9 dicembre forconi: ITALY: IN TRUMP WE TRUST!

mercoledì 29 agosto 2018

ITALY: IN TRUMP WE TRUST!


Come ben sapete a noi piace fantasticare, siamo stati i primi a scrivere che questa volta potrebbe essere diverso, difficile credere le Donald Trump dopo gli elogi al Governo italiano resti indifferente ad un eventuale attacco della speculazione internazionale al nostro Paese, ma di qui a credere che le promesse di Trump rivelate dal Corriere della Sera siano reali, ce ne passa, noi preferiamo osservare i mercati e muoverci di conseguenza…
Il presidente Donald Trump, stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, avrebbe detto al primo ministro italiano Giuseppe Conte che gli Stati Uniti sono disposti ad aiutare il paese acquistando obbligazioni governative l’anno prossimo. L’offerta sarebbe pervenuta a margine dell’incontro con Trump alla Casa Bianca circa tre settimane fa ma Conte non ha spiegato esattamente in cosa consiste l’offerta di aiuto da parte di Trump e se effettivamente c’è la possibilità che si concretizzi.
Nel 2019, il Tesoro dovrà collocare sul mercato titoli di Stato per circa 400 miliardi di euro, di cui 260 miliardi a media-lunga scadenza, ma da qua al 2019, il problema vero sarà la Germania e la guerra commerciale nel bel mezzo della sua fase cruenta, quando arriveranno dati che testimoniano il crollo del commercio mondiale e soprattutto nel 2019 ci sarà un tedesco alla presidenza della BCE anche se Angela Merkel ha suggerito che non è una loro priorità…
Certo gli USA non hanno fondi sovrani per acquistare BTP, il Tesoro e la Fed si legge non hanno un mandato per un simile intervento, ma gli Stati Uniti d’America possono fare altro e chi dice che il Tesoro o la Fed non possono fare quello che vogliono, non ha capito nulla della natura intrinseca della finanza americana.

Non ho il tempo questa mattina di fare una ricerca approfondita, ma ricordo che Icebergfinanza nel 2012 scrisse un articolo dettagliato spiegando come secondo lo Statuto della Fed è possibile l’acquisto di titoli di Stato stranieri per alcune specifiche finalità. Se qualcuno di Voi ha tempo mi farebbe un grande piacere se lo trova o attraverso Machiavelli.
Giusto per coloro che non ci arrivano o che sorridono, questa è una notizia che circolava nel 2013…

La Fed pronta a comprare Btp 

“Se in parallelo gli Stati Uniti compreranno il debito europeo è ancora tutto da vedere – avverte Segre – tuttavia è tecnicamente possibile”. La Fed di Ben Bernanke è, infatti, pronta ad avviare quell’operazione che da mesi i governi europei chiedono che venga messa in cantiere dalla Bce. D’altra parte è stato proprio Bernanke a spiegare che “la Fed ha l’autorità per acquistare sia debito pubblico nazionale sia debito pubblico straniero”“Nulla può fermare la Fed dal fare il lavoro che la Bce si rifiuta di fare”, spiega il capo economista di Ubs Andreas Hoefert (…) Anche perché, qualora la Fed dovesse entrare a gamba tesa sui mercati del Vecchio Continente, deve sganciare euro che, al contrario di come fa coi dollari, non può stampare. Aldilà della validità dell’operazione che gli analisti di Bernanke stanno studiando(…)
Ma di questo ne parleremo in maniera approfondita nel prossimo Machiavelli, nel frattempo il solito Bini Smaghi l’incendiario di turno torna a soffiare sul fuoco…
“Gli investitori, le agenzie di rating, i mercati, si stanno focalizzando sempre più sulla data di metà ottobre, quando verrà presentata la Legge di Bilancio. Ma il concentrarsi delle aspettative su questa specie di D-Day per il nostro Paese crea tensioni, nervosismo, incertezze. E sempre più operatori, a partire dagli stranieri, finiscono con l’abbandonare l’Italia. Se non si dà un segnale forte per interrompere quest’ossessione del 15 ottobre, la fuga dei capitali che già conosce un’accelerazione pericolosa, si accentuerà, lo spread s’impennerà e alla fine a farne le spese saremo tutti, imprese e cittadini”.
Questi sono i personaggi che la carta straccia italiana intervista, questi sono gli sciacalli che quotidianamente seminano terrore e paura sempre con la solita litania.
Vi faccio un rapido riassunto di come funzionano le cose in questo Paese, soprattutto partendo dal fatto che hanno provato ad infiltrarlo dentro il mondo cooperativo italiano, facendolo presidente della BCC Chianti Banca poi per fortuna respinto al mittente…

