9 dicembre forconi: Vendesi America disperatamente

domenica 23 dicembre 2018

Vendesi America disperatamente


E così, sul finire del 2018, complice la Fed che ha smesso di comprarne, ma anche i capitali esteri che cercano fortuna altrove, il Treasury Usa ha perso d’appeal. Alcuni volenterosi hanno calcolato che la Fed abbia fatto dimagrire di un robusto 5% la sua quota di titoli del Tesoro Usa sul totale delle proprie attività, che ormai pesano solo il 15% del bilancio della Banca centrale. Similmente hanno fatto i gestori del settore ufficiale estero, ossia i gestori di riserve delle banche centrali, che hanno venduto un 2% delle consistenze, arrivando a detenerne ormai circa il 26. Poi ci si è messo il mercato. La curva dei rendimenti del Treasury si è invertita ai primi di dicembre, con il quinquennale a rendere meno del biennale. Segnale nefasto, che gli aruspici delle borse rifuggono come il volo dei corvi. E siccome nel magico mondo dei mercati chi perde appeal viene venduto, è finita che il bond Usa, in questo scorcio di 2018, somiglia a una vecchia star dalla quale rifuggano anche gli ammiratori più collaudati, in questo caso europei e giapponesi, che per decenni ne hanno finanziato i vizi. Il Treasury sbiadisce e si sgretola, lasciando sul tappeto una malinconica polvere di stelle.
Fonte: qui

BOOM: forse ora lo avete ca­pi­to che non era uno star­nu­to

Grafico SP500 che ormai non lascia spazio a dubbi. Movimento correttivo di grande importanza, e primo target ribassista importante raggiunto.

Con estrema amarezza, mi verrebbe da dire “lo avevamo detto”, ma lodarsi su quanto è accaduto non è certo piacevole, visto che molte persone sicuramente ci staranno rimettendo “mark to market” cifre forse anche importanti. Però, tornando all’analisi vista in TRENDS, possiamo dire che avevamo purtroppo interpretato correttamente i mercati.
Chi segue con regolarità TRENDS lo potrà testimoniare. Purtroppo la rottura progressiva di tutti i livelli di supporto, aveva scatenato un violento rischio correttivo che poi si è concretizzato nel corso del mese di dicembre. E non è più questione di FED o di recessione, o meglio, sono cause indirette, perché la vera problematica è il crollo della fiducia degli investitori. Da questo grafico potete vedere che è tornato BEARISH. Trovate sia la rilevazione weekly (molto “nervosa” ma interessante in quanto notiamo il raggiungimento in questi giorni della negatività vista nel 2015) e la ben più chiara media mensile. (AAII sentiment)
Il Grafico in apertura è un po’ l’istantanea attuale del mercato USA e delle borse mondiali, tanto si sa, si passa sempre da Wall Street. E ridendo e scherzando (si fa per dire) siamo arrivati al tanto temuto target SP500 che sembrava così lontano e che invece è diventato realtà. Manca poco alla chiusura, probabilmente andremo a chiudere sopra a quei livelli. Ora la domanda che in molti mi potrebbero fare è “ ok, ma adesso che succede?”. Ovviamente nel weekend riorganizzeremo le idee nel nuovo TRENDS. Intanto pensavo di organizzare un mini webinar utilizzando Hangouts visto il delicato momento di mercato. Intanto il primo vero target correttivo, cari amici, lo abbiamo raggiunto. E adesso nessuno potrà dire che “è stato solo uno starnuto”. Quantomeno il mercato ha preso un bel raffreddore. E poi avremo modo di capire l’entità di questa malattia, e se trascurata può trasformarmi in polmonite per i portafogli degli investitori che già adesso stanno subendo il peggior anno di borsa (Wall Street, alias SP500) dal 2008. E quello non è stato un anno normale. Do you remember Lehman Bros?

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