Urne chiuse. Tra i dati più evidenti quello relativo al calo dell'affluenza al voto.
Ansa- Exit poll Sicilia: il candidato del centro destra Nello Musumeciavanti su Giancarlo Cancelleri del M5s e il Pd che crolla. E' questa la fotografia che regalano le intenzioni di voto all'uscita dai seggi del voto per le regionali sicilianoe. Gli scrutini si terranno a partire dalle 8 di lunedì mattina, ma alcuni dati risultano già chiari. Secondo il secondo exit poll de La7 (che conferma il primo): Musumeci allunga con una forbice tra 36,5-40,5, Cancelleri al 33,5-37,5, Micari al 16-20%, Fava 6-9%.
Exit poll Piepoli per la Rai sulle elezioni del presidente della Regione Sicilia (Copertura 80%): - Giancarlo Cancelleri 33-37% - Claudio Fava 7-11% - Fabrizio Micari 16-20% - Nello Musumeci 35-39%. Primo Exit poll partiti (sempre Piepoli per la Rai): Giancarlo Cancelleri M5S 27 - 31% Claudio Fava Presidente Cento passi per la Sicilia 7 - 11% Fabrizio Micari Pdr Sicilia Futura 5 - 8% Micari Presidente 5 - 8% Alternativa Popolare Centristi per Micari 2 - 5% Partito Democratico 8 - 12% Nello Musumeci Diventirà bellissima - Per la Sicilia 3 - 6% Nello Musumeci Presidente 6 - 9% Rete Democratica - Unione di Centro 5 - 8% Popolari e Autonomisti - Idea Sicilia 2 - 5% Forza Italia 11 - 15% Roberto La Rosa Siciliani Liberi 0 - 2%.
"La cosa certa è che il governo è stato sfiduciato dall'80% dei siciliani. Ora scioglimento del Parlamento ed elezioni subito", dice il leader della Lega Matteo Salvini commentando gli exit poll in Sicilia.
"Se i risultati confermeranno gli exit poll di stasera ci troveremmo davanti a una sconfitta tanto annunciata da tempo quanto netta e indiscutibile", dice il coordinatore del Pd, Lorenzo Guerini.
Tra i dati più evidenti quello relativo al calo dell'affluenza al voto. Se il trend non si invertirà, sarà al di sotto di quella registrata cinque anni fa, quando a urne chiuse votò il 47,41% degli elettori, col "partito del non voto" che toccò quota 52,59%: ben oltre la metà degli elettori aventi diritto.
Ma nel Pd si parla già apertamente di sconfitta. "L'andamento degli exit poll - dice il responsabile Enti Locali del Pd Matteo Ricci - conferma una sconfitta tanto netta quanto annunciata. Ne prendiamo atto e ringraziamo il professor Micari per l'impegno e la dedizione avuta, al pari di tutte le democratiche e i democratici che ci hanno sostenuto in questo difficile confronto. Ora dobbiamo ripartire da loro e dai tanti siciliani che ci hanno votato".
"Micari ha avuto il coraggio che non ha avuto Grasso - commenta Davide Faraone - di fare il candidato del centrosinistra in una logica larga, proposta da Si e Mdp salvo poi tirarsi indietro. La nostra idea era di riproporre il modello Palermo poi la sinistra si è tirata fuori: prima Grasso, di cui abbiamo atteso per due mesi il suo sì e poi le altre forze politiche della sinistra per fare danno a Renzi facendo in modo che la partita la giocassimo noi da soli". Immediata la risposta degli ex Sel ed ex Pd. "Le parole di Faraone confermano l'arroganza dei renziani", osserva il senatore Mdp Miguel Gotor laddove Arturo Scotto incalza: "il Pd rifletta sul fatto che non compete neanche lontanamente con Grillo e Berlusconi".
Soddisfatto il Movimento cinque stelle che spera che il testa a testa Musumeci-Cancelleri possa risolversi in una vittoria di quest'ultimo.
