta.
“La redditività delle banche sta aumentando ma rimane molto bassa per numerosi intermediari di piccola e media dimensione. La necessità di ampliare i ricavi e di ridurre i costi operativi è accentuata dall’imminente introduzione del requisito Mrel, che potrebbe determinare incrementi rilevanti del costo della raccolta”.
Da segnalare che Mrel è l’acronimo che sta per MREL (minimum requirement for own funds and eligible liabilities), ovvero per richiesta minima di propri fondi e passività).
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