BOLLETTINI ALLARMANTI, VALANGA DI DISDETTE E SDRAIO VUOTE SOTTO UN SOLE COCENTE
I MAGHI DEL METEO SPUNTANO OVUNQUE, MA SPESSO SBAGLIANO LE PREVISIONI
ZAIA: “MOLTI SEMBRANO CARTOMANTI. UNA PREVISIONE NON SI NEGA A NESSUNO, MA COSÌ SI METTE IN GINOCCHIO UN’INTERA ECONOMIA. È ARRIVATO IL MOMENTO DI…”
Riccardo Bruno per il “Corriere della Sera”
Erano stati annunciati fulmini e saette nel fine settimana, soprattutto in Veneto. E invece è stato piuttosto bello. «Altroché, c' era sole, un gran bel sole». Capita spesso che i maghi del meteo tirino fuori dal cilindro il coniglio sbagliato.
E non è la prima volta che il governatore veneto Luca Zaia alza la voce. «Ma adesso è troppo, ne abbiamo le tasche piene. Basta con le previsioni di certi cialtroni, servono delle regole e se sbagliano siamo pronti a chiedere il risarcimento danni».
Una volta c' era solo il placido colonnello Bernacca, adesso i meteorologi spuntano ovunque come gli chef: in televisione, su Internet, nella app dei telefonini. Non ci si azzarda a partire senza aver prima trovato conforto in cartine piene di soli splendenti.
«Per carità - continua Zaia - l' errore può capitare e certo non metto in discussione i professionisti. Ma non si possono accettare quelle indicazioni grossolane, maccheroniche, che proliferano dappertutto. Una previsione ormai non si nega a nessuno, ma quando si danno informazioni sbagliate si mette in ginocchio un' intera economia. In Veneto il turismo è la prima industria, 17 miliardi di fatturato, 70 milioni di visitatori all' anno, di cui 32 scelgono proprio le spiagge. Se si dice che sarà bruttissimo e invece non è così, si combina un macello».
Non è ovviamente soltanto una preoccupazione del Nordest. Una settimana fa, prima del sindaco di Jesolo, aveva protestato il primo cittadino di Sanremo, Alberto Biancheri, ipotizzando d' ora in poi di valorizzare i «meteorologi locali». Mentre i gestori dei lidi di Comacchio nel Ferrarese, anche loro usciti a pezzi dai calcoli errati sull' ultimo weekend, hanno proposto una rete di webcam per mostrare in diretta ai potenziali clienti che tempo fa davvero.
Dalla Versilia al Trentino, dalla Liguria alla Campania le cronache degli ultimi anni sono piene di albergatori delusi e amministratori inferociti. Il copione è sempre lo stesso: bollettini allarmanti, valanga di disdette e sdraio vuote sotto un sole cocente.
«Altro che modernità, allora meglio tornare al medioevo» provoca il governatore Zaia. E anche lui ha una proposta da mettere in campo. «È arrivato il momento di individuare chi sono i professionisti. Attualmente non c' è una regolamentazione, chiunque può dire la sua.
Molti mi sembrano dei cartomanti, fanno oroscopi non previsioni. Perché non basta dire piove o è nuvoloso, bisogna aggiungere la probabilità che questo accada. Che senso ha mettere il simbolo dei temporali se poi la percentuale che si verifichino è solo del 5 per cento?».
Modificare le leggi, mettere un po' d' ordine in un settore che ha conquistato spazi enormi può certo aiutare, ma forse non è sufficiente. «Dobbiamo cambiare anche noi - conclude Zaia -. Dovremmo essere meno fatalisti, vivere con più leggerezza. Ormai programmiamo tutto, la nostra vita dipende da macchine digitali infernali. Mi ricordo che quando ero piccolo e si andava al mare, la sera ci mettevamo a letto sperando che il giorno dopo non piovesse. Eravamo molto meno social, ma non era poi così tanto male».
Fonte: qui
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