9 dicembre forconi: Come il cosiddetto libero mercato produce inevitabilmente una dittatura

martedì 28 agosto 2018

Come il cosiddetto libero mercato produce inevitabilmente una dittatura



Nel suo ultimo articolo per The Strategic Culture lo storico americano Eric Zuesse scrive come nessuna democrazia, intesa come governo del popolo, permetterebbe a forze esterne di controllare la propria terra. E proprio per questo “L'imperialismo è incoerente con la democrazia; qualsiasi impero è dittatoriale, per sua stessa natura. Implica la dittatura sugli abitanti delle sue colonie, anche se non necessariamente sui residenti nella terra imperiale”, scrive Zuesse, che sottolinea anche un concetto molto importante e poco approfondito purtroppo, vale a dire l’assoluta coerenza tra Impero e libero mercato e la sua assoluta incoerenza con la democrazia. “Nessun impero è democratico, perché ogni colonia è governata da non residenti”.

Non è un caso, prosegue Zuesse nella sua analisi, che la propaganda per il libero mercato sia finanziata lautamente da miliardari come i fratelli Koch e George Soros, perché il controllo dei paesi comporta inevitabilmente il controllo della ricchezza di quel paese. 

Un importante filosofo campione del libero mercato, Hans-Hermann Hoppe, nel 2001 ha pubblicato il suo “Democracy: The God that Failed”, considerato un capolavoro libertario. Hoppe sostenne senza riserve che il libertarismo e il conservatorismo sono la stessa cosa - e che entrambi con passione odiavano la democrazia. A differenza di molti libertari - prosegue Zuesse - che affermano falsamente che la democrazia è impossibile senza che ci sia prima il libertarismo (un libero mercato), Hoppe ha riconosciuto e sostenuto la reciproca incoerenza tra libertarismo e democrazia.  Hoppe argomenta non solo per l’instaurazione di un’aristocrazia, ma addirittura ereditaria. La ragione per questa preferenza è il libertarismo tradizionale, che favorisce il privato sul pubblico: "Le monarchie ereditarie rappresentano l'esempio storico di governi di proprietà privata e le repubbliche democratiche di governi di proprietà pubblica."

La democrazia, sottolinea Zuesse, è naturale dove la ricchezza è distribuita in modo quasi uniforme. La dittatura è naturale laddove la ricchezza è distribuita in modo estremamente disuguale. Quest'ultimo è vero perché nessuna nazione può mantenere una democrazia se la ricchezza è altamente iniqua. La maggior parte del mondo è dittatoriale. Questo perché, quasi ovunque, la ricchezza e persino il reddito sono distribuiti in modo estremamente disuguale. Le leggi e la loro applicazione determinano la distribuzione della ricchezza e del reddito. La tendenza naturale è verso la dittatura, perché un mercato libero produce una maggiore concentrazione economica. 

Quindi, conclude Zuesse, la ragione per cui un libero mercato aumenta inevitabilmente la dittatura, è che la dittatura è naturale, così come il libero mercato stesso è naturale, e il potere pre-esiste ovunque per sconvolgere e rovesciare ogni uguaglianza che potrebbe esistere in entrambe le sfere. La democrazia non è naturale, ma un libero mercato e un governo aristocratico sono entrambi naturali. E la realtà politica determina la realtà economica.Fonte: qui

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