Affascinante davvero, la frenesia quotidiana, l’ansia, è il motore che guida i mercati finanziari e i suoi principali attori, per non parlare del gregge, dove sono finiti i fautori del prezzo del petrolio a 100 dollari al barile?
Dedicato ai fobici dell'inflazione... 😉 pic.twitter.com/GkzRGMpifJ— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) 6 novembre 2018
WTI crude oil nears bear market, on pace for its 8th straight day of losses https://t.co/keiWgNYOu0 pic.twitter.com/56nPPXfw6Z— CNBC Now (@CNBCnow) 7 novembre 2018
Non male davvero come performance, passare da 77 dollari a quasi 62, la spettacolare ripresa dell’economia mondiale è andata in fumo nello spazio di un istante!
Difficile fare comprendere ad un gregge di ignoranti il significato profondo di una deflazione da debiti, non c’è nulla da fare, della speculazione che la sostiene, senza il debito l’economia mondiale sarebbe morta e sepolta, perché il secondo denominatore comune di tutte le grandi crisi, l’impressionante, disuguaglianza di ricchezza esistente, non lascia scampo, la madre di tutte le crisi è dietro l’angolo, in un crescendo esponenziale.
In pochissimo tempo il prezzo del petrolio, nell’indifferenza generale è precipitato, disintegrando tutte le medie mobili possibili ai minimi di aprile, si sale per le scale, si scende con l’ascensore e si arriva direttamente nei territori dell’orso nero.
Nel parleremo nel prossimi manoscritto di Machiavelli in dettaglio, ma è chiaro che l’esenzione dall’embargo contro le esportazioni di petrolio dell’Iran concesse a 8 paesi tra cui Italia, Grecia, Turchia, Giappone, Cina, India, Corea del Sud e Taiwan permetterà di continuare ad esportare almeno la metà dello stesso petrolio che esportava prima.
L'Italia si è salvata (per ora) dalle nuove sanzioni contro l'Iran https://t.co/oILOgddXKw #agi pic.twitter.com/IJdye315Gm— Agi Agenzia Italia (@Agenzia_Italia) 7 novembre 2018
E certo,” per ora “, la carta straccia italiana, non appena vede un successo di questo governo, spera sempre che sia momentaneo, per ora lo spread scende, per ora siamo esentanti dall’embargo, per ora questi pennivendoli sopravvivono, non hanno ancora capito che a differenza dell’Europa possiamo contare sul pieno supporto di Russia e Stati Uniti, Cina compresa.
Credetemi, le fobie sull’inflazione, l’isterismo iperinflativo è una malattia difficile da curare, piano, piano il gregge ci arriverà, noi non abbiamo alcuna fretta!
Nel frattempo i maestri della deflazione da debiti, i giapponesi fanno registrare un collasso, di oltre il 18 % degli ordininativi per macchinari a settembre, che porta la dinamica annuale ad un MENO 7 % rispetto ad attese di un aumento dello stesso importo.
Japan machinery orders hit by worst-ever slump in September, raise capex doubts https://t.co/F8yr8rSf4r pic.twitter.com/KzFErXFaMM— Reuters Top News (@Reuters) 8 novembre 2018
I dati assolutamente deprimenti probabilmente porteranno in territorio negativo il prodotto interno lordo nel terzo trimestre.
Un membro della banca centrale giapponese ha dichiarato che la politica monetaria è impotente di fronte al declino strutturale dell’economia giapponese, declino strutturale innestato dalla deflazione da debito.
Studiate la storia della crisi giapponese, capirete molte cose che gli asini, dotti, medici e sapienti, che commentano da anni questa crisi, non capiranno mai.
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