9 dicembre forconi: Cremlino: telefonata Trump-Putin su terrorismo e Siria - Trump e gli immigrati irregolari

martedì 15 novembre 2016

Cremlino: telefonata Trump-Putin su terrorismo e Siria - Trump e gli immigrati irregolari

Dialogo con Vladimir Putin su basi parità, possibile incontro.

Incarcereremo i criminali o butteremo fuori gli irregolari che hanno precedenti penali
Finiremo di costruire il muro o la recinzione  al confine col Messico


Ansa - Il neo eletto presidente Usa Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin hanno avuto un colloquio telefonico. Lo riferisce la Tass. Al centro dei colloqui, riferisce il Cremlino, la lotta al terrorismo internazionale e la questione siriana. Putin si è congratulato con Trump per l'elezione. Nella loro telefonata Vladimir Putin e Donald Trump hanno deciso di proseguire con i contatti telefonici con la possibilità di incontrarsi personalmente. Lo riferisce il Cremlino secondo quanto riporta la Tass. "Il presidente russo si è detto pronto a costruire un dialogo fra partner con la nuova amministrazione sui principi di uguaglianza, rispetto reciproco e non interferenza nei rispettivi affari interni", ha aggiunto il Cremlino. Il presidente russo Vladimir Putin e il presidente-eletto americano Donald Trump hanno riconosciuto come il livello delle attuali relazioni fra Stati Uniti e Russia sia "insoddisfacente" e hanno auspicato una normalizzazione dei rapporti.
Il presidente russo Vladimir Putin ha chiamato per congratularsi per la vittoria di Donald Trump. Lo riferisce lo staff del presidente-eletto americano. Nel corso del colloquio telefonico, Trump ha detto a Putin di puntare su una relazione forte e duratura.
"Uno dei messaggi che consegnerò ai leader europei" è "l'impegno di Donald Trump nei confronti della Nato. Lo afferma il presidente americano Barack Obama a poche ore dalla partenza per l'Europa. "Un enorme continuità nelle relazioni estere degli Stati Uniti continuerà con il presidente-eletto, Donald Trump, che ha mostrato un "grande interesse" nel mantenere le relazioni estere. 
"Con il mio team siamo pronti ad accelerare i prossimi passi verso la transizione. Aiutero' il presidente eletto ad affrontare questa grande sfida": lo ha detto Barack Obama nel corso della sua prima conferenza stampa dopo le elezioni presidenziali.
"L'America oggi e' piu' forte e le alleanze sono cruciali per la nostra sicurezza": lo ha detto Barack Obama che stasera partira' per il suo ultimo viaggio in Europa dove incontrera' i principali leader europei. "Non mollero' fino all'ultimo", ha agiunto Obama.
La comunità ebraica e quella musulmana in Usa protestano contro la nomina di Steve Bannon come chief strategist di Trump: "E' una scelta che rende l'appello all'unità una presa in giro", afferma il Council on American-Islamic relations. L'accusa a Bannon è quella di aver trasformato il suo sito Breibart in uno strumento di "propaganda etnica e di nazionalismo bianco", con posizioni "razziste" e, aggiungono gli ebrei, "antisemite". "Bannon deve andare via - attacca infatti anche l'Anti-Defamation League - se Trump vuole davvero essere il presidente di tutti".
Portavoce difende Bannon, 'brillante stratega' - Donald Trump scende in campo per difendere la controversa nomina di Steve Bannon: "Chi lo critica - ha detto la portavoce del tycoon, Kellyanne Conway - dovrebbe andare a guardare il suo curriculum. Bannon e' uno stratega brillante, e con Reince Priebus sta facendo sacrifici enormi per servire il presidente".
''Protestano contro di me perche' non mi conoscono, ma dico loro di non avere paura'': e' il primo messaggio di Trump ai manifestanti che da giorni protestano contro la sua elezione a presidente degli Usa. E ai suoi sostenitori Trump a chiesto "stop" agli attacchi contro neri, ispanici e gay. Il presidente americano eletto ha annunciato poi che alla Corte costituzionale nominerà giudici 'pro vita' (anti aborto) e 'pro secondo emendamento' (quello sul diritto all'autodifesa con le armi).
Incarcereremo i criminali o butteremo fuori gli irregolari che hanno precedenti penali  - Donald Trump ha ribadito in una intervista alla Cbs un'altra delle sue promesse elettorali, l'espulsione di 2-3 milioni di clandestini con precedenti penali. "Quello che faremo e' buttare fuori dal Paese o incarcerare le persone che sono criminali o hanno precedenti criminali, membri di gang, trafficanti di droga", ha detto, indicando la cifra in due, forse anche tre milioni. Quanto agli altri irregolari, il neopresidente eletto ha sostenuto che una decisione verrà presa dopo aver reso sicura la frontiera. Trump ha confermato che intende costruire il muro al confine col Messico, precisando che una parte potrebbe essere muro e una parte una "recinzione", in accordo con quanto proposto dai repubblicani al Congresso.

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