IL CODACONS ATTACCA: "LA QUESTIONE DEI CANI AGGRESSIVI E POTENZIALMENTE PERICOLOSI PER LA SALUTE DELL'UOMO DEVE ESSERE AFFRONTATA UNA VOLTA PER TUTTE"
E RILANCIA IL "PATENTINO OBBLIGATORIO" PER CHI POSSIEDE PITBULL E ROTTWEILER
Flero (Brescia), 18 settembre 2017 - I cani di famiglia all’improvviso si trasformano in belve incontrollabili e aggrediscono una bimba di appena 14 mesi, che muore fatta a pezzi sotto gli occhi sgomenti del nonno. Un dramma agghiacciante quello accaduto ieri sera a Flero, quasi novemila anime a una manciata di chilometri da Brescia. Erano circa le 19 quando è avvenuto lo scempio, nel cortile di una villetta a schiera di via XX Settembre, al civico 6. La piccola, originaria dall’Albania, stava giocando fuori da casa quando i due pitbull che appunto si trovavano nello spazio esterno dell’abitazione per ragioni ancora da chiarire si sono avventati su di lei con una ferocia incontenibile. Il nonno della bimba, che in base alle prima alla prima ricostruzione dei carabinieri si trovava da solo nell’appartamento con lei, si è precipitato verso la nipote e, disperato, ha cercato in ogni modo di distogliere l’attenzione dei cani. Con il corpo ha fatto scudo. Inutile. Gli animali, non hanno mollato la presa sulla bimba e l’hanno dilaniata. Anche il nonno è stato azzannato. La scena si è consumata davanti ad alcuni vicini sconvolti che hanno dato l’allarme al 112.
Verso la villetta si sono precipitate le ambulanze ma il personale sanitario inviato dall’Areu della centrale operativa di Brescia non è riuscito subito a entrare in cortile. Impossibile fermare la furia dei molossi. Per varcare la soglia è stato necessario attendere l’arrivo di una pattuglia militari dell’Arma di Bagnolo che ha abbattuto gli animali facendo fuoco con la pistola d’ordinanza. Inutile la concitata manovra di rianimazione per la bimba, morta dissanguata ancora prima di raggiungere l’ospedale. Sotto choc il nonno, pure ferito (non gravemente) e ricoverato al Civile. Un fascicolo sarà aperto per valutare l’omesso controllo degli animali o l’omessa custodia della bimba. «Stavo rincasando quando ho visto alcune signore urlare con le mani tra i capelli ‘aiuto, quella bimba è fatta a pezzi’ – racconta con il cuore in gola Mattia, che vive a 50 metri -. Scuotevano la cancellata per attirare i cani che sembravano impazziti. Quei pitbull avevano già dato problemi, una volta avevano sbranato un cagnolino al parco. Ed erano incontenibili, spesso scappavano dal cortile e combinavano danni. Eravamo preoccupati».
Una bimba di appena 14 mesi aggredita e uccisa da due cani pitbull. Un dramma agghiacciante quello accaduto ieri sera a Flero, quasi novemila anime a una manciata di chilometri da Brescia.
"Una tragedia annunciata". Così il Codacons ha commentato la morte della piccola. "La questione dei cani aggressivi e potenzialmente pericolosi per la salute dell'uomo deve essere affrontata una volta per tutte; da anni chiediamo di prendere provvedimenti ma le istituzioni rimangono immobili a guardare bambini sbranati da cani", ha affermato il Codacons, spiegando che "sono assolutamente indifferenti le dinamiche che hanno causato l'aggressione di Flero, perché è indubbio che esistano razze di cani potenzialmente pericolosi per l'uomo".
Secondo il Codacons, "indipendentemente dall'educazione che si dà al proprio animale, è universalmente riconosciuto che alcune specie, come i pitbull o i rottweiler, per le loro caratteristiche proprie (potenza, robustezza, dentatura) possono provocare ferite letali in caso di morsicatura". Per tale motivo - ha proseguito l'associazione - da anni chiediamo un patentino obbligatorio per chi possiede cani particolarmente potenti e potenzialmente pericolosi.
Il morso di un volpino, infatti, non causa certo le stesse ferite del morso di un rottweiler o di un pitbull. L'aver eliminato la lista delle 17 razze di cani a rischio introdotte dall'ex Ministro Sirchia, ha di fatto cancellato qualsiasi obbligo per i loro proprietari, con conseguenze negative sul fronte della sicurezza. Ci chiediamo quanti altri bambini debbano morire prima che le istituzioni ci diano finalmente ascolto", ha concluso il Codacons.
Fonte: qui
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