9 dicembre forconi: Brexit: dossier Zigolo Giallo, uscita senza accordo scatenerebbe il caos (Sunday Times)

lunedì 19 agosto 2019

Brexit: dossier Zigolo Giallo, uscita senza accordo scatenerebbe il caos (Sunday Times)

ANCHE SE BORIS JOHNSON FA IL GRADASSO E DICE CHE IL NO DEAL È UN’OPZIONE PERCORRIBILE, IL GOVERNO HA STILATO UN DOCUMENTO IN CUI SI PREPARA IL REGNO UNITO AL CAOS – LO SCOOP DEL “SUNDAY TIMES” SU QUELLA CHE È STATA RIBATTEZZATA “OPERAZIONE ZIGOLO GIALLO”: L’INCUBO DEL RAZIONAMENTO, I FARMACI CHE POTREBBERO NON ARRIVARE, IL BACKSTOP E TUTTI I CASINI CHE CI SARANNO IL 31 OTTOBRE. 

L’UNICA A SALVARSI È LA FINANZA

In vista di una no-deal Brexit, ossia di una uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea senza un accordo, il prossimo 31 ottobre, scatterebbe il caos. Almeno stando all'”Operation Yellowhammer”, tradotto Operazione Zigolo giallo, che circolerebbe nel governo inglese. Lo ha riportato il Sunday Times, pubblicando in esclusiva il piano governativo che prevede conseguenze disastrose per il paese: scarsità di cibi freschi, impennata dei prezzi, disservizi nelle banche e difficoltà a reperire farmaci specifici. Il governo inglese avrebbe cercato di rassicurare, definendo Operation Yellowhammer un vecchio documento che risale a un anno fa circa e che ipotizza lo scenario peggiore possibile. 
Fonte: qui

Matteo Persivale per il “Corriere della Sera”
BORIS JOHNSONBORIS JOHNSON
La speranza, secondo la poetessa Emily Dickinson, è un uccellino che va a posarsi sull' anima, e ci consola con il suo canto. Non si trattava sicuramente di uno zigolo giallo, lo Yellowhammer che dà il nome al piano, fino a ieri top secret, che il governo britannico ha approntato in vista di una Brexit, il 31 ottobre, senza accordi con l' Unione Europea.
La diffusione dei dettagli di «Operation Yellowhammer», «Operazione Zigolo giallo», subito ribattezzata da media «Operazione Caos», è uno scoop epocale del Sunday Times : ieri ha pubblicato in esclusiva il documento governativo nel quale si vede come le aspettative del governo per l' uscita dall' Unione in versione «No Deal» siano, al di là delle tranquillizzanti dichiarazioni di facciata, catastrofiche. Michael Gove, l' uomo scelto da Boris Johnson per gestire la delicata transizione, ha cercato di minimizzare definendo Operation Yellowhammer «un vecchio documento» (risale a un anno fa circa, governo May) che definisce i contorni del «peggiore scenario possibile» (non è esattamente così, è in realtà una analisi quantitativa dei settori più a rischio).
Gove ha però ammesso che «ci saranno degli ostacoli, qualche interruzione di servizio». Vediamo quali saranno, categoria per categoria, le conseguenze secondo il rapporto.
brexitBREXIT
Fine della libera circolazione delle merci significa che tutto quel che entra ed esce dal Regno Unito dovrà essere sdoganato. Le merci che oggi pagano zero pagheranno Iva e spese doganali, attraversando la Manica, ma in termini logistici significa, per esempio, che starà ai francesi decidere le modalità di ispezione dei Tir che arriveranno dal Regno Unito. Ispezione «manuale» di ogni singolo carico? Potenzialmente un incubo, con code apocalittiche di Tir imbottigliati intorno alle bianche scogliere di Dover.
micheal gove con sarah vineMICHEAL GOVE CON SARAH VINE
boris johnson regina elisabettaBORIS JOHNSON REGINA ELISABETTA
Problemi in entrata, nei porti: una situazione che provocherebbe forti ritardi per i primi tre mesi. Le merci deperibili si rovinerebbero, come medicine da refrigerare e vaccini.
Johnson ripete che «non mancherà acqua potabile fresca e pulita» con tono irrisorio, dipingendo l' opposizione come allarmista se non proprio paranoica. Ma le sostanze chimiche utilizzate per l' imbottigliamento dell' acqua e quelle usate dalle infrastrutture dell' acqua potabile potrebbero scarseggiare. Yellowhammer prevede che ci sarà scarsità di cibi freschi, i cui prezzi si impenneranno.

