9 dicembre forconi: Peculato: sequestrata casa di campagna dell'ex pm Ingroia

mercoledì 21 marzo 2018

Peculato: sequestrata casa di campagna dell'ex pm Ingroia

Nei giorni scorsi il gip, su richiesta della Procura, aveva disposto il sequestro preventivo per equivalente di 151mila euro dell'ex magistrato

Ansa - La Guardia di Finanza ha sequestrato una casa di campagna dell'ex pm di Palermo Antonio Ingroia, indagato per peculato. Nei giorni scorsi il gip, su richiesta della Procura, aveva disposto il sequestro preventivo per equivalente di 151mila euro dell'ex magistrato. La decisione di disporre il sequestro dell'immobile, che si trova a Calatafimi, nasce dal fatto che il denaro presente sui conti correnti dell'indagato non sarebbe sufficiente a "coprire" la totalità della somma sequestrata dal gip. Il provvedimento determina l'impossibilità di vendere la casa.
   
Due gli episodi contestati a Ingroia. Nominato nel 2013 dal governo Crocetta liquidatore della Sicilia e-Servizi s.p.a., società in house della Regione si è liquidato, in conflitto d'interesse e senza passare per una specifica valutazione dell'assemblea dei soci, una indennità di risultato di 117mila euro. Per gli inquirenti si tratterebbe di una somma indebita perché la legge stabilisce che l'indennità non possa superare il doppio del compenso onnicomprensivo attribuito pari, per Ingroia a 50.000 euro l'anno. Nel 2013 l'ex pm ha lavorato a Sicilia e-Servizi solo tre mesi, percependo uno stipendio limitato a quel periodo. L'indennità dunque sarebbe del tutto sproporzionata. E, secondo gli investigatori avrebbe di fatto, determinato un abbattimento dell'utile di esercizio da 150.000 euro a 33.000 euro.

Ingroia, che ora esercita la professione di avvocato e vive a Roma, si sarebbe, inoltre, indebitamente appropriato di ulteriori 34.000 euro, a titolo di rimborso spese sostenute per vitto e alloggio nel 2014 e nel 2015, in occasione delle trasferte a Palermo per svolgere le funzioni di amministratore, nonostante la normativa nazionale e regionale, chiarita da una circolare dell'Assessorato regionale dell'Economia, consentisse agli amministratori di società partecipate residenti fuori sede l'esclusivo rimborso delle spese di viaggio. L'ex pm aveva adottato un regolamento interno alla società che consentiva tale ulteriore indebito rimborso. 
P.S. Il 16 luglio il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta annuncia che Ingroia sarà presto il nuovo commissario di Sicilia e-Servizi, la società mista regionale per l'informatizzazione,[47] dove si insedia il 25 novembre 2013.[48]. Il 21 febbraio 2014 su nomina dello stesso Crocetta diviene anche commissario della Provincia di Trapani[49] in sostituzione del vice prefetto Darco Pellos fino al 9 dicembre 2014, quando viene sostituito perché incompatibili entrambi gli incarichi.[50]
Nominato nel frattempo amministratore unico della società regionale (divenuta "Sicilia e-digitale") viene destituito dal nuovo presidente della Regione Nello Musumeci il 6 febbraio 2018 [51].


Nel 2016 viene indagato insieme all'ex presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta per il doppio incarico - viziato da palese incompatibilità, secondo l'Anac - che Ingroia rivesti' nel 2014-2015 quando l'ex procuratore aggiunto fu contemporaneamente commissario della Provincia di Trapani e commissario dell'azienda regionale Sicilia e-Servizi. Nel marzo 2018 il gip del tribunale di Palermo ha archiviato l'indagine penale, ma ha inviato gli atti alla Procura della Corte dei conti, perche' verifichi la sussistenza di un eventuale danno erariale prodotto [66].
Nel marzo 2017, Antonio Ingroia viene indagato da parte della procura di Palermo con l'accusa di peculato per la sua attività come amministratore di "Sicilia e servizi".[67]

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