9 dicembre forconi: IL RACCONTO DELLA 20ENNE STUPRATA A MILANO DAL TASSISTA ILLEGALE EGIZIANO

sabato 21 luglio 2018

IL RACCONTO DELLA 20ENNE STUPRATA A MILANO DAL TASSISTA ILLEGALE EGIZIANO

DOPO LA SERATA ALL’OLD FASHION, È SALITA NELL’AUTO DELL’UOMO CHE GIÀ CONOSCEVA 

LUI L’HA PORTATA IN UN PARCHEGGIO E HA APPROFITTATO DELLA SUA INCOSCIENZA

Cristina Bassi per “il Giornale”

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Si è risvegliata nel proprio letto dopo una notte in discoteca e ha capito subito che le era successo qualcosa di brutto. Nella sua mente, ancora annebbiata dal troppo alcol bevuto con gli amici, hanno cominciato ad affiorare alcuni flash.

Uno in particolare: un uomo sopra di lei dentro una macchina. L'amica che l'ha raggiunta e le macchie trovate sui vestiti della sera prima l'hanno convinta ad andare dai carabinieri e denunciare lo stupro subito.

È così che i militari della Compagnia Milano Duomo hanno arrestato per violenza sessuale Ahmed Nabawy Ahmed Elshebbiny, tassista abusivo di 61 anni nato in Egitto con cittadinanza italiana (è nel nostro Paese dagli anni Ottanta).
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«La vittima, una studentessa di 20 anni - spiega il capitano Renato Puglisi - si è presentata da noi nel pomeriggio dello scorso 16 giugno. I suoi ricordi della notte appena trascorsa, anche se frammentari, sono stati preziosi per individuare l'aggressore».

La giovane ha raccontato di aver passato la serata con gli amici alla discoteca Old Fashion, la stessa davanti alla quale alcuni giorni fa è stato accoltellato Niccolò Bettarini, per una festa di compleanno.

Ha ammesso di avere bevuto molto e di essere uscita poco prima delle 5, sola e completamente ubriaca. È salita sull'auto dell'uomo che conosceva già, perché altre volte l'aveva accompagnata a casa, anche insieme ad altre persone.

Il 61enne l'ha portata in un parcheggio appartato e ha abusato di lei approfittando del suo stato di incoscienza. I frammenti che la vittima ricorda: lui che la tocca, un luogo con alberi e un cartello stradale, la luce dell'alba, quell'uomo sopra di lei sul sedile del passeggero e poi sempre lui che scende per pulire il sedile, il colore grigio dell'utilitaria e quelle frasi pronunciate dopo la violenza.

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«Questa cosa resta tra di noi, io ti voglio bene», le dice riaccompagnandola a casa. E quando lei chiede di pagare la corsa: «No, non ti preoccupare...».

La ragazza crolla sul letto, quando si sveglia comincia a ricostruire. Si confida con due amici. «Nonostante quello che aveva subito, sorprende la precisione dei particolari riportati dalla vittima», sottolinea il procuratore aggiunto Letizia Mannella che ha coordinato le indagini insieme al pm Gianluca Prisco.

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Il racconto è definito «pienamente attendibile» dal gip Alessandra Simion, che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Le conferme sono arrivate dalle analisi del Soccorso violenza sessuale della clinica Mangiagalli e da quelle del Ris di Parma: il Dna dell'arrestato corrisponde a quello estrapolato dalle tracce biologiche sugli abiti della giovane. Ahmed Elshebbiny, vedovo e con figli, ha vecchi precedenti penali per furto.

I carabinieri lo hanno trovato grazie alle indicazioni della 20enne cui lui aveva lasciato il numero di cellulare. Era a casa, ha aperto la porta credendo che a bussare fosse il portiere. In passato aveva già fatto apprezzamenti alla studentessa stuprata: «Quanto sei bella, mi ricordi una mia ex fidanzata. Vuoi dormire da me? Ho una stanza libera». Gli investigatori indagano ancora, sospettano che Ahmed possa aver fatto altre vittime. 

Fonte: qui
LEGATA, IMBAVAGLIATA E STUPRATA PER ORE 


A PIACENZA UNA BARISTA CINESE È RICOVERATA SOTTO CHOC DOPO ESSERE STATA VIOLENTATA NEL SUO LOCALE 

UN UOMO SI È PRESENTATO NEL BAR E L’HA IMMOBILIZZATA. A CHIAMARE I SOCCORSI SONO STATI I VICINI, CHE L’HANNO SENTITA URLARE…



Legata, imbavagliata e stuprata per ore da un uomo. È la denuncia di una barista cinese di Piacenza, ora ricoverata sotto choc in ospedale.

Secondo il racconto della vittima ai carabinieri, che sono sulle tracce dell’aggressore, l’uomo si sarebbe presentato nel locale la sera del 18 luglio poco prima della chiusura, mentre la vittima era da sola, e dopo averla immobilizzata avrebbe abusato di lei.
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Le grida sono state udite dai vicini che hanno chiamato i soccorsi. Al momento sulla vicenda, di cui ha dato notizia la stampa locale, c’è forte riserbo da parte degli investigatori e della procura, che ha affidato il caso al pm Emilio Pisante.

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I carabinieri hanno già ascoltato diverse persone e isolato la zona antistante il bar di viale Dante per acquisire elementi utili all’identificazione dell’uomo.

Fonte: qui

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