NEANCHE UN'ORA PRIMA LA MOGLIE AVEVA SCRITTO UN POST SUI SOCIAL CHIEDENDO UN INTERVENTO, ''PRIMA CHE SUCCEDA QUALCOSA DI GRAVE''
Manuela Collodet per www.ilgazzettino.it
Ha lottato per otto giorni. Ieri mattina ha detto addio alla vita. Ugo Enrico Sterlacci, agricoltore 41enne di Sernaglia della Battaglia, è morto al Ca' Foncello dove era stato ricoverato sabato scorso in condizioni disperate. Per otto giorni è rimasto appeso alla vita nel reparto di rianimazione centrale dell'ospedale trevigiano. Alla fine il suo destino si è fatalmente compiuto.
L'INCIDENTE
Una tragedia immensa, quanto assurda. Esasperato dalle pazze corse di un centauro lungo via Farra, via sulla quale si affaccia la sua abitazione, Ugo Enrico sabato 28 luglio era corso in strada con una scopa per vedere chi fosse il pilota che aveva scambiato il rettilineo per una pista. Il destino ha voluto che il centauro dopo pochi minuti ritornasse indietro.
L'uomo a quel punto ha iniziato ad attraversare la strada, forse per costringere il motociclista a rallentare o a fermarsi. Forse per rimproverarlo delle spericolate evoluzioni nella via. Ma non ne ha avuto il tempo: il motociclista lo ha centrato in pieno.
Ugo Enrico è stato sbalzato a venti metri di distanza, rimanendo immobile sull'asfalto. Il motociclista è rovinato a terra, riportando solo lievi lesioni. Il personale medico arrivato in via Farra ha capito subito la gravità delle ferite del 41enne, tanto da far intervenire l'elicottero. Ricoverato in rianimazione, Ugo Enrico ha lottato per otto giorni. Ieri il tragico epilogo.
IL RICORDO
«Ho passato giorni a chiedere a Dio perché proprio a noi, amore mio». In un post in Facebook è racchiuso l'amore della moglie Marika Pillon, travolta in un attimo da un dolore senza parole. «Da quel maledetto sabato - scrive - in cui una frazione di secondo ha spezzato i nostri sogni, mi sono chiusa nel reparto di rianimazione centrale di Treviso, circondata da angeli dal camice bianco, verde e blu, sempre al tuo fianco pregando per un miracolo. Parlandoti. Baciandoti. Stringendoti. Riavvolgendo i nostri meravigliosi ricordi, i nostri progetti bellissimi, sempre circondata dagli amici più veri.
Quello che ti ho detto stamattina, lo sappiamo noi, ma quello che voglio dire a tutti con amore e serenità è quella che per me è l'unica verità: tutto l'amore che mi hai donato in questi 23 anni insieme è talmente infinito da bastarmi per tutta la vita. Mi hai riempita di Amore, quello più forte e autentico, quello che pochi possono dire di aver conosciuto, di protezione, di passioni per la vita.
Non ci siamo fatti mancare niente, ce la siamo vissuta come abbiamo sempre voluto noi. Ora vi prego: non voglio le vostre condoglianze. Voglio sorrisi, perché chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, ha conosciuto una persona unica».
IL PRESAGIO
Proprio la donna neanche un'ora prima che il marito venisse investito aveva scritto un post nel gruppo Facebook di Sernaglia denunciando la pericolosità della strada e chiedendo un intervento prima che ci scappasse il morto. «Ora non voglio condoglianze. Voglio che prendiate esempio dalla sua passione per la vita, che lo ricordiate con un sorriso, quel suo sorriso che farà' sempre parte di me, di noi».
Fonte: qui
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