ChiantiBanca, sconfitta la lista Bini Smaghi 

Ma noi partiamo da qui…
Il 15 gennaio 2015 il consiglio di amministrazione della banca d’affari francese Société Générale ha annunciato la nomina di Bini Smaghi alla carica di Presidente del consiglio d’amministrazione in occasione dell’assemblea generale degli azionisti del 19 maggio 2015.[8]
…per arrivare qui…
Ricordo per dovere di cronaca che Bouton, attuale consigliere di Rotschild, poi costretto alle dimissioni, era il presidente di Société Générale ai tempi dello scandalo Kerviel, il trader che con operazioni spericolate diede il via al collasso dei fondi monetari con peridte intorno ai 5 miliardi di euro e il suo responsabile era quel Mustier che ora è l’amministratore delegato di Unicredit….
MILANO (Reuters) – UniCredit e Société Générale non commentano le indiscrezioni stampa secondo cui la banca italiana starebbe lavorando con Daniel Bouton, senior advisor di Rothschild, per una possibile fusione con l’istituto francese.
Al momento non è stato possibile avere un commento da Rothschild.
Il quotidiano MF oggi scrive che i colloqui tra le due banche per studiare l’integrazione o l’acquisizione non si sono fermati. UniCredit, aggiunge, sarebbe affiancata da “consulenti di prim’ordine”, a partire da Bouton.
Bouton è stato presidente di SocGen, da cui si è dimesso nel 2009 in seguito allo scandalo Kerviel, dopo un decennio alla guida della banca francese.
Anche l’AD di UniCredit Jean Pierre Mustier è un ex manager di Société Générale e la sua nomina nel 2016 aveva acceso le speculazioni sulla possibilità che i due istituti unissero le forze.
A giugno l’FT ha scritto che UniCredit stava esplorando la possibilità di una fusione con la rivale francese, aggiungendo che la volatilità della situazione politica italiana aveva causato uno slittamento dei tempi dell’eventuale operazione.
In occasione della diffusione della trimestrale all’inizio di questo mese, Mustier ha detto che il piano della banca al 2019 è basato sulla crescita organica ma che il nuovo piano potrebbe considerare anche la crescita esterna.
“L’Europa ha bisogno di banche paneuropee forti e noi intendiamo essere un vincitore paneuropeo”, ha dichiarato.
Un fallito come Bouton, presidente di SocGen, ai tempi dello scandalo Kerviel, ora advisor Rotschild, e Jean Pierre Mustier attuale AD UC responsabile del trader che causò 5 miliardi di perdite ora stanno per regalare Unicredit ai francesi! 😎
15:47 - 26 ago 2018 https://twitter.com/icebergfinanza/status/1033712550087680000

Noi consigliamo all’attuale Governo di bloccare in qualunque modo possibile l’ipotesi di fusione con la banca francese, non è interesse nazionale una simile operazione e Unicredit è banca di interesse nazionale, secondo il  nostro modesto parere, visto che Société Générale è secondo il nostro famigerato modellino che ci ha permesso di individuare quasi tutte le banche fallite, nazionalizzate o incorporate nella crisi americana,  una delle banche più sistemiche e peggio messe a livello di parametrio di rischio.

Un fine estate incandescente ci attende o forse chissà, veto su bilancio europeo e una serie di no a cascata a questa Europa di burocrati e plutocrati, egoista e menefreghista.

