In una lunga intervista rilasciata mesi fa all’Huffington Post, Piero Angela parla della sua infanzia, della sua vita e della sua carriera. Dell’intervista integrale (che potete leggere qui), riportiamo 3 domande che interessano i lettori di questa rivista. Eccole:
Cosa può fare la politica?
In tutta la storia dell’umanità, la politica non ha mai creato ricchezza. La rivoluzione industriale è un prodotto della tecnologia. E il miracolo economico italiano degli anni sessanta non è merito della Democrazia cristiana. Sono l’innovazione, la ricerca, la competenza, il talento, la creatività, l’istruzione, che creano il valore aggiunto. L’Italia non lo fa da quindici anni. Il nostro sistema è congegnato per bloccare le energie produttive.
Abbiamo delle responsabilità anche noi italiani?
Quando ero bambino, non mi hanno mai detto che ero titolare di diritti. Avevo molti doveri. Se li rispettavo, venivo premiato. Altrimenti, venivo punito. In Italia oggi – nella famiglia, nella scuola, nella società – tutti vogliono tutto.
Nessuno è più educato a pensare che per avere qualcosa prima deve essere disposto a offrire qualcos’altro in cambio.
E allora il problema è più serio.
Il problema dell’Italia è un problema morale, che non si può risolvere in cinque minuti. Ogni giorno leggiamo di casi di corruzione. Non sono solo politici, palazzinari, delinquenti: sono anche avvocati, giudici, uomini della guardia di finanza, dipendenti pubblici che truffano lo stato per cui lavorano. Non ci sono punizioni per chi sbaglia.
E non ci sono premi per chi merita. Un paese così non può funzionare.
È un paese morto.
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