9 dicembre forconi: DI BATTISTA: ‘AL 90% AVREI AVUTO LA POLTRONA ASSICURATA, HO SCELTO ALTRO’

venerdì 1 dicembre 2017

DI BATTISTA: ‘AL 90% AVREI AVUTO LA POLTRONA ASSICURATA, HO SCELTO ALTRO’

DI BATTISTA CERCA ‘QUALCUNO CHE MI PUBBLICHI REPORTAGE SOCIALI E DI POLITICA INNOVATIVA’ 

NON LO NEGO CHE ADESSO SONO CONOSCIUTO, HO DEI SOCIAL MOLTO FORTI E QUESTO MI PERMETTE DI POTERMI INVENTARE QUALCOSA’ 

DI BATTISTA (M5S) A 24 MATTINO: COME MANTERRÒ MIO FIGLIO? CON I REPORTAGE. E POI HO DEI SOCIAL MOLTO FORTI. QUALCOSA MI INVENTERÒ

Da ‘Radio24
alessandro di battista meglio liberiALESSANDRO DI BATTISTA MEGLIO LIBERI

“Spero di trovare la possibilità di farmi pubblicare alcuni reportage sociali e di politica innovativa”. Questo sarà il lavoro di Alessandro Di Battista, lascia la politica e lo stipendio da parlamentare. Il deputato 5 stelle ne ha parlato con Luca Telese e Oscar Giannino, ospite di 24 Mattino per presentare il suo libro, Meglio liberi, lettera a mio figlio sul coraggio di cambiare.

alessandro di battista futuro papaALESSANDRO DI BATTISTA FUTURO PAPA
Di Battista è convinto insomma di poter garantire “un degno sostentamento alla famiglia”, tornando a fare il lavoro che faceva prima, ovvero “il reporter”, dice. Quando Telese insiste e chiede economicamente come farà, Di Battista svela però ciò che lo rende sereno: “Non lo nego che adesso sono conosciuto, ho dei social molto forti e questo mi permette di potermi inventare qualcosa”.



M5S: DI BATTISTA, DOPPIE CANDIDATURE? DECIDE GRILLO

alessandro di battista con sahraALESSANDRO DI BATTISTA CON SAHRA
(ANSA) - "Il Movimento funziona in questo modo: i portavoce in Parlamento si occupano delle leggi e del loro lavoro da parlamentari, Grillo che è il garante ha il compito di valutare le migliori regole sulle candidature". Così Alessandro Di Battista ai microfoni di 24Mattino su Radio 24 interviene sull'ipotesi che i parlamentari uscenti del Movimento possano godere della doppia candidatura, nel collegio uninominale e in un listino proporzionale per avere più chance di essere eletti. È un paracadute? "Io non ci ho riflettuto", ha continuato Di Battista, perché su questo temi " i parlamentari non ci devono mettere bocca".

M5S: DI BATTISTA, AL 90% AVREI AVUTO POLTRONA ASSICURATA

alessandro di battista con sahra e il figlio andreaALESSANDRO DI BATTISTA CON SAHRA E IL FIGLIO ANDREA
 (ANSA) - "È vero e lo dico senza falsa modestia, io molto probabilmente, al 90% avrei avuto la poltrona riassicurata". A dirlo ai microfoni di 24Mattino su Radio 24 è Alessandro Di Battista, deputato M5S che però aggiunge: "Non vedo l'ora di fare campagna elettorale da non candidato." Quanto alla possibilità di sostituire la Raggia come sindaco di Roma, l'esponente pentastellato risponde: ""Ne ho lette tante. E' una panzana".

Di Battista è convinto che la prima cittadina della Capitale non lascerà il suo incarico: "Non succederà neanche questo. Io stimo tanto Virginia e so quanto è difficile fare il sindaco di Roma che, per me, è più difficile di fare il presidente del Consiglio". A chi gli chiede infine come manterrà suo figlio, Di Battista risponde: ""Spero di trovare la possibilità di farmi pubblicare alcuni reportage sociali e di politica innovativa".
alessandro di battista con sahra e il figlio andreaALESSANDRO DI BATTISTA CON SAHRA E IL FIGLIO ANDREA

Di Battista è convinto di poter garantire "un degno sostentamento alla famiglia". Quando il conduttore Telese insiste e chiede economicamente come farà, Di Battista aggiunge: "Non lo nego che adesso sono conosciuto, ho dei social molto forti e questo mi permette di potermi inventare qualcosa".

