L'Europa sta discutendo i modi per compromettere l'egemonia del dollaro americano e il predominio finanziario statunitense a seguito della delusione suscitata dalla politica sanzionatoria di Washington, scrive la rivista americana Foreign Policy.
Funzionari francesi e tedeschi si prodigano sempre di più nella ricerca di modi per contrastare la supremazia finanziaria americana a conferma dell'esistenza di gravi divergenze tra Europa e Stati Uniti, osserva la pubblicazione.
In precedenza, ricorda Foreign Policy, si era espresso a favore dell'ottenimento dell'indipendenza finanziaria per l'Europa il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas che, secondo la rivista, può considerarsi come l'inizio della ripresa della libertà di azione nella politica estera europea.
Lo stesso spirito, prosegue l'articolo, si può vedere nel ministro delle Finanze della Francia Bruno Le Maire, che ha chiesto la "creazione di strumenti finanziari totalmente indipendenti" ed ha espresso la volontà di fare dell'Europa un "continente sovrano, non vassallo."
Come misura per risolvere il problema dell'indipendenza finanziaria dell'Europa, secondo Foreign Policy, è stato chiesto di creare un sistema alternativo di pagamento, così come rafforzare il ruolo della moneta europea ed istituire un fondo per il commercio con i Paesi sotto sanzioni.
In precedenza questo tipo di misure erano state adottate da Paesi come la Russia, la Cina e il Venezuela, ma ora, come osserva la pubblicazione, tali "manovre" potrebbero essere realizzate da "alleati chiave degli Stati Uniti."
I rapporti tra gli Stati Uniti e l'Unione europea sono peggiorati sullo sfondo dell'uscita di Washington dall'accordo internazionale sul programma nucleare dell'Iran, così come per l'imposizione di dazi commerciali sulle importazioni negli Stati Uniti di acciaio e alluminio lavorati in Europa. L'Unione Europea ha promulgato una legge lo scorso 7 agosto che cancella le sanzioni extraterritoriali statunitensi contro l'Iran in Europa.
Inoltre, in risposta ai dazi, Bruxelles ha imposto un'aliquota del 25% sulle importazioni di varie merci statunitensi.
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