9 dicembre forconi: Berenberg, ecco l'effetto del gap pensionistico globale sui mercati

domenica 20 maggio 2018

Berenberg, ecco l'effetto del gap pensionistico globale sui mercati

Berenberg, ecco l'effetto del gap pensionistico globale sui mercati
Mentre in Italia si riapre il dibattito sulle regole della previdenza pubblica ed il superamento della legge Fornero è entrato nel contratto di programma per un governo M5S-Lega, chiuso ieri dal tavolo tecnico e rivisto da Matteo Salvini e Luigi Di Maio per il via libera definitivo, il tema del gap previdenziale globale resta uno spettro che aleggia sui mercati.

Berenberg dedica uno studio corposo al tema intitolato: "Pensioni: la nuova gamba della crisi". Secondo gli esperti se la crisi finanziaria iniziata dieci anni fa ruotava sull'eccesso di debito, la crisi della copertura pensionistica globale riguarda una mancanza di risparmi adeguati. Sono le due facce della stessa moneta. Ma ci sono differenze importanti: la crisi pensionistica ha dimensioni maggiori, ma avrà un impatto diluito nel tempo, si legge nel report. Tutte le analisi sul tema confermano la presenza di questo gap e l'unica soluzione affinché si colmi è un aumento del risparmio globale. "Che questo sia fatto dai governi, dalle società o dagli individui è poco importante. Di fatto le persone dovranno consumare di meno e risparmiare di più", dice lo studio.

Berenberg sfata anche alcuni luoghi comuni sul tema del gap pensionistico. A partire dall'idea che questo sia la conseguenza del prolungato periodo di bassi tassi di interesse. "Il problema è la mancanza di risparmio. Il ritorno degli investimenti ha solo un effetto marginale, se non ci sono abbastanza risparmi poco importa il livello della remunerazione", avverte lo studio. Un altro luogo comune riguarda i fondi aziendali a prestazione definita, che, invece, secondo Berenberg rappresentano solo una minima parte del problema perché sono ben regolati e finanziati. Il problema riguarda di più la previdenza pubblica e i piani previdenziali individuali. Le riforme della pensione pubblica che allontano la data della pensione servono a ridurre il gap, ma devono anche tener conto della disponibilità di lavoratori e imprese ad accettare questo cambiamento. Infine per quanto riguarda l'effetto sui consumi Berenberg ritiene che l'impatto non sia solo sulla composizione dei consumi, ma proprio sul totale.

L'impatto di queste dinamiche sarà lento, ma indiciderà sul futuro assetto dell'economia. Più risparmi implicano una riduzione dell'indebitamento dei settore privato, una pressione al ribasso sui consumi, forze deflattive e tassi più bassi nel lungo termine. A livello settoriale ne potranno beneficiare gli asset manager, real estate, utilities e una parte delle assicurazioni. Mentre altri settori potranno risultare penalizzati come le banche, i produttori di auto, bevande e consumi al dettaglio e anche in parte tempo libero e costruzioni.
In termini di società che potrebbero beneficiare di questo trend Berenberg indica Amundi, Deutsche Wohnen, Fortum, Legal & General, Nestlé, Reckitt Benckiser, Go Compare, Just Eat, Shop Apotheke e Alpha Financial market.

Fonte: M.F.

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