Maldive nel caos dopo la dichiarazione dello stato d'emergenza e l'arresto dell'ex presidente. Gli Stati Uniti sono preoccupati dalle informazioni sulla dichiarazione dello stato di emergenza alle Maldive. Lo afferma il Dipartimento di Stato americano, sottolineando che lo stato di emergenza concede ampi poteri alle forze di sicurezza, impone restrizioni ai viaggi e sospende parte della Costituzione del paese.
Al contempo gli Stati Uniti plaudono alla decisione della Corte Suprema delle Maldive di rilasciare i prigionieri politici e reintegrare i membri eletti del Parlamento. Per il Dipartimento di Stato americano è un «imperativo» l'attuazione della sentenza della Corte. Un messaggio rivolto al «presidente delle Maldive, al governo e ai servizi di sicurezza. Gli Stati Uniti sono inoltre a favore della libertà di espressione per tutti gli abitanti delle Maldive e chiedono al governo il rispetto di questa libertà fondamentale» si legge ancora nella nota del Dipartimento di Stato.
Abdulla Yameen, presidente delle Maldive, ha proclamato lo stato d'emergenza per la crisi politica nella quale versa il paese. Il provvedimento varato da Yameen nella serata di lunedì rimarrà in vigore per 15 giorni. Domenica le forze di sicurezza delle Maldive erano entrate nella sede della Corte Suprema e avevano arrestato l'ex presidente e leader dell'opposizione Maumoon Abdul Gayoom. All'interno della Corte si trovavano dei giudici ma Gayoom non ha avuto la possibilità di contattarli.
A dare l'annuncio ufficiale, dagli schermi della tv pubblica, era stato il ministro degli Affari Legali, Azima Shakoor, accompagnato dal ministro della Giustizia, Mohamed Anil. Nella comunicazione, Yameen ha garantito la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Lo stato d'emergenza non limiterà gli spostamenti, i servizi e le attività economiche.
Le Maldive stanno attraversando una fase estremamente convulsa, culminata la scorsa settimana con la decisione adottata dalla Corte Suprema, che ha disposto la liberazione di leader dell'opposizione, compresi l'ex presidente Mohamed Nasheed e l'ex vicepresidente Ahmed Adeeb. La scarcerazione è stata disposta in attesa di un equo processo equo. La Corte, inoltre, potrebbe procedere per impeachment nei confronti dell'attuale presidente. Ieri, quindi, il ministro della Giustizia ha dato disposizione a tutte le agenzie governative di non adottare provvedimenti in contrasto con i dettami della Costituzione.
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