L’OBIETTIVO PER I SENATORI M5S È “CONTRASTARE I COMPORTAMENTI SPECULATIVI CHE ALTERANO L’ANDAMENTO DELLO SPREAD” (AUGURI)
INVECE CHE COSI' FACENDO COLPISCONO SOLO GLI INVESTITORI ITALIANI RESIDENTI FISCALMENTE IN ITALIA, MENTRE TUTTI GLI ALTRI NO!!!
DI FATTO PAGHEREBBERO SOLO GLI ITALIANI!!!
COMPLIMENTI PER LE IDIOZIE CHE PRODUCETE!!!
PRIMA VI LEVATE DALLE @@ MEGLIO SARA' PER L'ITALIA.
Paolo Baroni per “la Stampa”
C' è anche uno scudo anti-spread nel pacchetto di misure messo a punto dai 5 Stelle per contrastare chi specula in Borsa e destinato a finire nella prossima manovra. Il testo della nuova «Raider tax», che di fatto riscrive in larga parte la Tobin tax introdotta da Monti nel 2013, e che da subito ha funzionato poco e male, all' articolo 7 prevede infatti di portare dal 12,5 al 26% il prelievo sulle plusvalenze realizzate su titoli di Stato a lunga scadenza che «al momento della vendita hanno una vita residua superiore ai 10 anni».
L' intento, è scritto nell' introduzione del disegno di legge depositato venerdì scorso a palazzo Madama da Mauro Turco, Laura Bottici ed altri senatori dell' M5s, è quello di «contrastare i possibili comportamenti speculativi che sempre più frequentemente alterano i mercati finanziari e l' andamento di formazione dello spread». Secondo Turco, docente di economia all' Università del Salento e membro della commissione Finanze del Senato, la riforma dovrebbe produrre un gettito consistente nell' ordine di 2-3 miliardi di euro l' anno.
Sono 4 i principi i cardine: una tassazione decrescente al crescere del tempo di titolarità del titolo; l' estensione dell' imposizione anche ai soggetti istituzionali e a tutti gli strumenti finanziari; l' esenzione per piccoli risparmiatori e società quotate a ridotto flottante; ed infine l' introduzione di un prelievo fiscale specifico sulle operazioni in valuta virtuale.
In particolare, l' aliquota dello 0,2% che oggi pesa sulle operazioni di acquisto viene portata ad un massimo dello 0,0030% ed è ridotta ad un terzo per le negoziazioni nei mercati regolamentati e sarà «differentemente più alta» per i soggetti istituzionali rispetto ai risparmiatori privati.
Sulle vendite, invece, si pagherà al massimo lo 0,1% (la metà in caso di scambi effettuati sui mercati regolamentati) con una decrescita di imposizione al crescere del tempo di titolarità dello strumento finanziario, con previsione di scaglioni fiscali giornaliero, settimanale, entro mese ed esenzione dalla tassa per quelle operazioni di vendita concluse oltre l' anno dall' acquisto in modo da agevolare investimenti più stabili o permanenti.
L' articolo 3 del «ddl» estende la tassazione ai derivati, di qualunque categoria, indipendentemente dal bene sottostante (attività finanziarie, merci, indici azionari), prevedendo per quelli speculativi (future, covered warrant, ecc.) una tassazione non più fissa ma variabile (0,0030% massimo), differente a seconda della tipologia di strumento e commisurata al valore del contratto.
Sulle vendite allo scoperto di derivati aventi ad oggetto obbligazioni sui titoli di Stato il prelievo il prelievo sale però sino allo 0,5% in «relazione ai gravi danni economici che queste operazioni finanziarie possono creare ai conti pubblici».
Per le operazioni con valute virtuali viene invece introdotta una tassa sugli acquisti non superiore dello 0,009%. Cambia anche il trattamento applicato alle operazioni ad alta frequenza: la tassazione viene estesa ad ogni tipo di strumento e quindi l' aliquota dall' attuale 0,02 arriva allo 0,10%.
Spetterà poi al governo, a cui viene attribuita specifica delega, fissare i vari scaglioni d' aliquota in maniera decrescente al crescere della durata dell' investimento, oltre che commisurato ai valori in ballo. Fonte: qui
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