Vorrei riflettere sull’episodio di alcuni giorni fa avvenuto a Venezia, in cui tre turisti britannici di origine asiatica hanno speso oltre cinquecento euro per un pranzo di pesce al ristorante e se ne sono giustamente lamentati.
Il ristoratore, per giustificare il conto, sostiene che hanno pagato ciò che hanno ordinato, mentre gli interessati smentiscono, affermando inoltre che non capivano l’italiano.
Quello che più colpisce sono a mio parere le parole del sindaco di Venezia, che intervistato, li definisce dei pezzenti, che non hanno neppure lasciato una mancia, colpa loro se non parlano l’italiano e manco un po’ di veneziano(sì, non strabuzzate gli occhi) e si deve sapere che chi viene a Venezia deve spendere!
Bene, andiamo avanti così, sicuramente il turismo italiano prospererà sempre più, con simili episodi e simili amministratori!
Ora non conosciamo esattamente come siano andate le cose, intanto immagino che i turisti britannici parlassero l’inglese e sovente i camerieri e i gestori italiani non lo parlano correttamente o affatto, anche in città di standing internazionale, quindi è assolutamente probabile non si siano capiti nell’ordinazione.
Non è necessario che turisti stranieri parlino la nostra lingua, praticata solo in Italia, ma è piuttosto necessario che operatori del commercio nelle città italiane più visitate al mondo da gente di ogni paese, parlino l’inglese fluentemente.
Questo mi sembra un episodio di furbizia italica sia da parte del comune cittadino, il ristoratore, che da parte del politico, il sindaco, i quali, per dirla in modo semplice, “ hanno girato la frittata a loro favore”.
In questo momento in cui ancora siamo miracolosamente immuni da attentati terroristici, per cui risentiamo positivamente di un maggior numero di persone che scelgono l’Italia per motivi di sicurezza, dovremmo fare tesoro di questa opportunità, invece di sputtanarci all’estero con episodi di furberie squalificanti, o piccola criminalità, come furti, borseggi, che fanno sì che i turisti rientrino nei luoghi di origine con la sensazione di un paese bello ma poco accogliente, poco sicuro e senza regole.
Le classifiche internazionali mettono ai primi posti di presenze, diverse città asiatiche come Hong Kong, Bangkok, Singapore , Kuala Lumpur e via discorrendo, facendo retrocedere le europee, comprese le nostre italiane, e persino le americane come New York.
Indubbiamente se le cifre sono calcolate attraverso gli aeroporti, saranno compresi i viaggi d’ affari e gli scali intermedi dei passeggeri, ma non vi è altrettanto dubbio che l’Oriente sia in grande espansione sia economica che turistica, dati i miliardi di persone che lo popolano. Se riuscissimo ad intercettare anche solo una parte di essi, il nostro pil lieviterebbe di colpo.
Sicuramente però, a mio parere, non con gli episodi di furbizia italica sopra citati e con la scarsa lungimiranza politica, o addirittura con la presuntuosa stupidità del primo cittadino di Venezia!
Il cliente pagante, si ricordi, sindaco, è sempre ben accolto!
Fonte: qui
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