Da settimane, il 10 ottobre viene segnalato come un giorno decisivo e spaventoso: in Corea del Nord sarà l’anniversario della fondazione del Partito dei lavoratori. Il timore è che Kim Jong-un possa ordinare un nuovo test missilistico: secondo il ministro della Difesa giapponese Itsunori Onodera, le possibilità di una nuova provocazione bellica sono elevatissime.
Tra l’altro, nello stesso giorno, in Giappone partirà la campagna elettorale: quale migliore occasione, per Pyongyang, per provocare nuovamente il mondo? I timori di Tokyo, per inciso, sono stati confermati in toto anche dalla Cia, nella persona di Yong Suk Lee, l’uomo a capo della Korea Mission Center. Lee aggiunge che, oltre al 10 ottobre, anche il Columbus Day è un giorno da considerare a rischio.
Ma non è solo questione di date. Anche di strategie. E su come affrontare, e definire, Kim Jong-un, mister Yong Suk Lee mostra di avere idee differenti rispetto a Donald Trump, che continua a bollare il dittatore come “un pazzo”. “Tendiamo a sottovalutare il loro conservatorismo – afferma l’esponente della Cia in un incontro alla George Washington University -.
Come gli altri vuole governare per tanto tempo: morire nel suo letto”. Il punto, aggiunge, è che “la Corea del Nord è un organismo politico che prospera in questo tipo di confronto”. Insomma, “alzarsi una mattina e lanciare una bomba nucleare su Los Angeles – conclude Lee – non è nel suo interesse”.
Il piano di sterminio
Nero su bianco: in caso di attacco nucleare da parte della Corea del Nord di Kim Jong-un a Seul e a Tokyo, il numero di morti potrebbero aggirarsi intorno ai 2,1 milioni di persone, mentre i feriti potrebbero toccare i 7,7 milioni. È quanto sostiene un report di Web 38 North, che mette nero su bianco quanto potrebbe essere catastrofico un conflitto.
Le stime sono state elaborate da Michael J. Zagurek Jr, un consulente specializzato in banche dati e modellazione computerizzata. Le stime sono state effettuate considerando lo stato attuale della tecnologia delle armi e delle capacità atomiche in Corea del Nord. Nel dettaglio, le previsioni derivano dall’ipotesi che Pyongyang abbia un arsenale di base di 20-25 testate nucleari e la capacità di lanciare bombe con missili balistici.
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