IN UNA PIAZZA DEL POPOLO GREMITA RADUNA SOPRATTUTTO I LEGHISTI DEL SUD: PIENO DI PUGLIESI, CALABRESI, CAMPANI
''NON FACCIO SALTARE IL GOVERNO PER UN SONDAGGIO''. E SULLA STRAGE NELLA DISCOTECA...
LEGA A PIAZZA DEL POPOLO. SALVINI: 'NON FARÒ MAI SALTARE UN GOVERNO CHE LAVORA PER GLI ITALIANI, PER UN SONDAGGIO'
Ansa -A piazza del Popolo a Roma la kermesse della Lega 'L'Italia alza la testa'. Matteo Salvini sale sul palco accompagnato dalle note dell'aria della Turandot di Puccini 'Vincerò', mentre dalla piazza si accendono fumogeni tricolori. Salvini, ora senza felpa della Polizia ma in maglione, ascolta la musica con la mano sul cuore.
"Questo governo mantiene tutti i suoi impegni e dura 5 anni: sarà giudicato dal numero di culle che tornano a riempirsi in questo Paese, dal numero di bambini che nascono e tornano ad avere non un genitore 1 e 2 ma una mamma e un papà", ha detto Salvini dal palco, davanti, secondo gli organizzatori ad 80mila persone. "Adozioni più veloci e meno costose sono un dovere per un governo che vuole rispettare la sua gente", ha aggiunto. "Non farò mai saltare un governo che lavora per gli italiani, per un sondaggio". ha assicurato.
"Chiedo il mandato di andare a trattare con l'Ue non come ministro ma a nome di 60 milioni di italiani che vogliono lasciare ai loro figli e nipoti un'Italia migliore. Se c'è il vostro mandato non abbiamo paura di niente e di nessuno". "Qualcuno - ha aggiunto - ha tradito il sogno europeo, noi daremo il sangue per una nuova comunità Europea fondata sul rispetto, sul lavoro, sulla crescita, sull'equità".
"Se l'Europa è quella che si ferma allo spread, alla finanza, agli zerovirgola, è un'Europa destinata a fallire. Serve un'Europa che ritorni a lavorare, per la dignità dei cittadini".
In Europa "c'è bisogno di anima e identità che qualcuno ha perso in nome della globalizzazione. Ogni tanto ci richiamano ad essere rispettosi delle regole e dei trattati internazionali. Sotto questo sole tanto caldo ma anche tanto freddo per quanto accaduto stanotte nelle Marche, serve una nuova Ue fondata sul rispetto, il lavoro e il progresso. Come è possibile garantire quello che c'è scritto nei trattati sulla piena occupazione e la crescita sostenibile? Guardate alla crisi economica che anche la potentissima Germania sta cominciando a vivere, pensate ai gilet gialli. La violenza non è e non sarà mai giustificata ma chi semina povertà e falsa speranza raccoglie protesta", ha proseguito
"Non servono nuove leggi - ha detto il leader del Carroccio - ma bisogna fa rispettare le leggi che ci sono. In questo Paese chi sbaglia paga. E chi ha sbagliato paga e paga fino in fondo da nord a sud. Ovunque, da Genova ad Ancona".
"Abbiamo cominciato il cammino giusto, - ha detto - se i portavoce di poteri forti sono contro di noi, vuol dire che stiamo facendo le cose giuste per 60milioni di italiani. E non molleremo mai". "Dedico a Roma e agli italiani perbene le minacce di certa gente e le nove ville abbattute dei Casamonica". e ancora: "Per certa gente in Italia non c'è posto. #lamafiamifaschifo". "Se marceremo uniti e compatti nessuno ci potrà fermare", ha aggiunto Salvini.
LEGA CONQUISTA ROMA, PIAZZA DEL POPOLO GREMITA
Gabriele Santoro per l'ANSA
Se l'idea doveva essere quella di presentare la Lega come un partito ormai pienamente nazionale, per Matteo Salvini la spedizione romana può dirsi riuscita: una Piazza del Popolo gremita, 80 mila secondo gli organizzatori. Qua e là, certo, le bandiere delle autonomie - dai mori sardi ai leoni veneti - ma soprattutto tanti, tanti tricolori, da tutta Italia. Molti di più dei 'Soli delle Alpi'. Qui la Padania è lontana, non solo geograficamente, e Alberto Da Giussano rimane lassù da solo, minuscolo nel logo del podio.
