9 dicembre forconi: TANGENTI A SESTO: TUTTI ASSOLTI, ANCHE L’EX PRESIDENTE DELLA PROVINCIA E CAPO DELLA SEGRETERIA POLITICA DI BERSANI, FILIPPO PENATI

venerdì 29 settembre 2017

TANGENTI A SESTO: TUTTI ASSOLTI, ANCHE L’EX PRESIDENTE DELLA PROVINCIA E CAPO DELLA SEGRETERIA POLITICA DI BERSANI, FILIPPO PENATI

LA CORTE D'APPELLO DI MILANO CONFERMA LA SENTENZA DI PRIMO GRADO 
(ANSA) - Assolti anche in secondo grado gli imputati per la vicenda con al centro il cosiddetto 'sistema Sesto', tra i quali l'ex presidente della Provincia di Milano ed ex capo della segreteria politica di Pier Luigi Bersani, Filippo Penati, accusato di corruzione e finanziamento illecito.

penatiPENATI
Lo ha deciso la Corte d'Appello di Milano che ha scagionato anche l'architetto Renato Sarno e Bruno Binasco e la società Codelfa. Tutti erano già stati assolti in primo grado. 

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CLAMOROSO: AL PROCESSO SAIPEM A MILANO, L’IMPUTATO E TESTIMONE CHIAVE RITRATTA TUTTO IN AULA 
E, NELLA SOSTANZA, SCAGIONA L’ENI ED IL SUO EX AD, PAOLO SCARONI 
PER LE COMMESSE IN ALGERIA NON C’ERA BISOGNO DI PAGARE TANGENTI AGLI EX MINISTRI DEL PETROLIO

Descalzi ScaroniDESCALZI SCARONI
Colpo di scena ieri al Tribunale di Milano durante l' udienza del processo Saipem, la controllata di Eni travolta dall' inchiesta giudiziaria per corruzione internazionale. Sul tavolo una maxi-tangente da 197 milioni di dollari finita, è l' ipotesi dell' accusa, nelle tasche dell' ex ministro del Petrolio algerino. In cambio Saipem avrebbe ottenuto sette commesse.

Farid Bedjaoui imagesFARID BEDJAOUI IMAGES
Nel processo sono imputati anche Eni e il suo ex Ad Paolo Scaroni. A trascinarlo nel processo, in parte, sono state le dichiarazioni, messe a verbale e congelate in un lungo incidente probatorio, di Pietro Varone ex dirigente Saipem, anche lui imputato e sentito ieri in aula. Lungo interrogatorio durante il quale Varone, in parte, ha ritrattato quei verbali, più volte contestati dal pm.
pietro varonePIETRO VARONE

Nello specifico ha rimodulato due aspetti: per l' acquisizione di First Calgary, ha detto, Eni aveva già tutte le autorizzazioni e dunque nessun bisogno di oliare gli ingranaggi governativi attraverso l' intermediario Farid Bedjaoui, molto vicino al ministro. Ha poi sfumato la conoscenza dell' ufficio legale di Eni dei rapporti tra Bedjaoui e la Pearl Parteners, società sulla quale sarebbe transitata la tangente.

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