BORIS JOHNSONBORIS JOHNSON
Il documento non parla di razionamento -l' incubo bellico e post-bellico ancora ben presente nella memoria dei britannici più avanti con gli anni - il Sunday Times rivela che il governo sta analizzando anche la possibilità di eventuali razionamenti. Inoltre, il 95% dei veterinari impiegati dai macelli britannici sono stranieri. La certificazione dei cibi potrà subire rallentamenti del 350%.
I PARLAMENTARI DELLA BREXIT VOLTANO LE SPALLE DURANTE L INNO ALLA GIOIAI PARLAMENTARI DELLA BREXIT VOLTANO LE SPALLE DURANTE L'INNO ALLA GIOIA
Il confine tra Irlanda del Nord (britannica) e Eire attualmente è una linea immaginaria, che rappresenta la spina dorsale degli accordi di pace del 1998. Brexit significa che l' Eire (Ue) non potrà più avere un confine poroso con un paese extra Unione: mantenere un confine poroso viene definita da Yellowhammer «insostenibile» per ragioni commerciali e di sicurezza.
Il rischio: disordini. Tornerebbe il contrabbando. Il Sunday Times rivela che Johnson ha tranquillizzato il suo staff sulla questione: è convinto che alla fine l' Unione aiuterà l' Eire, Paese membro, permettendo una sorte di unione doganale, «altrimenti l' Irlanda è fottuta».
BORIS JOHNSONBORIS JOHNSON
Una frase, nel rapporto Yellowhammer, sta facendo sudare freddo la City: «Alcuni servizi finanziari subiranno disturbo». È un' industria, quella dei servizi finanziari, che produce circa il 7% del Pil britannico, ed è evidente che le conseguenze del «disturbo» potrebbero essere molto gravi.

confine irlandese backstop 1CONFINE IRLANDESE BACKSTOP 
Il 31 ottobre, oltre a essere Halloween, è un giovedì: le banche dovranno durante la settimana lavorativa passare da un sistema - quello dell' Unione - a un altro sistema per tutte le transazioni. Il lato se non proprio positivo almeno vagamente tranquillizzante è che di tutti i settori dell' economia britannica la finanza è quello che ha lavorato in largo anticipo e con enorme attenzione a prevedere eventuali problemi derivanti da Brexit. Molte banche sposteranno gli uffici londinesi a Parigi e Francoforte.
I dati rappresentano un business che, globalmente, ha superato anche quello del petrolio. L' economia digitale vive di dati, e l' Unione europea ha imposto a tutti - per esempio a Google e ad Amazon - regole molto specifiche in materia di gestione dei dati degli utenti. Cosa succederà al flusso di dati tra Regno Unito e Unione europea?
boris johnson eletto leader dei tory 2BORIS JOHNSON ELETTO LEADER DEI TORY YELLOWHAMMER - ZIGOLO GIALLOYELLOWHAMMER - ZIGOLO GIALLO
Yellowhammer: «Il flusso di dati verrà disturbato, non esiste un' alternativa giuridica»: tutte le informazioni private in arrivo dalla Ue - transazioni bancarie, e-commerce - non potranno più muoversi liberamente. La Commissione europea non considera la protezione dei dati come una questione commerciale ma di privacy, ritenuto un diritto fondamentale. Rendere uniforme il traffico di dati tra Gran Bretagna e Ue sarà una questione delicata che per il Sunday Times «potrebbe richiedere anni di lavoro».
boris johnson eletto leader dei tory 1BORIS JOHNSON ELETTO LEADER DEI TORY 
Diabetici e pazienti oncologici sono le categorie maggiormente a rischio: No Deal significa, per il mercato dei prodotti farmaceutici, ritardi.
Di quanto tempo? Yellowhammer prevede ritardi nelle consegne fino a sei mesi. Il 75% dei medicinali venduto nel Regno Unito arriva dall' estero a Dover e Folkenstone. Insulina, vaccini, certi farmaci oncologici hanno bisogno di temperature controllate e diventano inutilizzabili in caso di ritardi, altre hanno una scadenza troppo breve per essere accumulate.
Il ministero della Salute ha appena annunciato la creazione di un nuovo servizio di trasporto urgente medicinali volto a mitigare le conseguenze di Brexit.
Il Regno Unito può contare su sei grandi raffinerie divise tra Inghilterra, Galles, Scozia. Il governo ha deciso di non mettere dazi sull' 87% dei prodotti stranieri per aiutare l' economia in caso di No Deal ma in materia di carburante questa decisione renderà meno competitive le raffinerie britanniche e rischia di provocare la chiusura di due di queste, con la scomparsa di duemila posti di lavoro, e gli inevitabili scioperi. Un dato che impressiona: il petroliere Jim Ratcliffe, l' uomo più ricco del Regno Unito, pro-Brexit (ma ha la residenza a Montecarlo), è proprietario di parte di una raffineria scozzese e ammette che potrebbe chiuderla in caso di No Deal. Fonte: qui