27 Agosto 2018

Fonte: qui

Trump fa comprare Btp, l'ultima balla che non salva l'Italia

Si dice che Trump sia pronto ad aiutare l'Italia acquistando Btp. Meglio stare attenti alle mosse e ai silenzi delle banche centraliAttenzione, ringalluzzimento generale di sovranisti e dintorni: il Financial Times ieri sparava la notizia in base alla quale Donald Trump avrebbe garantito a Giuseppe Conte appoggio al suo governo attraverso l'acquisto di Btp, se la fine della schermatura del Qe della Bce dovesse portare turbolenze ulteriori al nostro spread. Esatto, parliamo dello stesso Donald Trump che intende stendere al tappeto l'Europa con i dazi sull'export di automobili. E lo stesso Donald Trump che non più tardi di giovedì ha mostrato tutto il nervosismo in atto Oltreoceano, parlando alla NBC e prefigurando crolli dei mercati, in caso di suo impeachment. E parliamo, come ci mostra il grafico, dello stesso Trump che ha fatto salire di oltre il 27% il deficit Usa in un anno, tutte spese che necessitano finanziamento: ovvero, Treasuries da piazzare in un momento in cui tutti li stanno invece scaricando, Giappone, Russia e Turchia in testa. 
Sapete chi non li scarica? La Cina. La quale, però, formalmente sarebbe in guerra commerciale con gli Stati Uniti a colpi di dazi e sanzioni senza precedenti: quanto tempo è che vi dico che si tratta di una pantomima dal duplice obiettivo, ovvero schiantare un competitor economico come l'Ue e ingenerare una pre-recessione globale che permetta alla Fed, la stessa chiamata a finanziare quel deficit, di bloccare il processo di normalizzazione dei tassi e magari tornare a stampare un pochino? 
 
Signori, a novembre in America si vota e vi assicuro che il nostro spread interessa all'elettore americano medio meno delle previsioni del tempo in Afghanistan. E poi scusate, ma se c'è la certezza che gli Usa sosteranno le nostre emissioni, diventando loro gli acquirenti di ultima istanza di Btp al posto della Bce, cosa diavolo andrà a fare il ministro Tria in Cina? Perché l'intento principale, ufficiale e non smentito da alcuno, Conte per primo, è proprio quello di cercare di convincere Pechino a comprare nostro debito pubblico: cosa tentiamo, il colpo alla Totò con la Fontana di Trevi, sperando che i due formali arci-nemici non se ne accorgano, tanto noi italiani siamo i più furbi di tutti? Oppure diventeremo addirittura artefici della Yalta 2.0 fra Cina e Uds, il tutto in nome del comune amore e dell'attrattività irresistibile dei nostri titoli di Stato? 
"Ho riso molto quando ho letto la notizia. Non sono infatti a conoscenza di portfolio di cui Trump abbia la gestione diretta. Tutto quanto penso possa ottenere è qualche acquisto, magari da parte di fondi pensione statali ma il tutto sarebbe più di valore nominale che effettivo, a livello di ammontare". Sapete chi lo ha detto? Non il sottoscritto, ma Jan von Gerich, strategist di Nordea Bank, interpellato da Bloomberg, relativamente proprio al presunto supporto di Trump verso il nostro debito pubblico. Questo grafico, ci mostra plasticamente le straordinarie performance di investimento e di liquidità di cui godono i fondi pensione statali Usa. 
 
Vi sentite più tranquilli? Meglio che i nostri Btp li comprino col contagocce i fondi pensione degli insegnanti del Maryland e del West Virginia che quel complottardo di Mario Draghi, il quali invece acquista col badile, no? E vogliamo parlare della minaccia di Di Maio verso l'Ue sulla questione Diciotti, ovvero se non partono i ricollocamenti, noi non versiamo più i 20 miliardi di contributi annui all'Unione? Qualcuno spieghi al ministro Di Maio, utilizzando parole semplici (ma anche gesti, figure, ipnosi, un cane-guida se serve), che se anche risparmiassimo i 20 miliardi di contributi che diamo all'Ue, immediatamente perderemmo l'appoggio della Bce nell'acquisto di titoli di Stato per quel che resta del programma di Qe, visto che Draghi verrebbe subito messo in minoranza nel board come ritorsione e che, grazie a questo governo, in Europa siamo isolati come non mai. E siccome in soli due mesi dall'estero hanno già scaricato 72 miliardi di controvalore di Btp, ci rimetteremmo. E anche pesantemente. Dubito il ministro Di Maio capisca ma qualcuno ci provi, per carità. Ma vi rendete conto delle idiozie che sostiene questo Governo pur di non ammettere che il Re è nudo? Il tutto, giocando con i destini del Paese. 
Se infatti in due mesi gli investitori esteri hanno scaricato 72 miliardi di controvalore di Btp e come mostra questo grafico, sempre dello stesso Financial Times, chi sta comprando con il badile sono le nostre banche, tanto per proseguire la vecchia abitudine di sostenere i governi di turno, calmierando lo spread (ma i poteri forti non erano contro questo governo?). 
 
