Nell’annuale World Energy Outlook (WEO2018) dell’IEA (a pagamento) si paventa un prossimo dirupo di Seneca della produzione di petrolio.
Di Luca Pardi
Naturalmente l’affermazione è corredata dalla frase “in assenza di investimenti a partire da subito”. Il fatto è che negli anni dei prezzi alti del barile gli investimenti furono fatti e non hanno portato ad altre scoperte rilevanti. Come abbiamo detto in altri post, la crescita dell’offerta dipende dalla crescita del non convenzionale USA e dal petrolio iracheno. Il resto è in declino o statico da tempo. Ovviamente le previsioni sono sempre sbagliate, ma è significativo che l’IEA torni a mostrare la realtà del picco e che lo faccia paventando un picco di Seneca e non più un picco di Hubbert. La figura precedente, presa da un comunicato stampa di ASPO- Germany, riporta l’andamento previsto della produzione di tutti i liquidi fino al 2040 in assenza di investimenti e la domanda (curve tratteggiate) secondo due diversi scenari: lo scenario in cui si fa qualcosa per limitare le emissioni (NPS: blu) e quello di Sviluppo Sostenibile (SDS: verde). Come si vede offerta e domanda iniziano a divergere quasi immediatamente. Tutto dipende dall’espansione o meno del non-convenzionale USA, cioè dallo shale oil.
Fonte: qui
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