UNA VOLTA LIBERATA, LA RAGAZZA HA RACCONTATO DI AVER ACCETTATO DI VENIRE IN ITALIA PERCHE’ LE ERA STATO PROMESSO UN LAVORO. MA GIA’ DURANTE IL VIAGGIO VERSO LA LOMBARDIA LE HANNO DETTO CHE…
La hanno attirata in Italia promettendole un lavoro e una vita migliore.
Invece, a 18 anni, l'hanno costretta a prostituirsi e a vivere un incubo. Ora, la Corte di Assise di Busto Arsizio ha condannato i due "aguzzini", un imprenditore italiano e la sua compagna rumena, a 8 anni e 6 mesi di reclusione per riduzione in schiavitù e induzione e sfruttamento della prostituzione della giovane, di origine slava. Per mesi l'hanno costretta a "vendersi" a Gallarate (Varese). I giudici hanno accolto la richiesta di condanna del pm Luigi Furno.
La coppia era stata arrestata il 28 settembre del 2016 al culmine di un'inchiesta della Polizia di Gallarate partita dopo la denuncia della sorella maggiore della vittima. Dalle indagini è emerso che la diciottenne, insieme a un'altra donna rumena, riceveva i clienti contattati su internet in un appartamento affittato dall'imputato con un regolare contratto.
Una volta tornata libera grazie a un blitz degli agenti, la giovane aveva raccontato di aver accettato di venire in Italia perché pensava di costruirsi una vita economicamente migliore, come le aveva promesso la coppia. Già durante il viaggio verso Gallarate, però, gli imputati le avevano detto che avrebbe dovuto lavorare in un centro massaggi «per soli uomini» e che avrebbe dovuto impegnarsi a fondo per saldare un debito di mille euro: si trattava dei soldi spesi dalla coppia per portarla in Italia. Tra le mansioni della vittima, anche le pulizie di casa. Inoltre non poteva mai allontanarsi da sola, non poteva contattare i familiari ed era costretta a dormire su una poltrona.
Fonte: qui
Nessun commento:
Posta un commento