9 dicembre forconi: Rieletto Vladimir Putin Presidente della Russia

lunedì 19 marzo 2018

Rieletto Vladimir Putin Presidente della Russia

Russia: Putin vince elezioni con il 76,6%, è record. Trump non lo chiama

L'affluenza è stata invece del 67,49%

Ansa - Il presidente Vladimir Putin ha vinto le elezioni con il 76,6% dei voti. Lo fa sapere la Commissione Elettorale Centrale diffondendo i dati preliminari al termine dello scrutinio. Ora la Commissione ha 10 giorni di tempo per presentare i dati definitivi. L'affluenza è stata invece del 67,49%. Il vice presidente della Commissione Elettorale, Nikolai Bulaev, ha sottolineato che "56 milioni di russi" hanno votato per Putin, ovvero il record assoluto nella storia delle elezioni presidenziali russe. Così Interfax.  Il presidente russo Vladimir Putin avrà un incontro con i candidati che hanno corso per la presidenza russa. Così il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. "Putin incontrerà oggi i candidati", ha detto Peskov. "Lo ha fatto anche nel 2012". Lo riporta la Tass.
Il presidente della Repubblica federale tedesca, Frank-Walter Steinmeier, si è congratulato con il presidente russo Vladimir Putin per la sua rielezione. "Mi auguro che si riuscirà a contrastare l'allontanamento nel nostro continente tra le persone in Russia e in Germania e mi auguro che Lei sfrutti il nuovo mandato per questo scopo", ha scritto Steinmeier al capo del Cremlino, aggiungendo: "Dobbiamo portare avanti il dialogo in un contesto di reciproca fiducia".
Nessuna telefonata, invece, dalla Casa Bianca.  'Non siamo sorpresi dall'esito del voto', spiega un portavoce, confermando ch enessuna telefonata è prevista fra Donald Trump a Vladimir Putin.
Osce boccia elezioni, senza reale competizione  - Le elezioni russe, sebbene organizzate in modo competente e ordinato, si sono distinte per una mancanza di "reale competizione". Lo ha stabilito la missione Osce nel suo giudizio finale. Tra gli elementi negativi figurano anche "l'esclusione di un candidato" dal processo elettorale (Alexei Navalny, ndr), le "limitazioni" alla libertà d'espressione e di assemblea prima delle elezioni, le "pressioni" ai danni dei critici delle autorità e la "copertura mediatica eccessiva" riservata a Vladimir Putin.
Il presidente cinese Xi Jinping ha inviato un messaggio alla controparte russa Vladimir Putin per congratularsi dopo la vittoria alle presidenziali di domenica che valgono il quarto mandato di sei anni al Cremlino. Xi, che ha subito ricambiato il messaggio ricevuto sabato da Putin per la riconferma di 5 anni al vertice della Repubblica popolare, ha ricordato, riferisce l'agenzia Nuova Cina, che negli ultimi anni il popolo russo s'è unito avanzando con decisione verso il rafforzamento della nazione, la realizzazione del rinnovamento e dello sviluppo, il raggiungimento di rimarchevoli successi nello sviluppo economico e sociale, oltre a giocare un ruolo costruttivo negli affari internazionali. Xi, esprimendo il raggiungimento di un ulteriore rafforzamento, ha menzionato la partnership strategica tra i due Paesi salita ai massimi livelli storici, quale esempio di "un nuovo tipo di relazioni internazionali basate sul mutuo rispetto, onestà e giustizia, cooperazione e risultati reciprocamente vantaggiosi in una comunità con un futuro condiviso per l'umanità".

La quarta rielezione di Vladimir Putin alla Presidenza della Russia è avvenuta senza alcuna sorpresa. 
Una affluenza più alta che nel recente passato, e una vittoria che, secondo le prime proiezioni, sarebbe anch'essa superiore al previsto, completano il quadro di un successo che, se non altro, appare quanto meno bene orchestrato. Il Putin che è stato trionfalmente rieletto, tuttavia, è il leader nazionalista che ha voluto far coincidere la data delle elezioni con l'anniversario dell'annessione della Crimea.
È anche il leader della guerra in Siria, della repressione delle opposizioni, del rifiuto delle critiche ed infine il campione del grande riarmo nucleare russo. In altre parole è un personaggio né comodo, né simpatico, che ama discutere da posizioni di forza, più per imporre il suo punto di vista che per raggiungere un compromesso equilibrato.
Putin è uno degli interlocutori necessari dell'Europa. Sono svariati gli interlocutori difficili con cui l'Europa è obbligata a discutere. Vicino a Putin troviamo ad esempio Donald Trump, è un po' più defilato il nuovo Presidente permanente della Cina, Xi Jinping. Non sono eguali tra loro, per fortuna, e pongono problemi diversi, ma tutti richiedono un approccio paziente e ben ragionato.

© POOL New / Reuters

Con Putin, ad esempio, abbiamo alcuni interessi comuni: la lotta al terrorismo, il contrasto alla proliferazione nucleare, una maggiore stabilità nel Medio Oriente, la sicurezza energetica: sotto questi titoli generici si nascondono anche molte diversità nei dettagli, ma grosso modo è possibile immaginare alcune collaborazioni. Il problema è quello di riuscire a combinare la collaborazione in un settore e il permanere della contrapposizione in altri settori: ci riuscivamo piuttosto bene negli anni della guerra fredda tra Est ed Ovest, ma oggi la situazione si è fatta più confusa e quindi anche più difficile da gestire.
Anche perché una simile politica richiede una forte unità d'azione tra i paesi dell'Unione Europea(oramai giunta al suo collasso!): c'è qualcuno che è disposto a scommetterci? Di più, Putin è molto veloce a scoprire i punti deboli del suo interlocutore e non esita a profittarne. Già oggi è in contatto con politici europei favorevoli ad un indebolimento dell'Unione. Con l'aggravante che questa sembra anche la preferenza del nostro alleato indispensabile, o almeno del suo attuale Presidente.
Ecco allora che gli europei rischiano di naufragare tra Scilla e Cariddi, alle prese con leader politici molto diversi tra loro, ma ugualmente distanti da quello che vorremmo sentirci dire.
La rielezione di Putin non cambia il quadro internazionale: conferma con forza la presenza di un interlocutore ben noto. Non offre alcuna scappatoia consolatoria. Ora sappiamo che Vladimir IV ha ben salda la Russia nelle sue mani, malgrado la crisi economica e i montanti problemi sociali(che hanno pure e soprattutto i paesi Occidentali). È possibile che, alla lunga, questi problemi di fondo impongano al Cremlino mutamenti strategici più favorevoli all'Europa: ma non nell'immediato. Oggi è nei prossimi mesi dovremo trovare la capacità e la credibilità necessarie per gestire al meglio un altro difficile interlocutore. Fonte: qui


Elezioni presidenziali russe: Putin alla riconquista (Euronews)

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