Quasi si perde sullo sfondo blu del palco: 'L'Italia alza la testa' si legge enorme e sottolineato - ancora una volta - col tricolore. La Lega che fa il pieno a Roma, in un 8 dicembre tiepido da stare senza giaccone: solo anni fa una doppia contraddizione, così come l'asta su cui qualcuno stamane ha appeso sia la bandiera di Salvini che quella della As Roma. In piazza i romani ci sono, e c'è tanto Sud: la Calabria, la Sicilia, Bari, Vico Equense.
In prima fila un militante di Trinitapoli, vicino a Barletta, grida che giù da lui "una volta era tutto 'rosso', ora è tutto 'verde'". 'Un solo capitano da nord a sud', dice un cartello; 'Matteo Salvini Lega Grazie' si legge su un grande striscione tricolore. Ma a scaldare la folla ci pensano i ministri. Giulia Bongiorno imposta l'arringa sul 'buonsenso': "E' di buonsenso stare con l'aggredito e non con l'aggressore? Con le donne vittima di violenza? Per le leggi in italiano?" chiede, trovando i 'sì' della piazza.
Marco Bussetti promette "il crocifisso in classe a Natale", e riscuote consensi anche in prima fila, dove una ragazza ha portato un cartello pro-presepe e una 'madonnina' di Lourdes. E all'Immacolata Lorenzo Fontana affida "la grande reazione identitaria che in Europa sta dilagando". Gian Marco Centinaio vede gli striscioni anti-Bolkestein e assicura: "Daremo risposte". Erika Stefani si presenta con un trio di governatori, Zaia, Fontana e Fedriga: l'obiettivo è l'"autonomia differenziata". Ma in piazza non c'è solo Italia: c'è il riminese con un ritratto di Putin e la scritta 'Io ci sono'.
O il militante che su un gilet giallo scrive un messaggio agli 'amici francesi': 'Perché tutto questo casino, bastava votare Le Pen'. E' la folla in cui Salvini, che sul palco era circondato dai sindaci e dalla nazionale italiana cuochi, farà il bagno a fine comizio: tutta la prima fila, tra abbracci, selfie, strette di mano, regali come quadri o bandiere.
E poi la musica: l'attesa con i classici natalizi alla Sinatra, poi la virata nazionale col 'Nessun dorma' a sottolineare i momenti salienti, quasi un inno alternativo (Salvini l'ascolta a tratti con la mano sul cuore). Infine il repertorio pop, rigorosamente tricolore, dove Povia, il cantautore vicino alle idee della destra, si ritrova in playlist accanto a 'Il cielo è sempre più blu' di Rino Gaetano. Un classico delle iniziative di quel Pd che solo qualche settimana fa, proprio da Piazza del Popolo, aveva fatto partire il suo rilancio. Con una affluenza, commentano soddisfatti i leghisti nel parterre, visibilmente inferiore.
Fonte: qui
L'ALTERNATIVA PER LA GERMANIA? È SALVINI!
HOCKE, LEADER DI AFD: ''MI ISPIRO AL POPULISMO DEL LEADER LEGHISTA. CAPISCO L'ITALIA QUANDO CRITICA LA POLITICA ECONOMICA TEDESCA. I NOSTRI POLITICI SI VANTANO DELLA CRESCITA COSTANTE DELL'EXPORT COME SE FOSSE UN SUCCESSO ECONOMICO QUANDO IN REALTÀ LE RICCHEZZE STANNO RAGGIUNGENDO UNA PICCOLA PARTE DI PERSONE E IMPOVERENDONE LA MAGGIORANZA''
Luca Steinmann per www.huffingtonpost.it
Björn Höcke è uno dei leader più radicali del partito della destra tedesca di Alternative fuer Deutschland (Afd). Tale partito è nato nel 2013 come movimento di critica all'euro, col tempo si è radicalizzato ed è diventato la prima forza populista del Paese. Nel 2017 è diventato con il 12,6 per cento dei voti la prima forza di opposizione al Bundestag e presente inoltre in tutti i parlamenti regionali. La sua crescita è stata accompagnata dalle critiche di tutte le altre formazioni politiche, che lo accusano di avere assunto pericolose contiguità ideologiche col nazionalsocialismo.