Fonte: qui



I GRILLINI DICHIARANO GUERRA A 13 INFRASTRUTTURE (ALCUNE GIA’ IN FASE DI REALIZZAZIONE) 

NON VOGLIONO: LA TAV TORINO LIONE,  IL PONTE SULLO STRETTO E IL MOSE DI VENEZIA 

PRONTI A BLOCCARE ANCHE LE PEDEMONTANE VENETE, IL VALICO DEL GIOVI E L’ASSE MILANO-TRIESTE 

STIMANO DI RISPARMIARE 8/9 MILIARDI. 

Andrea Carugati per La Stampa

grillo no tavGRILLO NO TAV
Tredici grandi opere da fermare. Con un risparmio per le casse pubbliche «di 8-9 miliardi di euro», questa la stima fatta dai deputati del M5S. Si parte da tre opere tanto famose quanto contestate, la Tav Torino-Lione, il Mose di Venezia e il ponte sullo stretto di Messina. Per arrivare alle due pedemontane lombarda e veneta, l' autostrada Orte-Civitavecchia, la bretella tra Campogalliano e Sassuolo e una serie di linee ferroviarie ad alta velocità, l' asse tra Milano e Trieste che passa da Verona e Venezia e il terzo valico ferroviario dei Giovi (linea AV tra Milano e Genova). Per finire con il porto off-shore di Venezia e la tangenziale di Lucca.

ponte stretto 1PONTE STRETTO 1
Si tratta di opere che si trovano in stadi di avanzamento molto diversi: le due pedemontane e il Mose, ad esempio, sono già in fase di lavori, così come l' autostrada di Orte, mentre le linee Av sono ancora in fase di progettazione. 

Sulla base di alcune stime, il M5S ritiene che, in caso di stop, «lo Stato dovrebbe pagare penali pari a circa un miliardo, contro una spesa prevista di 10 miliardi», dice Michele Dall' Orco, capogruppo in commissione Trasporti alla Camera. «Da qui si ricava il risparmio di 8-9 miliardi per le casse pubbliche».

PEDEMONTANAPEDEMONTANA
Che fine farebbero le opere già in fase avanzata? «Anche nel caso del Mose, che è all' 80% di realizzazione, sarà necessario fare una valutazione seria», dice Dell' Orco. «La nostra opinione è che non serva, e dunque è inutile procedere con i lavori». Secco stop, in caso di vittoria del Movimento, anche alla Tav tra Italia e Francia: «Siamo ancora in tempo per bloccarla. E del resto anche il nuovo governo francese ha espresso dei dubbi. Se vinceremo bloccheremo subito i cantieri», dice il deputato. Anche il ponte di Messina è destinato a essere cestinato, «senza ulteriori indugi». Così come la stazione Alta velocità di Firenze: «Realizzarla farebbe risparmiare 4 minuti nel tragitto Milano-Roma: è evidente che sia inutile», l' opinione del M5S.
PEDEMONTANA2PEDEMONTANA2

Sulle penali da pagare ancora c' un alone di incertezza. La cifra di un miliardo è stata ricavata da alcuni dati richiesti al ministero delle Infrastrutture dal movimento, che denuncia un «muro di gomma» da parte del governo che «non ha fornito risposte trasparenti». «Abbiamo però scoperto che non esistono obbligazioni giuridiche vincolanti per la bretella Sassuolo-Campogalliano, che dunque si potrebbe abbandonare senza penali», dice Dell' Orco. Perché questa serie di no? «Si tratta di interventi inutili, a forte impatto ambientale e con costi altissimi: noi invece puntiamo su tanti piccoli interventi diffusi e mirati», spiegano i grillini.

CANTIERE DEL MOSECANTIERE DEL MOSE
Il M5S intende spendere i denari recuperati dallo stop alle tredici grandi opere in questo modo: 1 miliardo per la manutenzione di strade e ferrovie (soprattutto al sud), 500 milioni l' anno per il trasporto pubblico locale, conferma ed estensione del ferro-bonus voluto dal ministro Delrio per incentivare il trasporto di merci su rotaia, inventivi per nuove immatricolazioni di mezzi elettrici e nuovi finanziamenti per piste ciclabili. Tra i punti chiave del programma sui trasporti, nuovi criteri di sostenibilità energetica e ambientale delle nuove opere, oltre a «più rigidi criteri sanitari». 

Il M5S chiede anche una commissione parlamentare di inchiesta «sulle grandi opere che hanno determinato disastri finanziari e ambientali».

Fonte: qui

Nessun commento:

Posta un commento