353 PERSONE IDENTIFICATE
LE FORZE DELL'ORDINE ANCHE NELLE ABITAZIONI DEI CASAMONICA: A PIAZZA GASPARRI LE CENTRALI DELLO SPACCIO
Mirko Polisano per il Messaggero - Roma
L'OPERAZIONE Nuova Ostia si è svegliata con il rumore degli elicotteri e i blindati in mezzo alle strade. Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e vigili urbani hanno accerchiato il fortino dei clan e perquisito i palazzi della droga. Dopo la scia di sangue degli ultimi giorni, è scattato il piano del ministro dell' Interno. In campo, oltre 250 uomini in assetto anti sommossa che hanno circondato piazza Gasparri e le vie limitrofe, roccaforte degli Spada.
I FATTI In particolare, accerchiato il palazzo di Roberto, il reggente del clan - secono i pm- e attualmente rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Tolmezzo dopo aver aggredito con una testata il giornalista della troupe di Nemo. Tra statue di leoni e di cavalli, simbolo della potenza dell' organizzazione criminale, gli agenti della squadra mobile e del commissariato del Lido hanno effettuato i controlli nell' abitazione che il Comune di Roma assegnò a Rosaria Spada. All' interno, è stato individuato il nipote Walter Casamonica che di fatto viveva lì ed è stato portato in commissariato per l' identificazione. Rischia una denuncia per occupazione abusiva. Nel giardino dell' appartamento, poi, era stato costruito una veranda completamente abusiva.
I CITOFONI E sui citofoni compare una sfilza di nomi che da queste parti sono impronunciabili: Spada e Casamonica. Una palazzina comunale è tutta per loro. Questi palazzi vista mare sono delle vere e proprie centrali dello spaccio di droga. Dai sottoscala alle terrazze condominiali, dove dagli anni' 80 si ricorrono guardie e ladri. Al civico 27 di piazza Gasparri è stato individuato un vero bunker. In ogni angolo della palazzina sono state piazzate delle telecamere che portavano dagli scantinati al quinto piano. Servivano per monitorare chi entrava per acquistare la droga. In un appartamento è stata scoperta una vera cabina di regina con schermi da tutte le angolazioni. Succede a Ostia come nei palazzoni di Scampia.
Le forze dell' ordine hanno sequestrato tutto il materiale. Passati al setaccio anche cantine e garage, i covi da sempre della mala del mare di Roma. Le pistole (alcune giocattolo) erano conservate in scatoloni e utilizzate per le rapine. «Non finirà qui- rassicura il colonnello Pasqualino Toscani, comandante del gruppo Carabinieri Ostia- non è una prova di forza né un intervento spot, ma in maniera massiccia saremo sempre più presenti per fronteggiare il crimine organizzato».
Il bilancio della Prefettura parla di 353 persone identificate, 276 mezzi controllati e 4 persone arrestate per detenzione di armi e sostanze stupefacenti (Tra queste Luciana Medici, trovata in possesso di 40 grammi di droga e Luigi Fresta, trovato con 5 grammi di cocaina e con in tasca un coltello serramanico). La risposta dello Stato è stata comunque quella di un duro colpo al fiorente mercato della droga che tra queste palazzine e strade non ha mai incontrato grandi ostacoli.
I PRESIDI I posti di blocco sono durati per tutta la giornata. Fino a sera tardi il lungomare di Ponente è stato presidiato da pattuglie di polizia, carabinieri e guardia di finanza che mitra alla mano hanno ispezionato chi entrava e usciva da Nuova Ostia che continua a confermarsi tra le più importanti piazze di spaccio della Capitale.
La geografia dello spazio è visibilmente organizzata. Ogni zona di questo quadrilatero ha il suo capo che oltre ai pali si serve di tanta e altra manovalanza. Come quelli che mettono a disposizione le case «d' appoggio», garage o box dove lontano da occhi indiscreti si confezionano dosi in quantità industriale. Oppure di gente che fa la sentinella notturna, la «vedetta». «Finalmente si vedono le sirene da queste parti», commenta un negoziante. Adesso la speranza è che non torni tutto come prima.