Höcke in particolare si è attirato addosso le critiche più profonde a causa del suo tentativo di rivalutare i paradigmi con cui i tedeschi interpretano la propria storia e il proprio passato. Da quando nel 2015 è stato eletto capogruppo di Afd presso il Land della Turingia ha rilasciato una serie di dichiarazioni per molti preoccupanti. Quella più clamorosa risale al 2017 quando, in un discorso pubblico, ha preso di mira i monumenti che il governo federale ha fatto costruire nel cuore di Berlino in memoria dell'Olocausto e per non dimenticare i crimini nazisti. La Germania, a suo dire, si sarebbe "piantata" un monumento alla propria vergogna nel cuore della capitale, cosa ai suoi occhi sbagliata.
Signor Höcke, la sua compagna di partito Alice Weidel ha fortemente attaccato il Governo italiano, Matteo Salvini e la manovra economica che si apprestano a varare. Cosa ne pensa?
Salvini per me è un esempio e penso che l'attacco nei suoi confronti e verso il Governo italiano sia stato un errore. Ritengo infatti sia necessaria una riforma strutturale dell'intero sistema capitalista. Dal punto di vista economico non è infatti sostenibile alcuna crescita in questa direzione. Sono decenni che in Germania la crescita della produttività non corrisponde alla redistribuzione equa della ricchezza, bensì all'abbassamento salariale e pensionistico e al tragico sviluppo della povertà tra gli anziani.
Di questo passo nel 2035 il 50% dei pensionati della Germania avranno una pensione di meno di mille euro lordi al mese. Per questo capisco l'Italia quando critica la politica economica tedesca. I nostri politici si vantano davanti al mondo della crescita costante dell'export come se fosse un successo economico quando in realtà le ricchezze stanno raggiungendo una piccola parte di persone e impoverendone la maggioranza, soprattutto il ceto medio, cioè colui che storicamente dà stabilità alla democrazia e senza il quale è sotto minaccia l'intero sistema democratico. Dobbiamo riconoscere che le politiche neoliberali sono dannose per la maggior parte delle persone. Sono contento che gli italiani difendano la propria sovranità dal diktat europeo.
Lei si ispira quindi al Governo populista italiano?
Mi ispiro al populismo di Salvini, che vedo come un populista in termini positivi, una persona carismatica che per me personalmente è un esempio. Nel 2019 sarò nuovamente candiderò alle elezioni in Turingia e terrò a mente il modo in cui Salvini fa campagna elettorale andato andando in mezzo alla gente e ascoltandone i problemi. Salvini ha capito che i Paesi del Mediterraneo sono la frontiera dell'Europa.
Confinano con un continente, quello africano, che ha una crescita mensile di due milioni di persone e con 700 milioni di uomini pronti a migrare verso l'Europa. Se ciò avverrà sarà una catastrofe mai affrontata prima dal punto di vista sociale, economico, culturale e della sicurezza che non porterebbe alcun beneficio neanche ai Paesi africani.
I Paesi europei, infatti, verrebbero portati al collasso economico e la sicurezza interna diminuirebbe. Meno sicurezza significa meno coesione sociale, dunque minore capitale sociale e di conseguenza meno produttività economica, come spiega bene in sociologo Robert Putnam. In questa situazione diminuirebbe inevitabilmente la capacità europea di salvare i Paesi in via di sviluppo. I Paesi mediterranei hanno dunque il compito di proteggere l'Europa come se fosse una fortezza.
Da questo punto di vista l'Italia è diventata un modello da seguire per tutta l'Europa. Essa mostra come laddove la situazione si fa più emergenziale servono soluzioni di tipo sistemico e non piccole modifiche diplomatiche e amministrative. Quando la classe politica non governa le emergenze emergono nuovi attori protagonisti come Salvini.
(...)
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