Peccato che ci sia un duplice problema. Primo, così facendo gli attivi delle banche vanno al Tesoro e non a famiglie e imprese. Secondo, se per caso qualcosa andrà fuori giri in autunno, a livello interno, europeo o addirittura globale (ipotesi tutt'altro che peregrina), il valore in calo di quei Btp si tramuterà in perdita per le nostre banche e i loro bilanci. E dopo, quale potrebbe essere la soluzione? A chi ci rivolgiamo, se - per caso - si rendesse necessario accedere a fondi emergenziali per evitare una crisi sistemica del comparto, come accaduto in Spagna? Ci rivolgiamo alla Fed, forse? O magari al ministero delle Finanze russo? O a quello ungherese? Il tutto, giova ricordarlo, senza più lo scudo della Bce, se davvero il Qe terminerà a inizio del 2019 (cosa che, come sapete, io non credo ed è l'unico elemento di speranza che mi rimane, stante la situazione attuale). 
Signori, siamo non solo ai titoli di coda, ma, ormai, veramente alle comiche. Peccato che altrove non si monopolizzi l'attenzione su una nave con 170 immigrati ma si guardi al quadro un pochino più ampio. 
La Germania, non a caso, punta alla presidenza della Commissione Ue, piazzando un proprio uomo al posto di Juncker e rinunciando alla guida della Bcr per Jens Weidmann
Vi siete chiesti perché? 
Forse perché sanno che, stante quanto sta arrivando, la politica monetaria per parecchi anni andrà con il pilota automatico e in assoluto sincronismo con quella di Fed, Bank of Japan e Pboc cinese: se si blocca lo stimolo, sotto qualsiasi forma o nome lo si voglia applicare, viene già tutto. Per primo, quell'enorme schema Ponzi che è l'economia cinese. E allora, hai voglia a piazzare Btp. La Commissione, invece, conta eccome. Perché è il cuore pulsante e decisionale dell'Europa, anche e soprattutto relativamente agli accordi commerciali. Ma qui non la si vuole capire, qui si gioca a fare i rivoluzionari in base al teorema Ricucci, ovvero con le terga del Paese. Il quale, oltretutto, applaude anche e passa le giornate a ritwittare gli slogan propagandistici del ministro dell'Interno o di quello del Lavoro: stiamo scavandoci la fossa da soli e nemmeno ce ne accorgiamo. 
Ragionate: vi sembra una normale coincidenza che la sentenza contro Manafort e la confessione di Cohen, entrambe due siluri contro Trump, siano arrivate proprio ora? E vi pare altrettanto un caso che, come ovvio, proprio ora sia arrivata la replica del Presidente, il quale non a caso ha parlato di mercati che crollano - e non di un Paese che si rivolta in sua difesa - in caso di impeachment? Proprio ora, alla vigilia del simposio di Jackson Hole, gran cerimoniere la Fed e il suo presidente, Jerome Powell, sempre casualmente tornato nel mirino di Trump a inizio settimana proprio per la sua politica di rialzo dei tassi. E, ciliegina sulla torta, in perfetta contemporanea torna a farsi vivo anche il defunto Al-Baghdadi con un discorso di 40 minuti in stile Fidel Castro: insomma, l'Isis è viva e lotta insieme a chi non vuole dire addio al Qe globale. 
Tutte coincidenze, a vostro modo di vedere? Ma, soprattutto, un dato dovrebbe farci pensare, prima di berci tutte le baggianate che arrivano da governo e dintorni: il silenzio tombale di Mario Draghi. Ormai, da settimane. E, cosa ancora più preoccupante, quantomeno a livello di segnale proxy di tensione, la sua assenza insieme a quella del numero uno della Bank of Japan, Haruhiko Kuroda, proprio alla riunione dei banchieri centrali organizzata dalla Fed a Jackson Hole. Disinteresse? No, necessità di non stare a qualche migliaio di chilometri dal posto di lavoro in questo momento. Qualcosa, insomma, potrebbe accadere questo weekend, magari di quelle sottotraccia di cui noi nemmeno ci accorgiamo. Ma chi sovrintende alla politica monetaria, sì. 
Attenti, vi dissi in tempi non sospetti che questo autunno rischiava di farci ricordare quello del 2011 come una passeggiata nel parco. Beh, i rischi sono decisamente aumentati. E le prospettive peggiorate. Parecchio. Ma se volete morire sulle barricate, fatte da questo Governo con i mobili dell'intero Paese, parafrasando Flaiano, fate pure. Il masochismo e l'autolesionismo non sono reato. Basta poi non lamentarsi. 
25 Agosto 2018
Fonte: qui

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