Fonte: qui
GLI EX DELLA BANDA MAGLIANA DICHIARANO GUERRA AI CLAN
NELLE INDAGINI SULLE SPARATORIE DEL LITORALE TORNANO VECCHI GRUPPI CRIMINALI
LE FAMIGLIE SPADA E FASCIANI ATTACCATE ANCHE DA UOMINI LEGATI A COSA NOSTRA
Alessia Marani e Sara Menafra per Il Messaggero
Riprendere terreno, a tutti i costi, correndo il rischio di scatenare telecamere e retate come quella interforze partita ieri mattina e che ha tutta l' aria di non essere una mossa isolata. Sono gli investigatori che conoscono la criminalità lidense da anni a consigliare di guardare ai fatti di queste ore, la gambizzazione di Alessio Ferreri, nipote di Terenzio Fasciani e l' assalto alle abitazioni di due appartenenti della famiglia Spada a Nuova Ostia, come a una lunga catena di vendette e ritorsioni. Una guerra di clan che riparte dalla voglia di rivincita di quei rivoli della Banda della Magliana che con usura, estorsioni e narcotraffico fanno affari - e a volte scatenano conflitti - con i ranghi più alti delle organizzazioni mafiose.
CATENA DI SANGUE Ma c' è un episodio non troppo lontano nel tempo, secondo gli investigatori, da cui ripartire. Spada e Fasciani sono riusciti ad allargare il proprio potere nella zona quando Giovanni Galleoni, detto Baficchio, viene ammazzato nel del 2011 mentre segue i lavori di un locale che vuole aprire in via Forni (Nuova Ostia) e Massimo Cardoni gambizzato (alcuni anni dopo);
contemporaneamente gli interessi della famiglia Triassi (considerata mandataria dei clan agrigentini sul litorale romano, sebbene assolta a Roma dall' accusa di mafia) vengono fortemente indeboliti a suon di aggressioni e pistole. Ma oggi, quella stessa nuova alleanza scricchiola: Roberto Spada, il boxeur protagonista della testata ad un inviato di Rai 2 è in carcere di alta sorveglianza, a Tolmezzo. Il fratello, Romoletto, capo della famiglia nuovamente sotto indagine per mafia è stato recentemente condannato a 10 anni per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Dopo la sentenza della Cassazione, il clan Fasciani dovrà affrontare un nuovo processo di appello e rispondere ancora dell' accusa di mafia, inizialmente cancellata in secondo grado. Una situazione di debolezza che, secondo alcuni analisti, Roberto Spada aveva già in mente quando venti giorni fa ha aggredito il giornalista Daniele Piervincenzi stando ben attento a che lo inquadrasse la telecamera e un piccolo pubblico lo applaudisse entusiasta.
Una parte di questa storia, che ora potrebbe vedere un nuovo capitolo, è stata raccontata da Tamara Ianni, testimone di giustizia insieme al marito, Michael Cardoni, legato ai Baficchio: «Almeno fino al 2011, Galleoni Giovanni, zio di mio marito e alleato di Paolo Frau della Banda della Magliana, rivestiva un ruolo di vertice nell' ambito della malavita di Ostia. In data 22/11/2011 insieme al suo amico Antonini Francesco, Sorcanera fu ucciso. I mandanti sono stati gli Spada. Quando è morto Giovanni Galleoni gli Spada hanno fatto in modo che in piazza Gasparri venissero fatti esplodere fuochi pirotecnici per festeggiare la cosiddetta pax mafiosa, una situazione che tutti gli abitanti del quartiere hanno riconosciuto essere più tranquilla».
Paoletto Frau, considerato il luogotenente del boss della Magliana Danilo Abbruciati venne ammazzato sotto casa nel 2002, in pieno giorno. Due sicari in moto si avvicinano, lo chiamano per nome e gli sparano. Aveva appena preso la gestione di un parcheggio, intendeva allargare il giro degli affari, lui che era in contatto con pezzi di mala ostiense trapiantati in Sudamerica.
Un omicidio ancora oggi insoluto: sui poliziotti che indagavano piombarono false denunce che li misero fuorigioco. Chi allora come oggi ha armato la mano di sicari che dettano la loro legge a suon di piombo? Il doppio avvertimento è stato recapitato.
Chi si è mosso lo ha fatto dimostrando una forza logistica capace di sfidare i riflettori puntati su Ostia. Per gli investigatori quei gruppi che hanno saputo abbassare la testa al momento opportuno, potrebbero avere deciso di rialzarla per riprendersi spazi lasciati liberi, con il beneplacito di Cosa Nostra, i cui interessi su Roma a volte mutuano quelli dei napoletani.
Fonte: qui
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