UNO DEGLI INCONTRI RAVVICINATI SEGNALATO DA DUE SUB CHE SI PREPARAVANO A UN’IMMERSIONE AD APPENA 350 METRI DALLA TERRA
LA GUARDIA COSTIERA: “NO A BALNEAZIONE E SPORT IN MARE” - FOTO E VIDEO
Claudio Del Frate per Corriere.it
La pinna triangolare che emerge dal mare, la sagoma del «bestione» che nuota minaccioso attorno a una barca e sotto il pelo dell’acqua: l’incubo del film di Steven Spielberg «Lo squalo» si è materializzato per due volte nel giro di pochi giorni davanti alle coste del mare Adriatico a cavallo tra la Romagna e le Marche.
In entrambe le circostanze è stata avvistata la presenza del predatore a poca distanza dalla costa. Le segnalazioni sono state ritenute sufficientemente attendibili, tanto che la Guardia Costiera ha emesso un’allerta raccomandando di ridurre al minimo le attività sportive e ricreative in acqua in tutta la zona.
Il primo avvistamento risale al 31 ottobre ed è avvenuto 15 miglia al largo di Rimini : qui alcuni pescatori hanno visto emergere dalla superficie dell’acqua la pinna dorsale di un grande squalo che è rimasto nei paraggi prima di allontanarsi e scomparire. I pescatori sono riusciti a girare anche un breve video con uno smartphone.
Secondo la loro testimonianza lo squalo era lungo circa 7 metri, una dimensione inusitata e comunque molto rara per questa zona di mare. Pochi giorni dopo «Jaws» ha concesso il bis, questa volta un poco più a sud nelle acque antistanti Fano, in provincia di Pesaro. Questa volta l’incontro è stato segnalato da due diportisti che si preparavano a un’immersione subacquea ad appena 350 metri da terra.
Identica la scena raccontata dai due testimoni, identiche anche le dimensioni segnalate: si presume che l’esemplare sia lo stesso. Non è stato possibile in questo caso documentare la presenza dell’animale ma l’episodio è stato immediatamente riferito alla capitaneria di Porto a Fano. La capitaneria a sua volta conferma l’accaduto.
«Riteniamo il racconto attendibile - raccontano al telefono dalla località marchigiana - e abbiamo diramato un allerta con alcune raccomandazioni per chi va per mare». «La Guardia Costiera chiede la massima prudenza ai cittadini - si legge nella nota - restano valide le raccomandazioni di rito sconsiglianti la balneazione nonché la pratica di attività ludico-sportive in mare di qualsiasi tipo, in solitaria e con indebito e inopportuno allontanamento dalla costa».
Ma che tipo di squalo può essere quello che si aggira per l’Alto Adriatico? E la presenza è da ritenere così inusuale? Alcuni esperti si sono spinti a identificare il predatore, in base alle dimensioni, in uno «squalo bianco», cioè la specie più feroce. Un avvistamento analogo era già avvenuto nel mare di Rimini ma si tratta di un fatto risalente al 2002 e ripetutosi sporadicamente.
Mai però l’incontro ravvicinato con l’uomo era avvenuto così sottocosta. Esemplari di quella grandezza si aggirano invece più a sud, nelle acque della Sicilia e anche nel Tirreno. Dal punto di vista dei biologi marini gli avvistamenti sono una buona notizia: significa che la specie è in salute anche nel Mediterraneo e che si è spinta in questa zona alla ricerca di cibo.
Fonte: qui
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