9 dicembre forconi: Eurostat: “Un terzo degli italiani è a rischio povertà. Il dato peggiore dell’Europa occidentale”

martedì 17 ottobre 2017

Eurostat: “Un terzo degli italiani è a rischio povertà. Il dato peggiore dell’Europa occidentale”

Sono 117,5 milioni le persone a rischio povertà nell’Unione Europea, il 23,4% della popolazione totale. In particolare in Italia il 28,7% della popolazione rientra in questa categoria, ossia all’incirca 17 milione di persone. È quindi il nostro il Paese dell’Europa Occidentale con la più alta percentuale di persone a rischio povertà o di esclusione sociale. Questo è quanto emerge dai dati Eurostat,ufficio statistico dell'Unione Europea.
Tre i parametri secondo cui è stato effettuato lo studio: il rischio povertà è stato calcolato in base all’appartenenza a un nucleo famigliare con reddito inferiore all’equivalente del 60% del reddito medio nazionale, inclusi i trasferimenti sociali; il secondo aspetto è quello di rientrare tra le persone che soffrono di gravi "deprivazioni” come l’impossibilità di avere il riscaldamento a casa, la difficoltà nel pagare a rate le bollette o il mancato possesso di beni come l’auto, il cellulare, la televisione. Infine come terzo parametro c’è la necessità di appartenere a una famiglia con meno del 20% di ore lavorate rispetto al potenziale dell’ultimo anno.
In generale l’Eurostat ha rivelato che il tasso di povertà o rischio di isolamento è sceso dal 2012 al 2016, arrivando fino al 23,4% nel 2016; un dato confortante se confrontato dopo i tre anni, dal 2009 al 2012, di rialzi consecutivi della percentuale fino all 25%.
Tra i Paesi più con il più elevato rischio di povertà c’è la Bulgaria (40,4%) e a seguire la Romania (38,8%) e la Grecia (35,6%). I dati più bassi sono invece quelli registrati in Repubblica Ceca (13,3%), Finlandia (16,6%), Danimarca (16,7%) e Olanda(16,8%).
Il piazzamento dell’Italia, come già anticipato, non è tra i migliori, almeno per l’Europa occidentale; a fare meglio anche Portogallo e Spagna, due Paesi che hanno vissuto una crisi economica particolarmente dura, rispettivamente con  il 25,1% e con il 27,9% di punteggio. Va però specificato che il dato italiano è del 2015, gli altri del 2016.
Rispetto al 2008, l'anno in cui è esplosa la crisi, la situazione in Italia è peggiorata di 3,2 punti percentuali: nove anni fa il 25,5% della popolazione italiana era a rischio povertà o esclusione sociale.
Nell'Unione i Paesi che registrano un tasso di povertà più alto rispetto all’Italia sono tutti a Est: la Bulgaria (40,4%), la Grecia (35,6%), la Lituania (30,1%) e la Romania (38,8%). Tra quelli a Est che fanno meglio c’è la Repubblica Ceca (13,3%), l'Estonia (24,4%), la Croazia (28,5%), Cipro (27,7%), la Lettonia (28,5%), l'Ungheria (26,3%), la Polonia (21,9%), la Slovenia (18,4%) e la Slovacchia (18,1%).
In media nell'Ue, sempre considerando di fare un confronto tra realtà molto diverse, la situazione è lievemente migliorata dal 2008 al 2016, passando dal 23,7% al 23,4%.
Fonte: qui

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