“NE ABBIAMO FATTE DI PORCHERIE, QUANDO LE POTEVAMO FARE…”
LEI SI DIFENDE: “PAROLE DECONTESTUALIZZATE E TRAVISATE”, MA…
PATRIZIA IMPRESA
Appena nominata dal ministro Matteo Salvini prefetto di Bologna, Patrizia Impresa è già travolta dalla bufera e dalle polemiche le frasi intercettate, con il suo vice, durante l'incarico a Padova: «È vero che ne abbiamo fatte di porcherie, però quando le potevamo fare», diceva il 14 aprile 2017 in un dialogo con l'allora vice prefetto vicario, Pasquale Aversa, indagato nell'inchiesta sulle presunte irregolarità nella gestione degli hub veneti. Impresa, certa della correttezza del proprio operato, si dice «amareggiata e vittima di un malinteso». Aggiunge: «Parole decontestualizzate e travisate».
L'INCHIESTA
PASQUALE AVERSA
Tra gli indagati, oltre ad Aversa, figurano l'ex funzionaria prefettizia Tiziana Quintario e tre vertici della coop Ecofficina, ora Edeco, Simone Borile, Sara Felpatti e Gaetano Battocchio. Non c'è invece Impresa.
La conversazione è stata intercettata dai carabinieri del Nucleo investigativo, coordinati dal pm Federica Baccaglini, e fa parte degli atti dell'inchiesta in cui si ipotizzano la turbata libertà degli incanti, la frode nelle forniture pubbliche, la corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio.
SAVIANO VS SALVINI - MIGRANTI
Le indagini riguardano la coop Ecofficina Educational, poi Edeco che, grazie all'accoglienza dei migranti ha visto aumentare il proprio fatturato.
La coop gestisce, tra gli altri, i Cpt di Bagnoli e Cona, e in una intercettazione i responsabili rimarcano ai funzionari prefettizi la necessità di «far quadrare i conti». In una conversazione precedente, sul sovraffollamento del Cpt di San Siro di Bagnoli (ottobre 2016) e sulle pressioni da Roma per alleggerirlo, Impresa avrebbe detto ad Aversa: «anche se dobbiamo fare schifezze Pasquà, eh... no...schifezze...noi ci dobbiamo salvare Pasquà... perché, non possiamo farci cadere una croce che..». Nelle intercettazioni emergono altri episodi della contestata gestione di Bagnoli e Cona. Quando c'è da risolvere il problema di sovraffollamento, il tenore è questo: «Anche se andiamo a metterli da qualche parte dove non possiamo, qualche cosa la dobbiamo pur fare».
PATRIZIA IMPRESA PREFETTO BOLOGNA
LE REAZIONI
«Se qualche funzionario ha sbagliato è giusto che paghi», commenta Salvini, ma poi attacca l'ex maggioranza: «Il governo di centrosinistra negava l'emergenza sbarchi, ma poi scaricava il problema sui prefetti e li costringeva a spostare i clandestini da un Comune all'altro per non irritare sindaci del Pd, ministri in visita o presidenti Anci del Pd».
«Parole offensive e ingenerose nei confronti dei Comuni che si sono prodigati nell'accoglienza», replica il presidente dell'Anci Antonio Decaro, mentre Galeazzo Bignami (Fi) chiede la rimozione del prefetto da Bologna.
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