Siciliani chiamati a eleggere il presidente della Regione e i componenti dell'Assemblea regionale siciliana che da quest'anno e per effetto dell'applicazione della legge taglia-deputati del 2011 e della successiva legge costituzionale 2 del 2013 passano da 90 a 70 parlamentari.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha votato per le regionali siciliane alle 9.35, nel seggio della scuola Giovanni XXIII-Piazzi a Palermo.
Si tratta dell'ultima tornata elettorale prima delle Politiche, l'ultimo test a disposizione di partiti e coalizioni per misurarsi su una legge non troppo lontana dal Rosatellum. In Sicilia la politica italiana si gioca molto e, da domani, i risultati del voto delle Regionali saranno strumento privilegiato per chi, nel Pd, nel centrodestra e anche nel M5S, aspiri a cambiare gli equilibri interni.
Ostia al voto, crollo dell'affluenza: alle urne il 36,15%. Al ballottaggio Picca e Di Pillo
di Mirko Polisano
Seggi chiusi nel X Municipio a Roma, dove sì è votato, fino alle 23, per il consiglio municipale. A Ostia si è così tornati alle urne dopo due anni di commissariamento per mafia. L'affluenza è stata del 36,15%. Alle urne si sono recati 67.125 elettori (su 185.661 degli aventi diritto), poco più di un elettore su tre. Al primo turno delle amministrative 2016 era stata del 56,11%. Persi dunque circa 20 punti percentuali.
Quando le sezioni scrutinate al Municipio X sono 166 su 183, secondo il sito elettorale del Campidoglio, la lista del movimento 5 Stelle è prima con 30,36%. Segue la lista del Pd con 13,83%. La terza lista è quella di Fdi con 9,74%. Tra gli altri partiti Casapound 7,77%. Poi Forza Italia 8,47% e Laboratorio Civico X di De Donno 8,44%. Ora 3,40 e Un sogno comune di Andrea Bozzi 1,92%, Noi con Salvini 4,15%, Sinistra Unita per Bellomo Presidente 3,69%. Se il trend sarà confermato, tra i partiti l'M5S vede un netto calo rispetto alle amministrative dello scorso anno, quando nel municipio X i Cinque stelle raggiunsero al primo turno il 43,82%. Il Pd, rispetto ad allora, quando prese il 13,8%, appare sostanzialmente stabile, così come Fratelli d'Italia. Forza Italia, che allora era al 5,59%, sembra dunque in ripresa con l'attuale 8%. In forte crescita Casapound, passata dall'1,9% all'8,1%.
Alle 19 l'affluenza era pari al 28,67%. Alle scorse amministrative del 5 giugno 2016 l'affluenza alle 19 era stata del 39,34%. Si registra dunque un calo di oltre 10 punti percentuali. Alle 12 era del 10,89%. Sul totale dei 185.661 aventi diritto nelle 183 sezioni allestite hanno votato in 20.223.
«L'astensionismo - tuona la candidata M5s, Giuliana Di Pillo - è la prima grave conseguenza di un municipio sciolto per mafia e commissariato da due anni e in cui l'ultimo presidente, del Pd, è stato addirittura arrestato». «Purtroppo ormai l'astensionismo è fisiologico - dice invece il consigliere comunale Fdi, Andrea De Priamo -. Noi siamo comunque fiduciosi».
Nove candidati presidenti e 371 aspiranti consiglieri. Giuliana Di Pillo (M5S) si è recata al seggio accompagnata dalla mamma, la stessa scuola dove ha votato il candidato civico Andrea Bozzi (liste Ora e Un sogno comune). Intorno alle nove hanno anche votato Eugenio Bellomo (Sinistra Unita), Giovanni Fiori (Popolo della famiglia) e Marco Lombardi (Noi del X Municipio).
Fonte: qui
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