LA BREXIT STA PER CHIUDERE LE PORTE DELLA GRAN BRETAGNA 

DAL PROSSIMO 1 NOVEMBRE I CITTADINI EUROPEI NON POTRANNO PIÙ EMIGRARVI LIBERAMENTE, SE IL 31 OTTOBRE QUESTO PAESE USCIRÀ DALLA UE CON IL "NO DEAL" 

GUAI ALL’ORIZZONTE PER I 3 MILIONI E MEZZO DI EUROPEI RESIDENTI IN GRAN BRETAGNA…

Enrico Franceschini per “la Repubblica”

boris johnsonBORIS JOHNSON
Chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori: la Brexit sta per chiudere le porte della Gran Bretagna. Dal prossimo 1 novembre i cittadini europei non potranno più emigrarvi liberamente, se il 31 ottobre questo paese uscirà dalla Ue con il "no deal", ovvero senza alcun accordo, come minaccia di fare Boris Johnson. Lo ha reso noto Downing Street, confermando indiscrezioni secondo cui la "libertà di movimento", un principio cardine dell' Unione Europea, finirà immediatamente il giorno dopo la Brexit, senza una fase di transizione per l' introduzione delle nuove norme.
glasgow, proteste contro boris johnsonGLASGOW, PROTESTE CONTRO BORIS JOHNSON
L' annuncio ha suscitato immediate proteste a Bruxelles e a Londra. «I cittadini dei 27 paesi della Ue che risiedono nel Regno Unito e quelli che ancora vogliono visitarlo meritano più certezze e maggiori informazioni », commenta su Twitter Guy Verhofstadt, rappresentante del Parlamento europeo ai negoziati sulla Brexit. «Una decisione irresponsabile e avventata», afferma Ed Davey, portavoce dei liberaldemocratici, il più europeista fra i partiti britannici.
«Che conseguenze avrebbe per i cittadini europei che vivono in Gran Bretagna, quando ritornano da un viaggio all' estero? Il nostro governo vuole seriamente che a un' infermiera europea di un ospedale britannico non verrà permesso di rientrare nel Regno Unito da una vacanza? È assurdo». Concorda Nicolas Hatton di The3Million, l' associazione che rappresenta i 3 milioni e mezzo di europei residenti in Gran Bretagna: «Significa caos e discriminazione. Come potranno le guardie di frontiera distinguere tra chi vive qui e quelli che arriveranno dopo?».
Il governo britannico ha organizzato un sistema per garantire a tutti gli europei residenti in Gran Bretagna di restarvi a tempo indeterminato con pieni diritti, anche in caso di Brexit con il "no deal"; e per chi vorrà emigrare in seguito si parla di piani per un sistema "a punti" sul modello di Australia e Singapore per il futuro. Ma il "settled status", ovvero il permesso di residenza permanente, introdotto quattro mesi fa, è stato finora ottenuto solo da un milione di europei (tra cui 120 mila italiani su un totale di 700 mila), ed è improbabile che i restanti due milioni e mezzo si mettano in regola nei 72 giorni che mancano alla Brexit.
john bercow e la mozione per bloccare il no dealJOHN BERCOW E LA MOZIONE PER BLOCCARE IL NO DEAL
È vero che per richiedere il "settled status" c' è tempo fino al dicembre 2020, ma chi non ne è ancora provvisto e va in Europa potrebbe trovarsi in difficoltà a dimostrare al ritorno il diritto di residenza. Si profilano complicazioni anche per chi ha già il "settled status", poiché si tratta di uno status digitale, senza un documento che lo attesti.
L' alternativa è che il primo ministro ci ripensi. O che raggiunga in extremis un accordo con la Ue per scongiurare il "no deal". O che sia l' opposizione a bloccarlo, come il leader laburista Jeremy Corbyn si è ieri impegnato a fare «in qualunque modo». Ma il primo novembre, se non cambia niente, a Londra tornerà di moda la vecchia barzelletta: nebbia sulla Manica, il continente isolato.
Fonte: qui

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